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Banda larga: progressi e costi

Banda larga: progressi e costi

Sempre più desiderio e necessità di banda larga ma tanti problemi per realizzarla. Un sondaggio condotto a livello europeo dimostra come, pur essendoci nuovi strumenti e servizi, i costi elevati bloccano gli utenti

Nell’Unione Europea ogni donna e uomo ha ormai almeno un cellulare ma solo il 50% è uno smart-phone; gli abbonamenti internet mobile li hanno quasi tutti ma il tempo trascorso online è poco a causa delle tariffe; l’accesso alla banda larga è una realtà per tre famiglie su quattro nella media europea ma in Italia solo due su quattro.

Sono tanti i ma che dimostrano come, nonostante in teoria esista la possibilità di avere ogni tipo di tecnologia avanzata, le famiglie siano bloccate nell’utilizzazione soprattutto dai costi elevati.

Per tutti gli utenti di internet è la velocità di connessione la questione prioritaria assoluta e il 45% degli internauti europei si dice disposto a potenziare o cambiare il pacchetto internet pur di ottenere maggiore velocità.
Il sondaggio sulle comunicazioni elettroniche nelle famiglie viene effettuato ogni anno dal 2006, con lo scopo di “sostenere lo sviluppo delle politiche nel campo delle comunicazioni elettroniche attraverso la rilevazione periodica di dati e tendenze sui comportamenti delle famiglie e dei singoli nei confronti dei principali servizi offerti in questo settore”.
La rilevazione dei dati sul campo dell’ultimo sondaggio si è conclusa nel mese di marzo 2013, dopo di che i dati sono stati raccolti e analizzati e ora resi pubblici.
Ad essere intervistate sono state 26.786 persone di diverse fasce sociali e demografiche della popolazione dell’UE ma poiché il lavoro di raccolta dei dati è avvenuto prima del 1° luglio 2013, data ufficiale di adesione della Croazia all’Unione europea, quindi le medie dell’UE si riferiscono solo all’UE a 27 stati membri.

Dall’analisi dei risultati dell’indagine, sembra che gli europei siano sempre più interessati alle nuove tecnologie e sono aperti alle opportunità offerte da nuovi strumenti e servizi, come evidenziano le cifre sui nuovi abbonamenti internet e sull’uso della rete per effettuare chiamate vocali, ma continuano a pensarci due volte prima di prendere in mano il telefono o di andare online, a causa dei costi di tali servizi.
Sono i Paesi del Nord Europa, Paesi notoriamente più ricchi, a usufruire di più dei servizi di internet mobile. Infatti,  gli abbonamenti per i cellulari completi di accesso a internet vanno dal 55% in Svezia, Danimarca, Regno Unito, Finlandia, Francia e Paesi Bassi a meno del 35% in Belgio, Grecia, Ungheria, Cipro, Romania, Bulgaria e Portogallo. L’Italia si attesta sul 40%, mentre la media UE è del 44%.

Allo stesso tempo, proprio i Paesi con più bassa penetrazione degli smartphone sono anche quelli in cui chi ha un abbonamento internet mobile limita il tempo trascorso online perché ne teme i costi: Ungheria (35%), Portogallo (58%), Grecia (53%), Cipro (52%), Belgio (47%) e Romania (45%) e Italia (41%). Attualmente tale preoccupazione porta più della metà dei cittadini UE a limitare le chiamate effettuate col cellulare verso i numeri nazionali (media UE 55%, Italia 63%) e internazionali (media UE 54%, Italia 53%).
Oltre il 70% limita le chiamate nazionali in Grecia (81%), Portogallo (79%), Irlanda (72%) e Romania (71%).

Veniamo ora all’accesso alla banda larga, nota dolente per gli italiani. Eppure averla casa è una realtà per il 72,5% delle famiglie dell’UE, in crescita rispetto al 67,3% del 2001 (fonte: Eurostat). Questa cifra è più alta addirittura del 20% in Romania e di 16,7 punti percentuali in Slovacchia, portando a oltre il 50% i nuclei familiari in tutti gli Stati membri che oggi dispongono di un accesso alla banda larga (il 52% in Italia).

Infine, il rapporto tra internet e telefono sta aumentando: infatti, il 34% dei cittadini UE utilizza internet per effettuare chiamate vocali (attraverso il protocollo “VoIP”, dall’inglese Voice over Internet Protocol), con un aumento del 7% nel 2012.
Il 28% utilizza internet per parlare gratuitamente con altri utenti sulla stessa rete VoIP e il 4% per effettuare chiamate internazionali a un costo più conveniente.
Le chiamate via internet sono molto diffuse in Bulgaria (57%), a Cipro (55%), in Estonia (54%) e in Lituania e Lettonia (51%), mentre lo sono meno in Portogallo (18%), Italia (26%), Spagna (28%) e Grecia (29%), dove comunque stanno diventando sempre più popolari, con una crescita media di 7 punti dal 2011.
L’aumento delle chiamate VoIP sembra andare di pari passo con la diffusione della banda larga: ad esempio, a Cipro nel 2012 si è connesso l’11% in più delle famiglie e l’uso del VoIP è cresciuto di 16 punti.

Se si riuscissero a diminuire i costi sarebbero molti di più i cittadini europei e le loro famiglie che approfitterebbero dei benefici della tecnologica. Dello stesso avviso la Vicepresidente della Commissione Europea responsabile per l’Agenda digitale, Neelie Kroes, che dichiara: “garantire che le aspettative dei consumatori possano essere soddisfatte a prezzi accessibili è uno degli obiettivi del pacchetto ‘continente connesso’, che la Commissione presenterà a settembre”.
Nel prossimo mese pertanto ci aspettiamo che la CE emani una nuova normativa che porti alla riduzione di tali costi.

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