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Artigianato in crisi in Toscana

Artigianato in crisi in Toscana

Il fatturato del comparto in calo del 4,6%, pari a 155 milioni in meno rispetto al 2010. Gli investimenti crollano del 60%. E le previsioni peggiorano guardando al 2012

La crisi dell’artigianato in Toscana non accenna a rallentare: secondo i dati presentati dalla CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) regionale il comparto ha subito nell’anno un calo del 4,6% in termini di fatturato, pari a 155 milioni in valori contabili. Mentre gli investimenti crollano addirittura del 60,2% confrontando quelli del primo semestre 2011 con lo stesso periodo del 2010. Non è un quadro rassicurante quello illustrato da CNA Toscana nel presentare i risultati dell’ultima indagine congiunturale semestrale.

Nei tre macro settori legati a costruzioni, manifatturiero e servizi l’artigianato toscano ha realizzato un fatturato di 3,2 miliardi nel primo semestre 2011. La cifra sale a 4 miliardi considerando la totalità dell’artigianato regionale per un fatturato annuale che sfiora gli 8 miliardi. Passando al capitolo degli investimenti, quelli dei primi sei mesi del 2011 si attestano ad 800milioni, per un totale che supera il miliardo di euro. I numeri confermano da una parte che l’artigianato è ancora una delle colonne portanti dell’economia regionale, dall’altra mostrano però con evidenza che gli investimenti sono calati tra il primo semestre 2010 e lo stesso periodo del 2011 da 1,9 miliardi a 763 milioni (con un calo del 60%), le retribuzioni da 411 a 396 milioni e i consumi da 150 a 147 milioni. Tutti dati che, com’è naturale, si ripercuotono sull’occupazione e sulla stabilità delle imprese che si trovano sul territorio regionale.

ASCOLTA L’INTERVISTA A VALTER TAMBURINI, PRESIDENTE CNA TOSCANA

Tra i settori che maggiormente risentono della crisi, quelli delle costruzioni (risultati del primo semestre 2011 a -3,2% rispetto allo stesso periodo del 2010), i servizi (-9,5%) e il manifatturiero (-3,4%). Numeri preoccupanti, dal momento che le imprese artigiane rappresentano il 40% del pil regionale e oltre il 30% dell’occupazione. Tra i settori che reggono bene c’è quello delle pelletteria e della calzatura – anche supportato da alcune eccellenze locali in ambito formativo – che segna un +15,3% nel periodo di riferimento.
Agnese Fedeli

 

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