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Fondo sociale europeo, le storie di chi ha trovato lavoro

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Fondo sociale europeo, le storie di chi ha trovato lavoro

C’è chi si è potuto pagare un master, chi ha avviato una piccola impresa, chi si sta specializzando in discipline scientifiche. Le esperienze dei giovani toscani

Arianna oggi è presidente di una cooperativa sociale che produce manufatti tessili con materiali riciclati. Miria ha frequentato un master per insegnare italiano agli stranieri. Adriana ha creato un’impresa di servizi per la prima infanzia. Pietro ha potuto imparare a New York i trucchi per diventare liutaio. Henri ha aperto una sua attività di manutenzione e noleggio mountain bike. Matteo si è specializzato nel settore della qualità nella nautica.

Sono storie di vita che in questo momento di crisi lasciano trapelare un po’ di ottimismo: grazie alle risorse del Fondo Sociale Europeo tante donne e tanti uomini hanno potuto approfondire le loro competenze e crearsi un proprio spazio professionale. Le storie rientrano nei 39mila progetti approvati in Toscana nell’ambito del programma regionale 2007-2013 del Fondo sociale europeo, che ormai si avvia a conclusione e che dal 2007 a giugno 2012 ha impegnato circa 440milioni di euro.

l’intervista all’Assessore regionale Gianfranco Simoncini

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Oltre alle storie di chi ce l’ha fatta, si può dire più in generale che la formazione con le attività finanziate dal Fondo sociale europeo aiuta a trovare lavoro: su un campione di circa 18 mila destinatari delle attività finanziate tra il 2009 e il 2010. Se nel 2009 gli occupati erano il 52% dopo 6 mesi di attività formative e salivano al 55,5% dopo 12 mesi, nel 2010 le due percentuali sono cresciute, rispettivamente, al 55,2% e al 60,9%. L’83% degli occupati che hanno svolto tirocini formativi hanno inoltre trovato lavoro entro 6 mesi dalla conclusione della formazione. Chi ha effettuato uno stage integrato con un corso nel 74,6% dei casi ha trovato lavoro. A 12 mesi dalla conclusione, il 54,3% di coloro che hanno frequentato un corso hanno trovato lavoro, a fronte del 65,5% di chi ha fatto formazione e stage presso un’impresa o del 60,3% di chi ha fatto solo tirocinio.

Quanto al settore di attività, quello prevalente per gli occupati a 12 mesi è il settore dei servizi, al cui interno appare elevata la componente femminile. Seguono il commercio, l’alberghiero e la ristorazione, l’ambito sanitario e l’assistenza sociale e sanitaria. L’industria incide per il 14,2% degli occupati, concentrati nel manifatturiero e a forte prevalenza maschile; in agricoltura trova lavoro il 3%.

Agnese Fedeli

 

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