Contributi per l’assunzione di assistenti familiari in Friuli Venezia Giulia
Si possono richiedere dalla seconda settimana di gennaio i contributi relativi al programma regionale “Si.Con.Te.”: una serie di incentivi destinate alle famiglie che hanno bisogno di assistenza e alle donne che frequentano corsi di formazione e devono conciliare i tempi dei corsi con gli impegni familiari
Le famiglie che hanno bisogno di aiuto per assistere i bambini (fino a 14 anni di età), le persone anziane non autosufficienti e i disabili, possono chiedere il contributo direttamente ai Centri per l’impiego. Tali contributi variano da un minimo di 800 euro per dieci ore settimanali di baby sitter, a un massimo di 3mila euro per due assistenti che si alternano in un orario di 40 ore settimanali.
Il servizio offerto dallo sportello “Assistenti familiari” presente nei Centri per l’impiego è completamente gratuito e consiste nella ricerca dell’assistente ma anche nel supporto durante la fase di contrattualizzazione del rapporto di lavoro fra le parti.
L’assessora al Lavoro e alla formazione, Angela Brandi, dichiara che “l’impegno della Regione è primariamente quello di favorire la legalità e l’emersione del lavoro nero, offrendo alle famiglie un servizio che garantisca, oltre all’incentivo, anche la qualità del servizio e la professionalità di chi lo presta. In secondo luogo il nostro obiettivo è quello di sostenere la conciliazione dei tempi soprattutto per le donne, impegnate spesso nel doppio ruolo di lavoratrice e di madre, o di figlia di parente più prossima di una persona anziana non più autosufficiente. A tal riguardo credo che il programma Si.Con.Te dia delle risposte concrete a tante famiglie alle prese con le difficoltà che si incontrano nell’instaurare un regolare rapporto di lavoro con un assistente qualificata”.
Poiché le richieste di baby sitter sono numerosissime, da quest’anno si è pensato di allargare l’offerta anche a questo settore. Il prossimo obiettivo sarà quello di offrire un percorso formativo adeguato alle assistenti familiari considerando anche che “l’attenzione a questo specifico mercato del lavoro deriva anche dal fatto che l’offerta non è più costituita solo da persone migranti, con una prospettiva di permanenza medio-breve nel nostro territorio, ma sempre più da donne che hanno perso il lavoro per effetto della
crisi e cercano di ricollocarsi attraverso questo canale”.
E’ anche previsto un registro pubblico di assistenti familiari, di prossima realizzazione, cui potranno accedere le persone che abbiano maturato un’esperienza lavorativa regolare oppure che abbiano seguito il corso formativo regionale.
Grazie ai Centri per l’impiego, durante il 2011 sono stati stipulati ben 2500 contratti relativi al programma Si.Con.Te per un importo pari a 600 mila euro per l’assistenza familiare. Nell’arco dello stesso anno sono state coinvolte in corsi di formazione professionale 169 mila donne.