Made in Italy

Attiva la nuova ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane

Presentazione-ICE

Attiva la nuova ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane

Ha il compito di incentivare i rapporti economici e commerciali dell’Italia con l’estero, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese

È stata istituita dalla Legge 22 dicembre 2011 n. 214 come “ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, sottoposto ai poteri di indirizzo e vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico, che li esercita sentiti, per le materie di rispettiva competenza, il Ministero degli Affari Esteri ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze”. Il 18 aprile scorso ne è stato nominato il Consiglio di Amministrazione, con Decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Governo e su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico.

La nuova ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) eredita i ruoli e una parte del personale e delle strutture del vecchio ICE (Istituto Nazionale per il Commercio Estero), soppresso con la Legge 15 Luglio 2011 n. 111.

 

I compiti dell’Agenzia

L’Agenzia opera per sviluppare l’internazionalizzazione delle imprese italiane e la commercializzazione dei beni e dei servizi italiani nei mercati internazionali, promuovendo l’immagine del Made in Italy nel mondo e offrendo servizi di informazione, assistenza e consulenza alle imprese italiane che operano nel commercio internazionale. Mira a realizzare una sempre più attiva cooperazione tra i settori industriale, agricolo, agroalimentare, della distribuzione e del terziario, al fine di incrementare la presenza delle aziende italiane sui mercati internazionali e di facilitare gli scambi con culture e modalità imprenditoriali diverse. Pertanto favorisce partnerships, forum e collaborazioni tra banche, associazioni di categoria e mondo delle imprese, e opera per l’attrazione degli investimenti esteri, un settore fondamentale per la ripresa della crescita e del mercato interno, assistendo gli investitori stranieri in Italia.
Il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, che ne ha voluto fortemente l’istituzione, riconoscendo il vuoto lasciato dalla soppressione dell’Istituto Nazionale per il Commercio Estero, così ha salutato la neonata agenzia: “l’ICE rinasce con un’unica cabina di regia, superando la fase precedente che era stata caratterizzata da una forte dispersione. Con la nuova ICE tutti quelli che possono attirare investimenti esteri ed operare per promuovere la nostra economia a livello internazionale,  agiranno adesso in maniera sinergica. L’obiettivo che abbiamo è stabilire l’Italia come luogo di investimenti” (video 1).

La riorganizzazione dell’ente e le politiche future

Corrado Passera presenta nuovi ruoli Agenzia ICE

Se non si vede il video è necessario aggiornare o installare flash

flashlogo

In realtà, la legge che fonda l’Agenzia ICE dopo la soppressione del vecchio ente prevede il dimezzamento del personale, che sarà riassorbito dal Ministero dello Sviluppo Economico, e la chiusura di molti degli uffici presenti nel mondo (115 in 87 Paesi) e in Italia, con il solo mantenimento delle sedi ICE di Roma e Milano.

Un grande lavoro attende il nuovo Presidente, Riccardo Maria Monti, e il neoeletto Consiglio di Amministrazione, composto da esperti del settore imprenditoriale e dei rapporti con l’estero (Giuseppe Mazzarella, titolare di una impresa di calzature distribuite in tutto il mondo; Maurizio Melani, Ambasciatore; Luigi Pio Scordamaglia, imprenditore nel campo agroalimentare e zootecnico con importanti successi nei paesi extra UE; Paolo Zegna, presidente di una importante azienda di moda).

L’obiettivo è quello di incrementare le politiche di sostegno all’internazionalizzazione, soprattutto per le piccole e medie imprese e nelle economie emergenti, dove più forti sono le barriere culturali e politiche, e secondo il modello di tutti i Paesi a medio e alto reddito, che dispongono di enti pubblici preposti a questo scopo. In particolare, è necessario produrre servizi di informazione e consulenza effettivamente utili alle aziende, attraverso per esempio un portale delle imprese e un database di esportatori, e rafforzare il partenariato con le università per la formazione, qualificando nel contempo i servizi di promozione e di assistenza alle aziende.

La promozione dei settori emergenti, la nuova opportunità dell’Expo di Milano e il sostegno al territorio

“È importante in particolare sostenere i settori emergenti, che rappresentano la qualità italiana nel mondo”, afferma il Presidente della neonata Agenzia, Riccardo Monti. “La filiera Food è un ottimo settore, ha oggi superato i livelli precrisi e presenta l’Italia come un modello di business: noi trasformiamo in valore aggiunto, non esportiamo soltanto prodotti, ma un vero e proprio modello di produzione agroalimentare, che sa insieme fare sostenibilità, e che è fortemente ricercato nel mondo attuale, di contro al modello produttivo cinese, esasperato nei tempi e nelle modalità. L’Italia esporta attualmente dove i suoi prodotti agroalimentari sono molto apprezzati, e anche in aree in evoluzione, come la Nigeria e il Vietnam: ora bisogna spostarsi sui paesi BRIC (Brasile, Russia, India, Cina: la sigla indica le economie emergenti), e superare  il principale concorrente ai nostri prodotti, che è sempre l’Ambasciata di altri paesi, legittimamente in cerca di spazi per i suoi imprenditori”.

Un’occasione per l’Italia sarà l’Expo di Milano 2015, costituitosi in SpA, con cui l’Agenzia ICE ha firmato un accordo di collaborazione: “mancano poco meno di 1000 giorni alla sua apertura”, dice Giuseppe Sala, amministratore Delegato della Società, “92 Paesi hanno già aderito, e se ne attendono 130, forse 140.
Il tema chiave è quello dell’alimentazione, che coinvolge soprattutto l’Italia perché nell’immaginario mondiale Food ed Italy vanno insieme; altro settore importante è quello della tecnologia. L’Expo costa ad ogni Paese partecipante circa un miliardo e 200 milioni di Euro, ma la ricchezza che se ne ricaverà ricadrà sull’Italia, Paese ospitante, in termine di promozione e di turismo planetario”.

“La varietà italiana va valorizzata”, puntualizza Monti: “per l’export alcune regioni, come le Marche e la Lombardia, hanno modelli veramente vincenti; e forti nel settore dell’aerospazio sono oggi la Campania e la Puglia, che sfatano il mito di un Sud sempre a rimorchio. Perciò è veramente importante sostenere le specificità del territorio” (video 2).

Laura Carmen Paladino

Potrebbe interessarti