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Meeting Roma Capitale: i giovani, l’Italia, l’Europa

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Meeting Roma Capitale: i giovani, l’Italia, l’Europa

Il Meeting Roma Capitale ha preso il via il 22 maggio presso il Teatro Capranica. È il primo di vari appuntamenti – due l’anno , in primavera e in autunno – organizzati per individuare e migliorare le esigenze sociali, soprattutto in funzione dei giovani

Il tema discusso  è stato “L’Italia in Europa, la crescita economica, il futuro dei giovani”, alla presenza di studenti delle scuole superiori e universitari. L’obiettivo di questo primo Meeting Roma Capitale è stato quello di focalizzare l’attenzione sul percorso che l’Italia deve compiere in Europa a partire dalle giovani generazioni.

Rappresentanti delle istituzioni, del mondo produttivo, di quello politico e di quello associazionistico, hanno portato le proprie esperienze ed espresso suggerimenti ai ragazzi presenti, per aiutarli a individuare la propria strada in un periodo caratterizzato da problemi e, al tempo stesso, da opportunità.
“Attualmente il maggiore ammortizzatore sociale per i giovani italiani è, come ben noto, la famiglia” ha sottolineato il giornalista Giovanni Lacagnina, che ha curato l’evento. “Chi lavora con contratti atipici si trova con carriere più discontinue, con remunerazioni più basse, con meno politiche attive, rispetto agli altri paesi, in grado di sostenere il passaggio tra la fine di un rapporto di lavoro e un nuovo inizio. A causa di queste carenze molti si perdono e vanno a ingrossare le già troppo ampie file dei NEET (Not in Education, Employment or Training), ovvero dei troppi che non studiano e non lavorano, fenomeno negativo rispetto al quale eccelliamo in Europa.”

“Un tempo un genitore diceva al proprio figlio ‘ti consegno un futuro migliore’, come ha fatto mio padre con me. Oggi non è possibile, anche se dobbiamo comunque passare il testimone” ha detto Cesare Damiano, capogruppo del PD della Commissione Lavoro della Camera, che all’epoca del governo Prodi era ministro del Lavoro . “I giovani sono delusi, perché studiano tanto per poter arrivare a una determinata professione, ma poi non sono messi in condizione di svolgerla. Ho visto ragazze con una o due lauree impegnate in un lavoro a tre mesi nei call center, con una retribuzione di 600 euro. Andrebbe rivalutato il lavoro artigiano, perché diamo maestri nel Made in Italy”. Un buon artigiano sarà la chiave del futuro, secondo Cesare Damiano, e in ogni caso occorre ribellarsi ai vari contratti a progetto o autonomi con partita Iva, che spesso mascherano lavori dipendenti di scarsa qualità.

È un suggerimento, quello di impegnarsi nei lavori artigianali, per superare la crisi, per aiutare i giovani e per limitare le situazioni di bisogno proprie e delle famiglie. Oltre al contrasto del precariato e al potenziamento degli antichi mestieri, i giovani possono impegnarsi in opere di solidarietà che, in aggiunta al fatto di fornire il cibo a chi non può procurarselo, comportano un risparmio importante per gli individui e per la collettività.

meeting roma capitale“La povertà alimentare colpisce tra i 3 e i 3,5 milioni di persone” ha detto Antonio Abbate, presidente di Banco Alimentare Lazio “e di questi tempi ha assunto una nuova fisionomia, perché colpisce le persone con lavori precari, separate dal coniuge, disabili o con molti figli e anziani a carico. Il Banco intercetta le eccedenze alimentari , anche fresche, le raccoglie e le distribuisce ai soggetti che operano sul territorio in favore di chi ha più bisogno”.

Delia Santalucia Bini, presidente dell’Associazione Alessandro Bini per la Sicurezza nello Sport, ha posto invece l’accento sul tema della sicurezza nelle attività sportive, soprattutto per quanto concerne quelle minori, dove i problemi – o addirittura la morte, come è accaduto a suo figlio Alessandro – non  vengono posti all’attenzione del pubblico e delle istituzioni. Proprio a queste ultime Delia Santalucia ha rivolto l’appello affinché venga fatta un’adeguata, capillare azione preventiva.

È importante in ogni caso, per i ragazzi come per gli adulti, guardare al futuro con fiducia, rammentare che viviamo in un’epoca nella quale nel nostro paese non si patiscono le privazioni e i dolori della guerra. Esistono sempre diverse soluzioni ai problemi che la vita ci pone.

“Ci sono troppi profeti di sventura, dobbiamo invece essere costruttori di speranza.” Questo importante messaggio è venuto da Giorgio Santini, segretario generale aggiunto della Cisl – Confederazione italiana sindacato lavoratori. “Viviamo un tempo nuovo che, per star dentro a una crescita, pone sfide mai viste.  Si tratta di vivere il proprio tempo e la propria realtà mettendosi insieme per migliorare, per vedere come sia possibile trovare le risposte che a volte non riusciamo a individuare. Oltre alle nozioni e alle tecniche, la scuola dovrebbe insegnare la vita. E’ fondamentale contrastare la dispersione scolastica e la crisi con forme ‘creative’, con possibilità lavorative efficaci. Con la passione, la ricerca e la volontà di stare insieme, di fare rete, si può trovare la forza per costruire il futuro. E’ questo il messaggio positivo che voglio dare.”

Daniela Delli Noci

 

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