Studi e ricerche

Il valore sostenibile creato dalle fusioni aziendali

Min. Passera

Il valore sostenibile creato dalle fusioni aziendali

Le imprese italiane hanno bisogno della crescita esterna per poter allargare il proprio giro d’affari; un’operazione che si effettua tramite fusioni e/o acquisizioni aziendali. Una ricerca del Cresv Bocconi ed Ernst & Young analizza cinque anni di tali operazioni. Vediamo i risultati

Trovare il modo di creare valore per le imprese è la finalità dello studio presentato in questi giorni a Milano, che ha incontrato il favore del Ministro dello Sviluppo economico e delle infrastrutture e trasporti, Corrado Passera, il quale ha inviato un proprio messaggio al convegno di presentazione della ricerca.

Tante volte nelle opere cinematografiche abbiamo assistito a spettacoli che mettevano fortemente in dubbio la valenza etica delle operazioni di acquisizione e fusione (in linguaggio tecnico operazioni di M&A) soprattutto per via della “ricollocazione” del personale. Eppure esistono anche modi etici di effettuare le suddette operazioni. Le aziende italiane possono concluderne di sostenibili ed eque, guidate da una logica industriale prima che finanziaria, senza dimenticare le opportunità offerte dall’internazionalizzazione.

La ricerca realizzata dal Cresv (il centro ricerche su sostenibilità e valore dell’Università Bocconi) in collaborazione con Ernst & Young, dal titolo “L’imperativo della crescita per le aziende italiane: come si crea valore in tempo di crisi?” è stata presentata da Maurizio Dallocchio, titolare della cattedra Nomua di corporate finance della Bocconi.
Uno studio che ha analizzato tutte le operazioni di M&A effettuate in Italia nell’arco di 5 anni (2003-2007) da un campione di 164 imprese. Si tratta della prima ricerca condotta in Italia con questo scopo. Per realizzarla, si sono analizzati equilibrio finanziario di breve e di medio periodo, redditività, marginalità, produttività e altri indicatori di performance per un periodo di tre anni anteriori all’operazione e tre anni dopo l’operazione. Dopo di che si sono confrontate le performance delle imprese che le hanno realizzate con quelle di imprese di uguale tipologia che non hanno realizzato fusioni o acquisizioni.

La ricerca ha evidenziato aspetti positivi e aspetti negativi a seguito di tali operazioni. Quelli positivi sono: crescita di fatturato, maggiore efficienza nella gestione del capitale circolante, redditività degli asset e leva finanziaria; quelli negativi sono relativi alla cassa, all’equilibrio finanziario e alla marginalità.
Secondo i ricercatori, le imprese in grado di creare maggior valore a seguito dell’operazione di M&A sono quelle che in passato sono riuscite a far rendere adeguatamente le proprie attività e a mantenere una leva finanziaria sostenibile.

Spiega Dallocchio che “le operazioni di M&A dovrebbero essere favorite e non osteggiate, perché la crescita organica è difficile da perseguire in un contesto in cui l’economia è fondata su settori a non forte crescita. L’obiettivo dell’incremento dimensionale rimane irrinunciabile per affrontare le sfide dei nuovi grandi mercati, delle nuove tecnologie e delle nuove idee”.
Andrea Guerzoni, managing partner di Ernst & Young Transaction Advisory Services per l’Italia, aggiunge che “l’M&A, sia domestico che cross-border, è sempre più strategico per proteggere il patrimonio di competenze, di capacità produttiva e di innovazione del nostro Paese dalla competizione globale a cui siamo esposti. L’M&A in tempo di crisi dovrebbe essere molto focalizzato su concrete prospettive industriali, supportato da capitali adeguati ed eseguito in modo altamente professionale, anche nella fase di integrazione post-deal. In uno scenario economico recessivo come l’attuale, le operazioni straordinarie, se supportate da una solida strategia, offrono opportunità uniche per aumentare rapidamente la dimensione dei nostri campioni nazionali consentendo loro una più rapida ed efficiente riallocazione dei capitali aziendali verso settori e mercati in espansione”.

Lo stesso Ministro Corrado Passera ha ritenuto il lavoro di ricerca realizzato dalla Bocconi molto interessante in quanto il suo presupposto di base è quello di individuare meccanismi per creare valore per le imprese. Egli ha scritto, nel messaggio inviato ai coordinatori della ricerca, quanto segue:

“Questo esercizio è indispensabile perché condivido con voi la consapevolezza che, anche in un quadro complicato, sia sempre possibile per le imprese cogliere opportunità di crescita e di rafforzamento sui mercati.
Il vostro studio illustra un percorso di consolidamento del sistema produttivo e di creazione di valore basato soprattutto su operazioni di M&A. Un percorso, quello della crescita dimensionale delle imprese, spesso fondamentale per il rafforzamento del posizionamento competitivo e per il sostegno agli investimenti in innovazione e internazionalizzazione divenuti sempre più necessari per essere vincenti su mercati globalizzati. La vostra ricerca ha il pregio di porre l’accento sulla necessità di creare le condizioni ottimali affinché tali percorsi di crescita si facciano solidi e sostenibili.
La crescita solida e sostenibile è una sfida che oggi coinvolge tanto le singole imprese quanto il sistema Paese nel suo complesso.
L’azione del Governo, sin dal suo insediamento, si è evoluta proprio intorno all’esigenza di creare le condizioni per avviare una nuova fase di crescita: fin dall’inizio del nostro mandato, pur dovendo adottare molto velocemente provvedimenti strutturali per assicurare il necessario rigore nella gestione dei conti pubblici – presupposto irrinunciabile per riconquistare credibilità sulla scena europea e internazionale – abbiamo varato una serie di misure per aiutare le imprese a crescere.
L’introduzione dell’ACE e le defiscalizzazioni per le assunzioni rappresentano infatti misure decisive per lo sviluppo e il consolidamento patrimoniale delle imprese. I provvedimenti sulle liberalizzazioni e le semplificazioni contribuiranno ad aprire spazi di mercato e a rendere più facile la vita delle aziende. Anche le misure recentemente adottate per facilitare lo smobilizzo dei crediti scaduti nei confronti della PA possono contribuire al rafforzamento finanziario di moltissime imprese.
Stiamo continuando sul sentiero intrapreso con determinazione e senso di responsabilità, dando progressiva attuazione alla nostra Agenda per la crescita sostenibile. Altri interventi verranno presi a breve per fare in modo che le aziende possano trovare un più chiaro e stabile sostegno alle loro attività, nella ferma convinzione che il primo motore di crescita risiede propria nella forza competitiva del nostro sistema produttivo”.

 

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