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IMPRENDERÒ. La regione Friuli Venezia Giulia aiuta la tua impresa

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IMPRENDERÒ. La regione Friuli Venezia Giulia aiuta la tua impresa

Il progetto Imprenderò coinvolge 12 organizzazioni che supporteranno gratuitamente chi vuole avviare un’attività in proprio. Esse forniranno consulenze individuali, formazione personalizzata, affiancamento nella stesura del business plan, accompagnamento nello start up

Imprenderò è l’occasione per tutte quelle persone dai 18 ai 64 anni del Friuli Venezia Giulia che hanno intenzione di aprire un’attività in proprio nella Regione e quindi ricevere aiuti e sostegno da parte delle 12 organizzazioni coinvolte nel progetto.

Infatti potranno usufruire di una vasta gamma di servizi gratuiti che vanno dal semplice orientamento di circa due ore alla consulenza individualizzata (fino alle 40 ore secondo necessità), alla formazione personalizzata (80-60 ore per gli studenti, 100 ore circa per l’imprenditoria), all’affiancamento nella stesura di business plan, all’accompagnamento allo start up, con il supporto di oltre 1,8 milioni di euro, tra fondi regionali ed europei.

Si tratta dunque di un disegno di formazione imprenditoriale atto a fornire strumenti di conoscenza tecnici, anche attraverso seminari, corsi, convegni e workshop, mirando così ad una educazione all’imprenditorialità. Argomenti principali dei corsi che si svilupperanno secondo il metodo del “learning by doing” saranno, oltre all’orientamento, la contabilità, il diritto, il marketing, i rapporti con le banche, etc. al fine di fornire tutte le indicazioni per l’avvio dell’impresa.

 

L’impresa per lo sviluppo della comunità

Quattro sono stati gli anni di intenso lavoro che hanno portato alla realizzazione del progetto Imprenderò, promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia per aiutare chiunque voglia fare impresa privata. Al giorno d’oggi, con la crisi economica mondiale, “non c’è alternativa alla riforma del sistema pubblico per liberare risorse utili a creare e sostenere impresa” ha commentato il Presidente della Regione Renzo Tondo in occasione dell’incontro del 4 aprile sul tema dell’innovazione, terza edizione di Imprenderò, ospitata dal Centro Ricerche Fantoni di Osoppo.
“Questo non significa avercela con il pubblico impiego” ha continuato il Presidente “ma rendersi conto che l’impresa serve allo sviluppo della comunità. Non c’è dunque dubbio sul fatto che come Regione continueremo a sostenere e far crescere la voglia di impresa”. Ha inoltre aggiunto che “la sicurezza del lavoro fisso dei padri la stanno pagando i figli, ovvero le nuove generazioni. È necessario cambiare mentalità”.

I problemi delle imprese: mancanza di managerialità e ricambio generazionale

imprendero internoSono oltre 12.000 le persone che fino ad ora si sono servite di questo piano di lavoro, 514 le imprese nate in questo ambito e 174 quelle assistite in occasione di cambiamento o passaggi generazionali (dati forniti durante la conferenza dal direttore Felice Cavallini), dal momento che più della metà delle imprese italiane è gestito da personale ultrasessantenne e solo il 25% di queste sopravvive alla seconda generazione.

Da aggiungere poi il problema della mancanza di managerialità all’interno delle aziende e l’incontro del 4 aprile ha puntato anche su questo. Tra i presenti, oltre al già citato Presidente della Regione, sono intervenuti il direttore del progetto, Felice Cavallini e non poteva certo mancare il rettore dell’Università di Udine, Cristiana Compagno, già Professoressa di Economia e gestione delle imprese, poi titolare della cattedra di Strategia d’impresa alla facoltà di Economia, direttore del corso universitario di “Imprenditorialità e business plan”. Ideatrice e direttrice della Business Plan Competition Start Cup, e dal 2004 anche dell’incubatore d’impresa Technoseed, è la promotrice del consorzio bancario per il finanziamento delle start-up tecnologiche. Ha inoltre ideato e progettato la prima edizione della fiera Innovaction.
Il rettore ha puntato il suo discorso proprio sulla necessità di managerialità nelle imprese, premendo “sulla necessità di politiche industriali a sostegno e sulla velocità di erogazione degli strumenti come variabile strategica”.

Presenti alla tavola rotonda anche Marino Sancin, direttore generale del Parco Tecnologico bergamasco Kilometro Rosso; Vladimir Nanut, fondatore di Mib School; Fabio D’Alessi per l’impresa M31 e, in videoconferenza da San Francisco, il Professor Alberto Onetti, direttore del CrESIT (Research Centre for Innovation and Life Science Management), che svolge attività di ricerca e formazione con imprese e banche, sia in Italia che negli Stati Uniti, per pianificazioni strategiche e finanza.

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http://www.imprendero.it

Daniela Auciello

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