Pari opportunità

Le buone prassi aziendali per il lavoro femminile – Würth a Capena

Lazio Polverini e Zezza

Le buone prassi aziendali per il lavoro femminile

Un esempio di imprenditoria etica è quello fornito dagli stabilimenti della Würth a Capena, paese laziale. Per questo motivo il Commissario UE Làszlò Andor e la Ministra Elsa Fornero, accompagnati dalla Presidente della Regione Lazio Renata Polverini, hanno deciso di visitarla

Il Commissario europeo per l’Occupazione, gli Affari sociali e l’Integrazione, insieme con la Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, hanno voluto visitare lo stabilimento in quanto “esempio virtuoso di buone prassi nel Lazio sull’utilizzo dei fondi europei per la promozione in ambito lavorativo di modelli organizzativi di qualità per i propri dipendenti”.

L’etica imprenditoriale è infatti quella che si riferisce alla sostenibilità ambientale ma anche al rispetto dei lavoratori e delle persone che entrano in contatto con le aziende. In questo caso le donne hanno avuto un particolare trattamento positivo. Per una volta tanto.

Il gruppo Würth, leader mondiale nella distribuzione di prodotti e sistemi per il fissaggio ed il montaggio, sta portando avanti il progetto Flexicurity promosso dalla Regione Lazio attraverso i fondi europei, per fornire servizi di conciliazione dei tempi  di vita con quelli di lavoro, a supporto del benessere dei dipendenti e in particolare a favore delle donne. Per questo motivo ha deciso di avviare attività di Telelavoro e, anche, il “maggiordomo aziendale”.
Sono state così progettate forme flessibili di lavoro a distanza, una sperimentazione di telelavoro che coinvolge per il momento solo due dipendenti e include gli aspetti tecnologici, la sicurezza e la formazione delle telelavoratrici. È stato poi avviato il pacchetto “Concilia”, che prevede una serie di servizi di conciliazione per i dipendenti, tra i quali appunto il “maggiordomo aziendale” (Servizio Vita Quotidiana), che fornisce assistenza ai dipendenti per soddisfare le necessità quotidiane, per non parlare del rilascio di voucher per asili nido: un contributo per l’attività di assistenza erogato a favore di dipendenti che usufruiscono di servizi assistenziali privati per parenti con disabilità.

Il progetto presentato dallo stabilimento di Capena è tra quelli scelti dalla Giunta laziale durante la campagna per la promozione dei modelli di organizzazione flessibile del lavoro. I migliori tra i 150 progetti aziendali presentati, hanno avuto il finanziamento europeo nel biennio 2010/2011. Si trattava di progetti volti a favorire la conciliazione dei tempi di vita privata con quelli lavorativi.
La Würt capenese ha coinvolto in questo progetto biennale, partito a dicembre 2011, 80 dipendenti (il 70% donne)

“In questa azienda lavorano 540 persone, di età compresa tra i 35 e i 40 anni” ha detto l’assessora regionale al lavoro Mariella Zezza. “Il 70% sono donne e in questi ultimi tre anni, c’è stato un aumento importante per numero di assunzioni. In più ci sono 110 apprendiste, tutte donne. La Regione Lazio e il Fondo sociale europeo finanziano le imprese con progetti di flessibilità in un’ottica di benessere, per la conciliazione lavoro famiglia”.

Durante la visita, è stata inaugurata una delle iniziative previste dal progetto: la Summer School, che prevede attività ricreative per i figli dei dipendenti.

“La presenza oggi del Commissario europeo Andor e del ministro del Lavoro Fornero” ha dichiarato durante la visita la Presidente Polverini “dimostra che il Lazio sta andando nella direzione giusta e sta facendo dei passi in avanti. In due anni abbiamo realizzato progetti importanti in tutti gli asset strategici del nostro territorio. Partiranno, infatti, 16 progetti in tutte e cinque le province del Lazio. Abbiamo utilizzato fondi europei concretamente, per dare nuova occupazione anche in questa azienda. Oggi con orgoglio siamo in un’azienda che rappresenta una delle tante eccellenze del Lazio”.

 

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