Diritti

Contro gli slogan sessisti. Susanna Camusso a Firenze

Camusso Firenze

Contro gli slogan sessisti. Susanna Camusso a Firenze

La segretaria della Cgil invitata ad intervenire su una iniziativa promozionale della Rinascente giudicata sessista, ne ha incontrato le lavoratrici e ha parlato del lavoro femminile e degli ostacoli che incontra

Le commesse della Rinascente di Firenze hanno deciso di dire no, che era davvero troppo: per promuovere la fidelity card veniva loro chiesto di indossare una spilla che recitava “Facile averla. Chiedimi come”. Frase dal semplice e fin troppo scontato doppio senso, che aveva dato vita, nelle settimane, ad un ricco ventaglio di frasi poco galanti da parte dei clienti.

Per protestare, le lavoratrici della sede fiorentina di Rinascente – che probabilmente hanno espresso un malcontento sovraregionale – hanno scritto due lettere: una al ministro del lavoro, Elsa Fornero, l’altra al segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, alle quali hanno chiesto un incontro. Per potersi confrontare con loro, due donne simbolo del mondo del lavoro, non solo della vicenda promozionale “sessista”, ma più in generale sul mondo dorato del commercio, che chiede orari incalzanti, presenza in negozio praticamente ogni domenica e parecchi festivi. Camusso ha risposto ed incontrato le circa 80 commesse di Rinascente Firenze.

La protesta di coloro che vediamo sorriderci quando entriamo nei bei negozi della Rinascente, a Firenze, era cominciata già qualche mese fa, quando il Governo ha deciso di liberalizzare gli orari di apertura dei negozi. Sempre più difficile per molte di loro coniugare vita privata e ritmi di lavoro.  L’apice è arrivato con l’iniziativa promozionale della fidelity card, per diffondere la quale alle commesse era stato richiesto di applicare sulla giacca la spilletta con la frase incriminata: “Rinascente Card: averla è facile. Chiedimi come”.

“In tutta la grande distribuzione abbiamo un tema importante” ha detto il segretario Susanna Camusso, “che è la qualità dell’organizzazione di turni e orari. In questo settore si pensa di poter risolvere la crisi anche solo aumentando l’orario di apertura dei negozi: in realtà è un fatto che crea squilibri, specialmente per le lavoratrici. Se, oltre a questo, passa il messaggio che il linguaggio è indifferente, è evidente che non c’è rispetto per la dignità delle lavoratrici e il loro lavoro. La crisi acuisce le pressioni delle imprese, dobbiamo stare unite”.


Ascolta l’audio del segretario della Cgil Susanna Camusso


La storia ha un lieto fine, per ora: l’incontro con il segretario della Cgil Camusso ha evidentemente sortito l’effetto desiderato perché d’ora in avanti più nessuna commessa dovrà indossare la spilla “sessista”. Secondo la motivazione ufficiale dell’azienda lo pin è stata ritirata perché si è conclusa la campagna della Rinascente Card. “Se il risultato è frutto della mia venuta” ha detto sorridendo la leader della Cgil, “ben venga. Per di più, ho avuto l’occasione di conoscere le lavoratrici della Rinascente. È stata una bella cosa”.
Alla Camusso, le commesse della Rinascente hanno donato  una copia della spilla “rivisitata” con lo slogan “Facile chiederla, difficile averla”.

Agnese Fedeli

 

 

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