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Liberi per crescere. La campagna di Federdistribuzione

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Liberi per crescere. La campagna di Federdistribuzione

Un progetto nato per coinvolgere la comunità di internet (dai social network ai siti web) su tre temi chiave per la crescita economica del Paese: liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi, semplificazione dello sviluppo di nuovi punti vendita e superfici commerciali e liberalizzazione delle attività promozionali

L’organismo di coordinamento e rappresentanza della distribuzione moderna composto da sette associazioni nazionali comprendenti imprese e canali distributivi di differenti dimensioni, forme distributive e merceologie trattate, ha lanciato l’iniziativa allo scopo di aprire una discussione e  raccogliere idee e contributi sulla ripartenza dell’economia italiana.

I temi caldi sui quali Federdistribuzione, rappresentante a livello comunitario della maggioranza delle imprese distributive operanti nei settori alimentare e non alimentare, sono derivati in particolare dal cosiddetto Decreto Salva Italia (convertito nella L.214/2011). Vediamoli uno per uno.

 

Libertà di apertura degli esercizi commerciali

Retribuz domenicaleIl primo comma dell’Art. 31 della Legge stabilisce tale libertà di apertura in ogni giorno della settimana e in qualsiasi orario della giornata. Il provvedimento è entrato immediatamente in vigore su tutto il territorio nazionale e non deve essere recepito dalle singole normative regionali.

Un’ottima notizia per le imprese, in quanto l’imprenditrice o l’imprenditore deve essere libera di scegliere come offrire il miglior servizio ai propri clienti anche in considerazione del fatto che gli stili di vita stanno cambiando e con essi le esigenze dei consumatori. Per questo motivo il fatto di trovare i negozi aperti ad esempio la domenica rappresenta un comodo e apprezzato servizio. Inoltre, lavorare di domenica significa, per i dipendenti, essere pagati il 30% in più. Così “un  numero più alto di ore e giorni lavorati rappresentano un sostegno all’occupazione e una maggior distribuzione del reddito in una situazione di crisi come quella attuale” fanno notare da Federdistribuzione.

Libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali

Apertura nuovi esercizi commercialiIl secondo comma dell’art. 31 della Legge sancisce tale libertà su tutto il territorio; il che significa che non ci possono essere ostacoli – nemmeno contingenti – dovuti a limiti regionali o territoriali in genere, né ci possono essere vincoli di qualsiasi altra natura a esclusione di quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente, ivi incluso l’ambiente urbano, e dei beni culturali.

Come effetto, la Legge porta a una semplificazione amministrativa importante, in quanto pur mantenendo le procedure richieste dalla norme regionali, elimina le molte autorizzazioni previste rendendo più veloce l’iter burocratico per l’apertura dei nuovi esercizi.
Nel caso della semplificazione però è necessario il recepimento della Legge all’interno della normativa regionale, cosa che va fatta entro il 30 settembre 2012.

Anche in questo caso “Liberi per crescere” è favorevole alla nuova legge che elimina i vincoli quantitativi e semplifica le aperture di nuovi negozi. Si tratta infatti sempre di un principio che riconosce alle imprenditrici e agli imprenditori una libertà di scelta che porta a un ammodernamento delle reti commerciali, a un aumento della concorrenza (e quindi ai relativi vantaggi per il consumatore) ma anche allo sviluppo di nuova occupazione grazie alla nascita di nuove piccole e medie imprese locali che porta alla crescita dei territori del Paese.

L’attività promozionale sui prodotti

promozione prodottiLa Legge esaminata non prende in esame questo tema ma è il terzo tema che affronta il progetto “Liberi per crescere”. Tanto per cominciare bisogna sapere che nel nostro Paese l’attività promozionale sui prodotti non alimentare è ancora in molti casi vincolata da norme regionali che ne limitano il numero, i prodotti, i periodi e le modalità di svolgimento e comunicazione. Le uniche Regioni italiane che fanno eccezione, avendo dato libertà alle imprese di svolgere tali attività quando e come vogliono, sono: l’Emilia Romagna, l’Abruzzo, il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia e la provincia autonoma di Trento.

