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Fondi Europei: quanti ne ha spesi l’Italia

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Fondi Europei: quanti ne ha spesi l’Italia

Il Ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, ha illustrato le modalità di spesa dei fondi destinati all’Italia dall’Unione Europea nel periodo ottobre 2011 – dicembre 2012

Al di là della vuota retorica populista di alcuni, l’Europa non è una sanguisuga che preleva i soldi delle tasse dei cittadini dei singoli Paesi membri per farne chissà cosa. In realtà l’UE finanzia numerosi progetti di tali nazioni e, per quanto riguarda l’Italia, troppo spesso nemmeno è in grado di spendere tutti i fondi che le vengono assegnati.

Sono 60 miliardi di euro, i fondi europei che possiamo utilizzare fino al 2016. Ma a quanto sembra il nostro Paese fa fatica a spenderli, tanto è vero che è una grossa soddisfazione poter dire che quest’anno la spesa certificata di Fondi europei è pari a 9,2 miliardi, più di quanto si era speso nei precedenti 58 mesi.  Considerando che a partire dal 2007 l’Italia è riuscita a impegnare fondi europei (che servono a finanziare sia opere infrastrutturali sia la formazione lavorativa che gli interventi per il sociale, l’occupazione, l’istruzione e altro) per 18,3 miliardi di euro, vuol dire che abbiamo ancora molte frecce al nostro arco. Secondo il Ministro, per gli anni 2013-2015 restano da spendere ancora 31,2 miliardi.  In pratica, l’Italia ha speso fino a oggi solo il 37% degli importi disponibili.

Le parole del Ministro Barca: “questo importante risultato è stato conseguito grazie all’impegno di tutte le amministrazioni pubbliche, locali, regionali e centrali, alle sollecitazioni e al contributo di conoscenza del partenariato economico e sociale, alla pressione dei mass media favorita da una accresciuta trasparenza informativa. Questo risultato rafforzerà ulteriormente la nostra posizione negoziale al prossimo Consiglio europeo che definirà il quadro finanziario 2014-2020”.

Grafico spesa Italia fondi UE
Dopo la tirata d’orecchi dell’UE nel periodo tra ottobre 2011 e dicembre 2012, l’Italia è riuscita a raggiungere pertanto il 37% della spesa certificata a Bruxelles: “grazie a uno straordinario sforzo collettivo abbiamo ottenuto un balzo di spesa di 9,2 miliardi in 14 mesi, quanto nei precedenti 58”.
Grande soddisfazione nell’annunciare che ben 51 programmi operativi su 52 superano i target di spesa, mentre la tagliola del disimpegno automatico scatta per il solo Programma Attrattori culturali, naturali e turismo, che perde 33,3 milioni di euro, mentre per tutti gli altri programmi in ritardo, la forte accelerazione compiuta nell’ultima parte del 2012 e la realizzazione del Piano di Azione Coesione hanno consentito di conseguire e superare i target.
Le regioni più sviluppate raggiungono il 45,4% delle risorse, mentre quelle meno sviluppate raggiungono il 33,2%. C’è una forte differenziazione territoriale tra il Nord e il Sud del Paese.

 

Spesa Regioni piu sviluppate
Grafico spesa Regioni meno sviluppate

Il Ministro ha concluso la sua presentazione dei dati inerenti la spesa dei Fondi UE dicendo che “restano per gli anni 2013-2015 la sfida e l’opportunità di realizzare interventi di qualità con i restanti 31,2 miliardi di euro da spendere. È una sfida, perché fortissimo dovrà rimanere l’impegno anche grazie alle innovazioni introdotte. È un’opportunità, perché aiuterà a contrastare il ciclo economico”.

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