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I ritardi di pagamento dell’amministrazione pubblica mettono in ginocchio le piccole imprese

Antonio Tajani vice presidente Commissione europea e resp per industria e imprenditoria

I ritardi di pagamento dell’amministrazione pubblica mettono in ginocchio le piccole imprese

Incontro tra il Vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani e il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini per esaminare i temi cruciali per le piccole imprese italiane

Il principale problema che le piccole imprese devono affrontare è quello dei ritardi dei pagamenti da parte dell’amministrazione pubblica e delle altre imprese: si tratta di crediti che rimangono insoluti per un tempo così lungo da far rischiare la chiusura di quelle migliaia e migliaia di piccole imprese che rappresentano l’ossatura del sistema economico italiano.

 

Il Presidente Guerrini invita a recepire subito in Italia la direttiva Ue contro i ritardi di pagamento ed esorta il Parlamento ad agire in proposito: “è indispensabile che l’Italia recepisca al più presto la direttiva europea sui tempi di pagamento, perché i ritardi costano agli artigiani 3,6 miliardi l’anno di maggiori oneri finanziari. Il ritardo dei pagamenti è spesso all’origine della mancanza di liquidità e costringe le imprese a rivolgersi alle banche”. Questo nel migliore dei casi, dal momento che i servizi antiusura dimostrano quanto ancora sia largamente usato questo metodo illecito per far fronte ai propri impegni

Istituto finanziario Basilea

economici. Il motivo dichiarato da molte imprese è quello evidenziato proprio dal Presidente di Confartigianato quando ha fatto riferimento, nel suo incontro con il Vicepresidente della Commissione Europea, al problema dell’accesso al credito e ha chiesto a Tajani che le nuove regole di Basilea 3 sui requisiti patrimoniali delle banche – all’esame del Parlamento e del Consiglio europeo – tengano conto della specificità del modello produttivo italiano.

“Non vogliamo che l’applicazione di ratios meccanici e burocratici finiscano per aggravare la situazione degli imprenditori già oggi soffocati da forti restrizioni dei finanziamenti e da alti tassi di interesse. L’Italia è il Paese che, nell’Ocse, vanta il più alto numero di piccole e medie imprese, 4.231.900, pari al 94,7% del totale delle aziende italiane, che impiegano il 58,5% della forza lavoro e contribuiscono al 60% della ricchezza prodotta nel Paese. In questa fase  di gravi difficoltà chiediamo alle istituzioni europee un impegno straordinario per sostenere e valorizzare il ruolo delle Pmi  e contribuire a rilanciarne la competitività”.

Basilea 3 è un’espressione che indica un insieme di provvedimenti approvati dal Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria a seguito della crisi finanziaria del 2007/2008. L’intento dei provvedimenti sanciti in quell’occasione è di perfezionare la regolamentazione del settore bancario (quella preesistente, chiamata Basilea 2) nonché l’efficacia dell’azione di vigilanza e la capacità degli intermediari finanziari di gestire i rischi che si assumono.
Alleghiamo una serie di documenti ufficiali di approfondimento relativi a “Basilea 3”.

 

Allegati

pdf Rafforzamento-Banche-Basilea3.pdf
pdf Rapporto-statoavanzamento-Basilea3.pdf
pdf Scheda-Basilea3-Riforma-vigilanza-bancaria.pdf
pdf Schema-misurazione-rischio-liquidita-Basilea3.pdf

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