Sicurezza

UIL: infortuni sul lavoro in diminuzione nel Lazio

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UIL: infortuni sul lavoro in diminuzione nel Lazio

Nell’arco degli ultimi cinque anni, nel Lazio gli infortuni sul lavoro sono diminuiti del 30% circa, passando da più di 58mila casi nel 2008 a 46 mila nel 2012. Solo nel 2012 c’è stato un calo del 24% rispetto all’anno precedente

Se però calano gli infortuni, sono purtroppo in aumento le vittime di incidenti sul luogo di lavoro: da gennaio a oggi nel Lazio ci sono stati 4 morti (57 a livello nazionale). Gli ultimi due a Lamezia Terme, nell’esplosione del silos, che erano laziali.

Ma perché tanti incidenti ancora, nonostante le regole sulla sicurezza siano numerose e pertinenti? Il problema più grave si riscontra nelle aziende edili ed è qui che occorre aprire una riflessione: l’83,2% delle aziende edili del Lazio e il 54,1% dei lavoratori non sono iscritti alle Casse edili e dal 2008 al 2012 nel settore delle costruzioni nel Lazio sono andati perduti quasi 40.000 posti di lavoro. A ciò si aggiunge che oltre il 40% delle aziende del Lazio, soprattutto a conduzione famigliare, sfrutta il lavoro irregolare.
 “Dati che ci portano a fare due riflessioni” commenta il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Pierpaolo Bombardieri. “Innanzitutto la diminuzione degli infortuni è direttamente proporzionale all’aumento del tasso di disoccupazione che, con il suo 12,8% nel Lazio, ha raggiunto quest’anno livelli record. Disoccupazione che sta colpendo prevalentemente i settori dell’edilizia e dell’artigianato, da sempre i più a rischio a livello di sicurezza. Dall’altro lato, bisogna considerare che la crisi sta favorendo il ricorso al lavoro nero e sommerso, dove le norme sulla sicurezza trovano di raro applicazione. Pertanto il tema sulla sicurezza rimane un’emergenza da affrontare al più presto e in maniera congiunta: sindacati, istituzioni e categorie imprenditoriali”.
 

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Come si può contrastare allora questo fenomeno? Dalla UIL rispondono che un primo aiuto al contrasto del fenomeno può venire dai rappresentanti territoriali, nati in ambito sindacale in quelle imprese che non necessitano di rappresentante sindacale perché hanno un numero di dipendenti inferiore a 15. Attualmente sono 12 nel Lazio: 6 nel settore edile (3 a Roma e 3 nel resto della regione) e 6 in quello dell’artigianato (di cui 2 a Roma).
Dall’inizio del 2012 a oggi sono state oltre 300 le aziende artigianali sottoposte al controllo dei rappresentanti territoriali che, in situazioni di pericolo o minacce alla sicurezza, hanno l’obbligo di redigere un verbale ed effettuare una seconda verifica a distanza di un mese. In caso di recidività, viene inoltrata una segnalazione all’ispettorato del lavoro e alla Asl di competenza.
 
“Il rappresentante territoriale” ha spiegato il segretario della Uil regionale, Agostino Calcagno, “sicuramente non è una soluzione, ma contribuisce a infondere maggiore tranquillità al lavoratore e soprattutto ad arginare sistemi diffusi di negligenza che spesso degenerano nella vera e propria illegalità”.

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