Politica e donne

Il Veneto apre alle donne nelle istituzioni locali

Simonetta Tregnago Pari Opportunità Veneto

Il Veneto apre alle donne nelle istituzioni locali

Viene introdotta la presenza femminile obbligatoria, pari al 50%, nelle liste elettorali per le elezioni regionali. Se la lista non è composta per la metà da donne, non verrà ammessa. Secondo la Presidente della Commissione Regionale per le Pari Opportunità, Simonetta Tregnago, ci sono ancora molti passi da fare

Il Consiglio Regionale sta esaminando intanto il testo della legge per le elezioni del presidente della Giunta e del Consiglio regionale, dove attualmente siedono solo 2 donne su 13 assessori. Nel consiglio del Veneto la presenza femminile è appena del 6,7%.

La Presidente della Commissione Pari Opportunità afferma che, seppure il testo della Legge presenti delle chiare aperture riguardo alla presenza femminile nelle istituzioni locali, “è evidente come anche al Consiglio Regionale sia chiara la necessità di un segnale di cambiamento. Ma resta per noi ancora troppo poco: sostanzialmente il percorso culturale e legislativo per favorire la maggiore presenza delle donne nella vita politica e istituzionale è ancora lungo. Oltre alla presenza femminile al 50% nelle liste, l’ottimo sarebbe inserire per l’elezione dei consiglieri la doppia preferenza di genere, ossia l’opportunità di indicare due preferenze di voto, una maschile e una femminile. Un’istanza che vede compatta e convinta l’intera Commissione pari opportunità, forte anche delle richieste che provengono dal mondo delle associazioni, delle rappresentanze politiche, indipendentemente dalla appartenenza e dall’ambito di impegno e di attività di ciascuno dei suoi componenti”.

Il fatto che nella Giunta regionale del Veneto siedano solo due donne e che nell’intero Consiglio regionale la presenza femminile sia tanto bassa, per la presidente Tregnago rappresenta una situazione drammatica, dal momento che i consigli delle altre Regioni italiane vedono in testa la Campania, con il 23% di consigliere, seguite dall’Emilia Romagna con il 20% di consigliere, dal Piemonte, con il 18,3%, dalla Toscana, con il 18,2%; e, passando alle Regioni con meno consigliere, abbiamo appunto il Friuli Venezia Giulia, con il suo 6,7% , la Sicilia con il 3,3% e – pessimo esempio – il Molise, la Basilicata e la Calabria che non hanno alcuna donna a rappresentarle. I dati provengono dal Centro Studi Tolomeo.

La presidente Tregnago afferma che ovviamente “Non ci può consolare il fatto che in altre regioni la situazione sia più grigia ancora e la presenza femminile tocchi percentuali addirittura minori. In Veneto e in tutto il resto dell’Italia, alla donna è riconosciuto un ruolo importante nella società civile, ma resta ancora troppo largo il divario nella rappresentanza politica”.

Anche riguardo ai Comuni veneti, la percentuale di donne sindaco è piuttosto bassa, come quella delle consigliere e delle assessore. Secondo il rapporto 2004/2010 sulle Politiche di genere nel Veneto, curato dall’assessorato ai diritti umani e alle politiche di genere, nei comuni censiti è donna solo il 9,64% dei sindaci, il 24,42& degli assessori e il 17,67% dei consiglieri.

 

 

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