Per fare un esempio dei divieti che gravano su imprenditrici e imprenditori riguardo la promozione, citiamo quello classico: il divieto di svolgere attività promozionali nei 30 o 40 giorni che precedono i saldi e durante gli stessi.

Per quanto riguarda la normativa che regolamenta le promozioni di prodotti non alimentari esiste dunque ancora una forte differenziazione tra regione e regione e si è guidati da criteri limitativi. Limitazioni ci sono anche sulla programmazione delle date dei saldi di fine stagione: nonostante si stiano raggiungendo livelli di omogeneizzazione superiori rispetto al passato, permangono differenze sulle date di inizio, determinate delle singole realtà regionali. Una disomogeneità che porta a disparità concorrenziali tra imprese, difficoltà di pianificazione per operatori che agiscono oltre i singoli confini regionali e confusione per i consumatori.

Per questo motivo “Liberi per crescere” vuol far sentire alta la sua voce grazie alla partecipazione degli utenti del web, dimostrando il proprio favore alla possibilità di effettuare promozioni in qualunque periodo dell’anno. Pur mantenendo i momenti ormai canonici dei saldi si chiede che essi siano uniformati in tutta Italia in quanto rappresentano un appuntamento importante per i consumatori italiani ma anche un’attrazione per i clienti provenienti dall’estero.

In particolare, i saldi dovrebbero avere la stessa data di avvio in tutta Italia e dovrebbero essere ampliati nelle merceologie coinvolte includendo ad esempio anche i prodotti tecnologici a rapida obsolescenza.

Per quanto concerne le altre attività promozionali, andrebbe lasciata libertà di gestione alle imprese stesse. Ciò consentirebbe “ai cittadini di godere di prezzi vantaggiosi in ogni momento dell’anno e alle imprese distributive di ottimizzare la rotazione e le scorte dei prodotti, riuscendo a essere più efficienti e potendo, anche per questa via, riversare ulteriori vantaggi economici ai consumatori” rendono noto da Federdistribuzione.

Federdistribuzione

L’organismo come abbiamo detto riunisce e rappresenta nelle sedi istituzionali, sindacali e comunitarie la maggior parte delle imprese distributive dei settori sia alimentare che non alimentare. La caratteristica comune che hanno tali imprese è quella di svolgere la propria attività in modo innovativo: tutte loro hanno una moderna visione imprenditoriale, un’accesa competitività, la capacità appunto di innovare, l’assoluta trasparenza gestionale, la costante attenzione alle esigenze dei consumatori, la consapevolezza del ruolo importante svolto dalla distribuzione moderna nello sviluppo del nostro Paese e nel contenimento dei fenomeni inflattivi.

Aderiscono in particolare a Federdistribuzione: centri commerciali e ipermercati, supermercati, superette, grandi magazzini, grandi superfici specializzate, discount, cash and carry, franchising, vendite a distanza e vendite dirette al domicilio dei consumatori.

Questa federazione è nata allo scopo di contribuire alla crescita armonica del Paese in un contesto di sostenibilità economica, sociale e ambientale, diffondendo i valori del commercio moderno, del mercato e della concorrenza. Essa si impegna sul fronte del rafforzamento della competitività e dell’immagine delle imprese associate valorizzando e sviluppando in particolare le forme del commercio imprenditoriale, contribuendone al razionale sviluppo, all’efficienza, all’ammodernamento e, di conseguenza, all’evoluzione del sistema distributivo nazionale in ogni sua forma soprattutto in quanto le nostre aziende – non dimentichiamolo – ormai operano all’interno di un mercato sempre più concorrenziale e transnazionale, dunque in pieno scenario europeo.

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