Ambiente

Lotta contro il riciclaggio di denaro

lotta contro il riciclaggio di denaro

Lotta contro il riciclaggio di denaro

Continua la battaglia europea contro chi commette questo reato: la Commissione ha adottato due proposte per rafforzare le norme vigenti in materia di riciclaggio di denaro e di trasferimenti di fondi

Riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo sono due reati che spesso vanno a braccetto e le norme per combatterli vanno aggiornate spesso. Per questa ragione il pacchetto che ha presentato il 6 febbraio la CE va ad integrarsi con altri provvedimenti in materia di lotta alla criminalità, alla corruzione e all’evasione fiscale.

Le nuove norme presentate consistono in una direttiva sulla prevenzione del riciclaggio dei proventi da attività criminose e del finanziamento al terrorismo e in  un regolamento sui dati informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi allo scopo di garantirne la tracciabilità.
Si tratta di due proposte che tengono conto delle raccomandazione del GAFI (Gruppo di Azione Finanziaria di Intervento, l’organismo intergovernativo sovranazionale nato nel 1989 per promuovere politiche contro il riciclaggio di denaro sporco e il finanziamento del terrorismo) ma che si spingono anche oltre tali raccomandazioni, allo scopo di promuovere il massimo livello di lotta contro questi reati.

L’approccio della Commissione è mirato e basato sui rischi. Infatti, la nuova direttiva proposta
intende migliorare la comprensibilità e l’uniformità delle norme in tutti gli Stati membri prevedendo un meccanismo chiaro per l’individuazione dei beneficiari effettivi (tra l’altro le imprese saranno tenute a conservare i dati relativi all’identità di chi si cela realmente dietro le società) nonché “accrescendo la chiarezza e la trasparenza delle norme sull’obbligo della verifica della clientela al fine di disporre di controlli e procedure adeguate che consentano una migliore conoscenza della clientela ed una migliore comprensione della natura delle loro attività”. Vengono anche estese le disposizioni in materia di persone politicamente esposte (ossia le persone maggiormente esposte al rischio di corruzione in ragione degli incarichi politici che ricoprono) alle persone politicamente esposte “nazionali” (ossia residenti negli Stati membri dell’UE), in aggiunta alle persone “straniere” e alle persone in seno alle organizzazioni internazionali. Tra queste persone si possono annoverare Capi di Stato, membri di governo, parlamentari, giudici dei più alti organi giurisdizionali.

La nuova normativa intende anche far fronte a nuovi tipi di minacce e nuove vulnerabilità assicurando ad esempio l’inclusione del settore del gioco d’azzardo nell’ambito di applicazione (la precedente direttiva riguardava solo i casinò) e includendo un esplicito riferimento ai reati fiscali.
Per promuovere più elevati standard di lotta contro il riciclaggio del denaro sporco, amplia l’ambito di applicazione delle disposizioni del GAFI in materia estendendolo a tutte le persone che offrono merci o prestano servizi contro pagamento in contanti di importo pari o superiore a 7.500 euro, perché alcuni portatori di interesse ritengono insufficiente l’attuale soglia di 15.000 euro. A queste persone si applicheranno le disposizioni della direttiva, tra cui l’obbligo della verifica della clientela, di conservare i dati, di dotarsi di controlli interni e di segnalare le operazioni sospette. La direttiva fissa un livello minimo di armonizzazione, ma gli Stati membri potranno decidere di abbassare ulteriormente la soglia (come sappiamo l’Italia già lo ha fatto, abbassandolo a 1.000 euro e secondo il nostro giornale esagerando poiché questa decisione governativa ha di fatto bloccato diverse transizioni economiche del tutto lecite rallentando lo sviluppo della nostra economia e facendo sentire colpevoli di chissà quali tremendi reati tutti i negozianti e persino i pensionati).

La normativa proposta vuole rafforzare la cooperazione tra le differenti unità di informazione finanziaria, che “avranno il compito di ricevere, analizzare e trasmettere alle autorità competenti le segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo”. Le autorità competenti avranno inoltre maggiori poteri sanzionatori.

Il Commissario per il Mercato interno e i servizi, Michel Barnier, ha dichiarato: “l’Unione è in prima linea nella lotta internazionale contro il riciclaggio dei proventi del crimine. I flussi di denaro proveniente da attività criminose possono minare la stabilità e danneggiare la reputazione del settore finanziario, e il terrorismo scuote le fondamenta stesse della nostra società. Oltre all’approccio basato sul diritto penale, la prevenzione mediante il sistema finanziario può contribuire a porre un freno al riciclaggio di denaro. Il nostro obiettivo è proporre norme chiare per rafforzare la vigilanza esercitata da banche, avvocati, commercialisti e da tutte le professioni interessate”

La Commissaria per gli Affari interni Cecilia Malmström ha aggiunto: “il denaro sporco, proveniente dal traffico di droga, dal commercio illegale di armi o dal traffico di esseri umani, non può avere spazio nella nostra economia. Dobbiamo impedire alla criminalità organizzata di riciclare il denaro attraverso il sistema bancario o il settore del gioco d’azzardo. Per proteggere l’economia legale, sopratutto in tempi di crisi, dobbiamo stringere le maglie larghe della normativa attraverso le quali si insinuano criminali e terroristi. Dobbiamo impedire che le nostre banche diventino le lavanderie automatiche dei soldi del crimine o siano usate per finanziare il terrorismo”.

Allegati

pdf Proposta-antiriciclaggio.PDF

Potrebbe interessarti