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Nitrati in agricoltura. Raggiunto accordo fra Regioni

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Nitrati in agricoltura. Raggiunto accordo fra Regioni

La Conferenza Stato Regioni ha approvato uno schema di accordo per realizzare entro l’anno  uno  studio per l’aggiornamento  delle  zone vulnerabili da nitrati e per la definizione dei carichi inquinanti attribuibili ai diversi settori civili e produttivi. La colpa dell’inquinamento delle acque non è degli agricoltori della Pianura Padana, dicono gli assessori

“Da tempo chiedo che si smetta di puntare il dito contro gli agricoltori, additati ingiustamente quali unici responsabili. La normativa rappresenta un problema da troppo tempo, va aggiornata e razionalizzata individuando le reali fonti di inquinamento. Con tale accordo si avvia un percorso volto a dare risposte concrete e a riconoscere le giuste responsabilità. Ringrazio l’On. Fogliato e Masini del Dipartimento Ambiente di Coldiretti per il prezioso  contributo.” Queste le parole dell’assessore all’agricoltura della Regione Piemonte, Claudio Sacchetto, alla chiusura della conferenza Stato e Regioni che ha approvato lo schema di accordo.

Anche gli altri rappresentanti delle Regioni, in particolare gli assessori all’agricoltura Gli  Assessori  regionali  all’Agricoltura  Claudio  Sacchetto  (Piemonte), Giulio  De  Capitani  (Lombardia), Franco Manzato (Veneto), Claudio Violino (Friuli  Venezia  Giulia), Tiberio Rabboni (Emilia Romagna), commentano con soddisfazione:
“L’inquinamento   da   nitrati   delle   falde  acquifere  non  può  essere sottovalutato,  ma nemmeno accollato unicamente alle aziende agricole della pianura  Padana.  Mentre attendiamo fiduciosi la deroga agli attuali limiti di  spandimento  dell’azoto sui territori sottoposti al vincolo, proponiamo un percorso   condiviso e scientificamente supportato finalizzato all’aggiornamento delle zone vulnerabili da nitrati e alla definizione dei carichi  inquinanti  attribuibili  ai  diversi settori civili e produttivi. Questo  documento  può  rappresentare  un  valido inizio per un chiarimento definitivo della problematica.”
Lo studio affiancherà il lavoro effettuato  ai  fini della richiesta di “deroga” ai limiti attuali di azoto zootecnico  per  ettaro  in  via  di  conclusione  il  prossimo 17 maggio a Bruxelles. Esso sarà inoltre di supporto all’attuazione delle più recenti direttive europee in materia delle acque.

Secondo l’accordo, le Regioni e le Province autonome si impegnano a promuovere l’aggiornamento delle  zone vulnerabili e l’adeguamento dei programmi d’azione ai risultati che emergeranno dallo studio.

Sono state le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto,  Friuli  Venezia Giulia ed Emilia Romagna ad sostenere la necessità di questo studio, dal momento che l’attuale normativa  impone  gravosi oneri amministrativi e gestionali alle aziende agricole zootecniche di queste Regioni e necessita  di adeguamenti per via dei cambiamenti  intervenuti  nel  tempo,  anche  al  fine  di determinare   un’equilibrata  distribuzione  delle  responsabilità  tra  le diverse possibili fonti di inquinamento da nitrati.
Di conseguenza, è necessario conoscere in maniera più approfondita i fenomeni inquinanti, mediante un esteso e costante monitoraggio che permetta di comprendere le reali  cause della  presenza di nitrati nelle acque, non esclusivamente attribuibili  all’attività rurale.

A questo punto si potranno anche rivedere le designazioni delle aree definite vulnerabili.
Infine, si sono previste grazie a questo accordo misure per valorizzare la “sostanza organica” e per il contrasto alla desertificazione.

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