Telescopio spaziale

Industria spaziale

La Commissione Europea propone nuove misure volte a mantenere la competitività dell’industria spaziale dell’UE e ad evitare collisioni tra satelliti di diversi Paesi e oggetti vaganti nello spazio

L’Unione Europea è tra i protagonisti del mercato internazionale del settore, grazie ai suoi lanci commerciali, satelliti e servizi di telecomunicazione. La concorrenza però diviene sempre più agguerrita, soprattutto da parte di Paesi emergenti, come la Cina e l’India. Per questa ragione occorre modificare alcune regole e dare impulso a una nuova strategia industriale.

Sarà difficile per le industrie europee riuscire a mantenere il proprio ruolo e svilupparsi all’interno di un mercato sempre più competitivo e con altri attori sempre più tecnologicamente avanzati. Per affrontare il problema la Commissione Europea ha proposto una nuova strategia industriale al settore spaziale europeo. Si tratta di raggiungere una serie di obiettivi ed esattamente:

  • 1) elevare il livello delle competenze nell’industria;
  • 2) rendere più rapidamente disponibili i finanziamenti e gli investimenti;
  • 3) garantire l’indipendenza dell’UE nello spazio;
  • 4) ristrutturare il quadro legislativo dell’UE affinché questo contribuisca a dare impulso all’industria, ad esempio attraverso una legislazione che promuova la produzione e la diffusione di dati via satellite a fini commerciali.

Le suddette iniziative saranno completate da un sistema di sorveglianza e monitoraggio per proteggere i satelliti dalle collisioni nello spazio.

Attualmente nell’orbita terrestre si trovano circa 16mila oggetti di dimensione superiore a 10 cm e la collisione con uno qualsiasi di tali oggetti distruggerebbe un satellite. Il programma di sostegno proposto consentirebbe agli Stati membri dell’UE che effettuano il monitoraggio dei satelliti e dei rifiuti spaziali di riunire le loro capacità e istituire, per la prima volta, un sistema di monitoraggio europeo: SST – Sorveglianza dello Spazio e localizzazione.
La necessità di questo controllo è evidente se si considera che nello spazio vagano numerosi rottami artificiali: parti di razzi usati per lanciare satelliti, interi satelliti non più attivi, parti di satelliti risultanti dalla loro precedente distruzione o da collisioni. Attualmente orbitano intorno alla terra quasi 600mila oggetti di oltre 1 cm e addirittura più di 300 milioni di oggetti di oltre 1 mm e fino a 1 cm di diametro. Nel corso degli ultimi 50 anni sono stati infatti lanciati oggetti nello spazio in modo regolare, con picchi di 140 oggetti l’anno durante la guerra fredda.  Continuando i lanci a questo ritmo e gli abbandoni di detriti nello spazio – secondo le stime ufficiali – nel 2020 gli oggetti superiori a 1 cm. di diametro saranno oltre 1 milione. E i rischi di collisione aumenteranno sensibilmente, con il correlato rischio di ripercussioni sulle attività che essi gestiscono: telecomunicazioni, navigazione, meteorologia, intelligence, osservazione della Terra, ecc..
Per mitigare i rischi di collisione e di rientri incontrollati è necessario monitorare i satelliti e i detriti spaziali, in modo da poter avvertire tempestivamente gli operatori di satelliti e le autorità pubbliche. La Commissione propone un programma di sostegno agli Stati membri dell’UE che possiedono radar e telescopi in grado di monitorare i satelliti e i detriti spaziali oppure centri dati pertinenti, affinché riuniscano le loro capacità ed offrano per la prima volta un servizio europeo di sorveglianza dello spazio e di localizzazione.

Il Vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile per l’industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani, ha affermato: “l’investimento dell’UE nelle infrastrutture spaziali aprirà nuove opportunità per le imprese europee. Tuttavia dobbiamo fare di più. Senza un’industria spaziale europea dinamica, non riusciremo a cogliere i frutti dei nostri investimenti. Dobbiamo creare le condizioni che consentono alla nostra industria di competere a livello mondiale e predisporre un autentico mercato interno per i servizi spaziali innovativi. Nello stesso tempo dobbiamo garantire che l’infrastruttura nella quale abbiamo investito sia protetta dai danneggiamenti”.

Per un approfondimento, alleghiamo all’articolo il  memo della Commissione Europea sulla nuova politica spaziale per la competizione a livello globale.

Allegati

pdf Memo-nuova-politica-spaziale-UE.pdf

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