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Scienza e artigianato

nanotecnologie - artigianato

Scienza e artigianato possono dialogare?

La risposta è sì, grazie alle nanotecnologie. Che possono innovare processi e prodotti delle PMI e dell’artigianato. La ricerca non fa più paura agli imprenditori

Cosa possono condividere la scienza e la ricerca sulle nanotecnologie con il mondo delle Piccole e Medie Imprese? Apparentemente sono mondi molto distanti, ma possono avere, al contrario, tanti argomenti in comune. È il concetto alla base del convegno su “Nanotecnologie: scenari sperimentali e applicativi per i materiali tradizionali” organizzato di recente a Empoli, in provincia di Firenze, dal Centro per l’Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana (Artex in sigla).

All’appuntamento hanno partecipato aziende del territorio, studenti, docenti e ricercatori nel campo delle nanotecnologie, che si sono confrontati sulle possibili future applicazioni nel settore della produzione artigianale. Che tipo di prodotti potremmo avere, dunque, coniugando ricerca e innovazione ai materiali tradizionali come ceramica, vetro e cristallo? Per esempio fruttiere che permettono alla frutta di mantenersi fresca più a lungo oppure piatti e ceramiche decorate a mano che si possono lavare direttamente in lavastoviglie, senza il timore che si rovinino. Come si capisce, si tratta di eventuali applicazioni davvero concrete dei nanomateriali ai prodotti artigianali che, in un futuro piuttosto prossimo, potrebbero rinascere  in forma innovata e rinnovata grazie a particelle minuscole, ma capaci di apportare importanti modifiche ai materiali, migliorandone le performace.

nanotenologie

Il convegno è stato anche occasione per fare il bilaNcio sulla Toscana dell’innovazione scientifica: la regione si sta interessando molto dei temi legati alla ricerca, al punto che proprio a Empoli, a mezzora da Firenze, dov’è stato organizzato il seminario, è nato il Consorzio GR.INT, che significa Gruppo per la Ricerca e l’Innovazione nelle Nanotecnologie in Toscana. Un centro di eccellenza all’interno del quale lavorano le due ricercatrici Annalisa Soldi e Arianna Signorini. Fiore all’occhiello del nuovissimo laboratorio è il microscopio a scansione a ioni di Elio Orion Plus, del valore di 2 milioni di euro. Si tratta di uno dei 22 esemplari di questo strumento in tutto il mondo, uno tra i quattro in Europa e l’unico in tutta Italia.

Più in generale in Toscana esiste un Polo di innovazione regionale sulle nanotecnologie, che si chiama NANOXM, che raggruppa 3 centri servizi per le imprese e 4 centri di ricerca: un polo al quale aderiscono ben 50 imprese toscane interessate a stimolare l’attività innovativa e di ricerca in questo campo, incoraggiare l’interazione, lo scambio di conoscenze ed esperienze e contribuire al trasferimento di tecnologie, alla messa in rete e alla diffusione delle informazioni tra le aziende che costituiscono il polo stesso. Un interessante tessuto di studio e di ricerca sull’innovazione che si inserisce nella tradizione artigianale della Toscana, dove il comparto produttivo dell’artigianato conta 33.000 imprese e 177.000 addetti.


Ascolta qui l’intervista audio
Sabrina Sguanci del Centro per l’Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana ARTEX


Il convegno sulle nanotecnologie è stato il primo momento di confronto allargato su questi temi. Si prevede un secondo appuntamento nel mese di luglio per discutere della prototipazione rapida.

Agnese Fedeli

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