Pensioni

Rapporto CISL sul lavoro

Giorgio Santini - segretario generale aggiunto della cisl

Rapporto CISL sul lavoro

L’osservatorio sul lavoro ha fornito i propri dati relativi all’intero anno 2011: peggiora l’occupazione e il ricorso alla Cassa Integrazione rimane alto, soprattutto nel Sud Italia dove cala l’occupazione femminile in modo preoccupante

Con l’analisi dei dati rilevati nel mese di dicembre 2011, si è chiuso l’anno lavorativo osservato dalla CISL che ora fa il punto della situazione e si apre al commento dei suoi rappresentanti che fanno il punto sulla situazione attuale.

Il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni nel mese di dicembre è calato del 24,3% rispetto al precedente mese di novembre: sono calate meno le ore di cassa integrazione ordinaria (-5,7%) ma, fortunatamente, sono calate molto quelle di cassa integrazione straordinaria (-36%) e in deroga (-22,7%). Se il confronto viene fatto con le ore richieste a dicembre del 2010, si vede che anche in questo caso c’è stato un calo, del 29,7%, e, soprattutto, risalta il dato della CIGS (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria) che quasi si dimezza da un anno all’altro: -45,5%.
Si tratta di un risultato positivo anche se le ore richieste sono sempre molte: oltre un miliardo.
Nel 2011 in totale sono state autorizzate 953 milioni di ore di cassa integrazione, il 20,8% in meno rispetto all’anno precedente.

TABELLA ORE CIG

Ad  utilizzare maggiormente la cassa integrazione è stato il settore meccanico anche se inizia a ridurre le ore richieste per quella straordinaria, dato che fa ben sperare in una ripresa delle aziende.
Per quanto riguarda le zone geografiche, le ore richieste di CIG non si sono ridotte, nel 2011, rispetto al 2010 nelle zone deboli del Paese e in particolare nel Mezzogiorno. Anzi, la cassa in deroga è stata utilizzata di più (+36%). Nell’Italia settentrionale invece le notizie sono positive, poiché le ore autorizzate sono calate molto. Anche nell’Italia centrale le ore richieste sono diminuite ma in modo più contenuto rispetto al Nord.
Il numero dei lavoratori che ha usufruito della CIG è stimato tra i 200 e i 300 mila.

L’occupazione

Dati altalenanti avevano dato segnali contraddittori nel terzo trimestre del 2011, mostrando comunque una moderata ripresa del mercato del lavoro relativa però più che altro a contratti a tempo determinato e part-time involontari. Inoltre, si era visto un certo recupero del settore industriale anche se il tutto accompagnato da un aumento dell’occupazione di lunga durata giunta a quota 52,6%.
Purtroppo, i dati provvisori delle ultime rilevazioni mostrano, a fine 2011, una involuzione del mercato del lavoro in Italia: diminuiscono gli occupati e il relativo tasso di occupazione, aumenta la disoccupazione del 6% rispetto al 2010 (e il tasso di disoccupazione arriva all’8,6%). La causa di tale variazione in negativo è l’aumento della disoccupazione femminile, soprattutto nel Mezzogiorno. Altro dato molto preoccupante è che la disoccupazione giovanile supera la soglia del 30%.

Secondo la CISL la situazione lavorativa in Italia è dunque preoccupante poiché, nonostante la riduzione del ricorso alla CIG, le ore richieste restano tante, troppe: circa un miliardo. Tenendo presente l’attuale fase di paventato avvio di recessione economica, congiuntamente al numero di vertenze aziendale aperte con il Ministero dello Sviluppo Economico, si può prevedere che nel 2012 il ricorso alla cassa integrazione possa aumentare di nuovo.

A far preoccupare è soprattutto la situazione del Mezzogiorno, zona da sempre caratterizzata dall’elevato tasso di disoccupazione e che nel 2011 non ha visto diminuire il ricorso alla CIG. Si prevede che nel 2012 il ricorso agli ammortizzatori sociali sarà ancora molto forte. Gli effetti negativi della situazione lavorativa in questa zona debole d’Italia, saranno amplificati sui giovani.

Una situazione tanto poco rosea richiede, afferma la CISL, un intervento forte di politica economica che abbia un obiettivo di sviluppo e di sostegno all’occupazione. Su questo il sindacato intende confrontarsi prossimamente con il Governo e chiedere un intervento organico con strumenti rivolti in particolare alle donne e ai giovani nonché agli ultra cinquantenni. Inoltre, la CISL chiederà al Governo di intervenire anche in relazione al reimpiego dei lavoratori in cassa integrazione incentivando altresì il ricorso a contratti di lavoro stabile incentivando l’apprendistato, il contratto di inserimento ed incentivando i cosiddetti part-time lunghi per la conciliazione dei tempi di vita con quelli lavorativi. La CISL auspica la parificazione dei costi del lavoro flessibile e di quello subordinato al fine di evitarne gli abusi.

 

Potrebbe interessarti