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Le tecnologie domestiche cambiano la vita delle donne

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Le tecnologie domestiche cambiano la vita delle donne

 

Un’indagine del Censis divulgata questo mese di agosto dimostra come sia cambiato l’uso dello spazio domestico: vince la stanza multiuso, dove si vive, si lavora, ci si svaga

Le italiane sono sempre più attive in casa, e stavolta non – o non solo – per le solite attività domestiche di cura della casa ma anche per l’applicazione delle opportunità che oggigiorno offre la tecnologia.

 

 

Ormai la propria casa viene utilizzata per svolgere le attività più svariate, soprattutto grazie alle dotazioni tecnologiche di cui sono fornite oggi le nostre abitazioni. Lo spazio che viene maggiormente utilizzato è quello del soggiorno, un ambiente comune multiuso (che non a caso gli inglesi chiamano “living room” – stanza in cui si vive) in cui tra l’altro ci si rilassa e si socializza.
Secondo l’inchiesta del Censis è proprio questa la stanza in cui italiane ed italiani guardano la TV (52,7% della popolazione), leggono libri e giornali (35,1%), navigano in internet (27,8%) e, insomma, la preferiscono per svolgere la maggior parte delle proprie attività.

Questa preferenza deriva anche dal cambiamento dell’abitazione stessa nonché della struttura sociale. Infatti, in questi anni si è assistito alla progressiva riduzione della dimensione media delle famiglie, con la diminuzione delle coppie con figli (-4,8% tra il 2000 e il 2010) e soprattutto con il boom del numero di persone che vivono da sole (+38,9%) e delle coppie senza figli (+20,2%).
Ne deriva – spiegano dal Censis – che, anche se la casa in cui si abita è abbastanza grande, spesso si tende a utilizzarne solo alcuni ambienti (come nel caso degli anziani soli) e, al contempo, nel momento in cui si compra una nuova casa si tende a sceglierle più piccole. Così ad esempio nel 2011 in Italia i monolocali e le abitazioni di taglio piccolo hanno rappresentato il 35% del numero totale delle compravendite.

Se la famiglia e la casa si rimpiccioliscono, l’ambiente di vita domestico tende a coincidere con il soggiorno anche se vi sono naturalmente differenze tra i comportamenti dei giovani e quelli degli anziani. Nella quotidianità, i giovani tra 14 e 29 anni di età infatti si distaccano fortemente dalle altre fasce di età in quanto tendono prevalentemente a confinarsi nei propri spazi. La maggior parte di essi legge libri e giornali (42,3%), naviga in Internet (38,4%) e ascolta la radio (30%) nella propria camera da letto, mentre in seconda battuta i giovani tendono a spostarsi indifferentemente nei vari ambienti della casa.
Di contro, le fasce di età più elevata (65-80 anni) preferiscono svolgere queste attività negli spazi comuni dell’abitazione, ma oltre al soggiorno attribuiscono una notevole importanza alla cucina. Nel caso della tv, la percentuale di anziani che la guardano in cucina è pari al 37,9%, nel caso della radio la percentuale è del 27,6%, per la lettura è il 22,2%.
La televisione però è l’elettrodomestico che riduce le distanze tra generazioni, dato che viene vista prevalentemente in soggiorno senza differenze significative in relazione all’età.

Spiega Giuseppe Roma, direttore generale del Censis: “oltre alla crisi, a far restare più a casa gli italiani sono le tecnologie che hanno trasformato lo spazio domestico in un luogo di lavoro, in una centrale per l’informazione, per lo svago e per la lettura. Abbiamo case più piccole per famiglie più piccole che fanno però molte attività diverse. Per i progettisti e le imprese di costruzione la sfida è pensare nuove tipologie residenziali non più basate sulle vecchie divisioni funzionali in zona giorno e zona notte, ma come total body utilizzabili 24 ore su 24. Un movimento culturale che potrà servire pure a riaccendere il desiderio immobiliare”.

La casa del futuro

Senza dubbio la casa è destinata in futuro a essere sempre più tecnologica. Ma verso quali dotazioni si indirizza in questo momento la domanda delle famiglie? La tecnologia nettamente più richiesta, secondo l’indagine del Censis, è quella oggi meno presente in casa, cioè quella legata al risparmio energetico.
Lo dice ben il 51,8% degli intervistati, a prescindere dall’età, segno che la crisi, il dibattito sulla questione energetica e ambientale e l’introduzione delle detrazioni fiscali per chi investe sull’efficienza energetica del proprio immobile, in questi anni hanno fatto crescere nelle famiglie italiane una forte consapevolezza della centralità del tema.

Il settore dell’edilizia presenta il potenziale più alto di risparmio, se si tiene conto che in Italia due terzi degli edifici sono stati realizzati prima dell’entrata in vigore dei provvedimenti sull’efficienza energetica (che risalgono al 1976) e non presentano quindi alcun tipo di accorgimento al riguardo.

Tra le tecnologie di cui si sente maggiormente il bisogno seguono i dispositivi antifurto per la sicurezza domestica, la cui necessità è messa in primo piano da circa un quarto del campione (24,3%).
L’esigenza presentata soprattutto dagli anziani, che la fa collocare in terza posizione, è quella delle tecnologie di supporto all’assistenza degli anziani, come i dispositivi salvavita e di telesoccorso o i rivelatori di fumo (16,9%). Per circa il 30% degli intervistati tra 65 e 80 anni questa è la tecnologia domestica oggi più utile.

Infine, vengono segnalate come necessità prioritarie le tecnologie dell’intrattenimento domestico (ad esempio l’home theatre) e quelle legate al web (ad esempio il wireless) soprattutto dai residenti delle grandi aree urbane (le città con più di 500mila abitanti).

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