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Rapporto sull’economia del Lazio presentato dalla Banca d’Italia

Rapporto sull’economia del Lazio presentato dalla Banca d’Italia

Bankitalia ha pubblicato il suo rapporto alla fine di giugno, ma è relativo ai dati del 2010 che incrociamo con quelli Istat del primo trimestre 2011. Il rapporto è relativamente positivo, dal momento che le imprese laziali hanno aumentato le esportazioni delle loro merci e hanno ripreso gli investimenti

Sono aumentate di oltre un quarto (25,2%) le esportazioni delle merci laziali nel 2010. Un dato molto positivo dal momento che l’anno precedente erano diminuite del 18%. In particolare, sono aumentate quelle relative alla vendita di prodotti di alta tecnologia, a partire dalla chimica farmaceutica, ma anche nei settori della metallurgia, degli arredamenti, del tessile e abbigliamento, nonché della trasformazione alimentare.

La domanda e la produzione industriale sono cresciute, seppur di poco, ma il dato è positivo dal momento che nel 2009 invece avevano subito un forte calo e che comunque la produzione è in linea con la media nazionale. Il PRL (Prodotto Regionale Lordo) è salito così dell’1,2% permettendo una ventata di fiducia da parte di imprenditrici e imprenditori che hanno ripreso a investire.

I capitali maggiori sono stati investiti dalle imprese manifatturiere a maggiore intensità tecnologica di produzione e più propense alle esportazioni. Sono le esportazioni infatti ad aver rappresentato il punto di forza dell’economia laziale. I beni prodotti nella regione vengono esportati soprattutto in Germania e negli USA.

È l’edilizia residenziale ad essere invece calata nel 2010. Sono andati beni invece gli affari di chi opera nel campo della manutenzione e della ristrutturazione di immobili. Le aziende hanno aumentato il numero degli occupati nel comparto delle costruzioni e in quello industriale (si tratta maggiormente di lavoratori stranieri).

Il terziario (servizi) è aumentato di meno rispetto agli altri comparti: poco più dell’1%. L’andamento del commercio è piuttosto debole seppur in lieve aumento. Sono migliorati invece di più i comparti del turismo (nel Lazio sono aumentati i visitatori) e dei trasporti. Il rapporto rileva che sono diminuite però le immatricolazioni di autoveicoli.

Per quanto riguarda l’occupazione, oltre al già citato aumento dei lavoratori stranieri, si rileva che nei primi 6 mesi del 2010 c’è stato un forte ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, mentre nella seconda metà dell’anno esso si è ridotto. La disoccupazione è comunque aumentata, soprattutto quella giovanile (e si tratta di ragazzi tra i 15 e i 34 anni che non sono impegnati neanche in attività di formazione scolastica, universitaria o di altro tipo).

Il rapporto rileva naturalmente anche il ricorso alle banche per la richiesta di prestiti e il dato non è positivo, dal momento che ne sono stati erogati di più rispetto all’anno precedente e soprattutto nell’ultimo semestre del 2010. Esso è poi proseguito nel primo trimestre del 2011 quando a farvi ricorso sono state in particolare le aziende.
I tassi d’interesse sui prestiti a medio e lungo termine sono rimasti praticamente invariati rispetto al 2009; quelli sui prestiti a breve termine si sono ridotti. Ridotta però si è pure la liquidità delle imprese laziali.

Se è vero che le esportazioni delle proprie merci sono il fiore all’occhiello dell’economia laziale, è anche vero che un po’ in tutt’Italia esse sono aumentate nel primo trimestre del 2011 (dati Istat). Precisamente sono aumentate di oltre il 5% quelle delle regioni nord-occidentali e del 3,6% quelle del Mezzogiorno seguite a breve distanza da quelle delle regioni nord-orientali (+3,4%). Il centro invece è quello che fa registrare l’aumento più basso: + 2,9%.

Le Regioni che hanno realizzato la migliore performance sono in ogni caso proprio il Lazio con un aumento delle esportazioni pari al 30,5% nel primo trimestre 2011 e l’Emilia Romagna  con un aumento del 19,2% nello stesso periodo.
In particolare le province che hanno esportato maggiormente sono quelle di Milano, Brescia, Roma, Genova, Vicenza, Bologna, Arezzo, Torino, Treviso e Siracusa.

 

 

Allegati

pdf Rapporto-economia-Lazio.pdf

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