Politica e donne

Se Non Ora Quando. La manifestazione di Roma

folla in piazza

Se Non Ora Quando. La manifestazione di Roma

Roma, 11 dicembre. A Piazza del Popolo l’Orchestra Sinfonica Europa Musica apre la manifestazione delle donne, “Se non ora quando?”, a cui si aggiunge il nuovo e accorato appello: “Se non le donne, chi?”. Obiettivo dell’incontro, che si svolgeva in contemporanea nelle maggiori città italiane, è riportare le donne al centro del dibattito politico italiano.

Senza le donne, si grida più volte, non c’è crescita e l’uscita dall’attuale crisi economica passa attraverso il loro lavoro e il loro welfare, per raggiungere una democrazia paritaria. Le donne chiedono il 50 per cento. Non basta avere oggi tre ministre al potere. “È un passo -affermano in molte- per ottenere di più”.

Diverse le rappresentanze femminili, sia del mondo politico sia di quello dello spettacolo, che hanno preso parte all’evento. Dalla fedele presidente CGIL, Susanna Camusso, presente anche a Siena la scorsa estate, che si è confusa tra la folla delle manifestanti, alla celebre scrittrice Lidia Ravera. Dall’avvocato politico, Giulia Bongiorno, con al seguito figlio in passeggino e tata, alla pubblicitaria Annamaria Testa. Anche la parlamentare europea Silvia Costa ha fatto sentire la sua voce e ha riconfermato la sua presenza.

Un nuovo movimento si è presentato in piazza, guidato dalla giornalista del Tg1, Alessandra Mancuso. Come portavoce di GIULIA, Giornaliste Indipendenti Unite Libere e Autonome, la Mancuso ha descritto la neonata associazione, a cui già hanno aderito più di 400 giornaliste italiane, nata come protesta contro la seconda ondata della legge bavaglio. “Il peso della crisi -denuncia la giornalista- è scaricato sulle donne e sui più deboli”. Tra le altre, in piazza, l’attrice Lunetta Savino, in qualità di presentatrice, e Francesca Comencini: “Il Welfare delle donne -precisa la regista- non è una spesa, ma un investimento”.

Audio Interviste Integrali

Giulia Buongiono, Parlamentare

Pres. Comm. Giustizia Camera dei Deputati

Silvia Costa, Parlamentare Europea

 

Lidia Ravera, Romanziera

 

Alessandra Mancuso, Giornalista Giulia

 

Forti e vigorose le voci delle giovani cantanti italiane: Paola Turci e Marina Rei, che hanno intonato, a ritmo rock, la celebre canzone di Patty Smith, “People have the power”, parafrasandola “Woman have the power”. Delicata, ma possente la voce della giovanissima Erica Mou. Anche Emma Marrone ha fatto sentire la sua viva presenza, raccontando la sua personale condizione precedente al successo, il lavoro in “nero”, il precariato, l’impossibilità delle sue coetanee di diventare giovani madri, perché senza soldi e, soprattutto, senza un lavoro stabile.

All’indomani del governo Berlusconi neanche il neo eletto Monti riesce a soddisfare le richieste delle italiane. “Serve parità, serve giustizia”. Le donne urlano i loro diritti, insieme alla promotrice di SNOQ, Cristina Comencini: “Mai più contro di noi. Mai più senza di noi”. Bisogna fare dell’Italia un Paese per donne. Basta dimissioni in bianco, basta ai falsi messaggi pubblicitari: donne belle, “gambelunghe”, tutto corpo e niente testa, casalinghe schiacciate, travolte dal consumismo. Basta ai bassi tassi di occupazione femminile, ai tempi lunghi di inserimento, al lavoro precario, all’impossibilità di fare carriera perché madri, al problema della maternità.

Dunque: basta alla discriminazione. Basta, infine, ad una cultura di governo che poggia -come afferma la docente Serena Sapegno, nell’Unità- “su una continua proposizione delle donne come fedeli appendici del capo, come oggetto di scambio, come bottino del potere… Compito delle donne è aderire al desiderio degli uomini, dedicarsi a rassicurarli e allietarli”.

 

Daniela Auciello

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