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EUROSUR: Sistema di sorveglianza delle frontiere

EUROSUR: Sistema di sorveglianza delle frontiere

“Tanto rumore per nulla” potremmo dire per tranquillizzare la popolazione italiana dopo le parole del Ministro Alfano. Infatti, in realtà la Commissione Europea già da tempo – dagli inizi di giugno – ha presentato il regolamento sulla sicurezza delle frontiere europee che oggi, 10 ottobre, è stato approvato dal Parlamento europeo

A presentare la misura è stata una donna, la Commissaria Cecilia Malmström, che ieri si è recata a Lampedusa in compagnia del Presidente della Commissione Europea Manuel Barroso e del Presidente del consiglio dei ministri italiano, Enrico Letta.

La Commissaria Cecilia Malmström quest’oggi si è mostrata soddisfatta per il sì del Parlamento europeo, che ha appena adottato la proposta di regolamento che istituisce il sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (EUROSUR) presentata dalla Commissione: “mi congratulo per il voto espresso oggi dal Parlamento europeo, grazie al quale EUROSUR sarà operativo entro la fine dell’anno. Tutti noi abbiamo dinanzi agli occhi le terribili immagini della recente tragedia di Lampedusa. Non dimenticherò mai quei 280 feretri che ho visto ieri sull’isola. È tremendo assistere alla perdita di tante vite umane in circostanze così tragiche. Il mio pensiero va alle vittime e alle loro famiglie e ammiro profondamente i soccorritori che hanno fatto del loro meglio in una situazione tanto drammatica”.

Nel periodo 2014-2020 Eurosur costerà all’Europa (dunque a tutti i Paesi membri, tra i quali al primo posto troviamo l’Italia) 244 milioni di euro, costi che comprendono anche il pagamento del personale preposto. Ma in cosa consiste Eurosur? Si tratta di uno strumento operativo che permette di individuare imbarcazioni di migranti in arrivo sulle coste europee (e ribadiamo che l’Italia fa parte dell’Europa). Si tratta di un sistema di sorveglianza e di informazione rapida che permetterà di evitare che si attuino reati transfrontalieri, come quello del traffico di droga e della tratta di esseri umani. Inoltre, poiché come dice la stessa Commissaria Malmström  riferendosi al naufragio delle acque siciliane “l’UE deve intensificare gli sforzi per prevenire tragedie del genere e insieme agli Stati membri prendere importanti decisioni e mostrarsi solidale con i migranti e con i Paesi più esposti ai flussi migratori”, Eurosur permetterà anche di individuare le piccole imbarcazioni di migranti in pericolo e fornire loro assistenza.

Secondo la commissaria europea “Eurosur rappresenta un passo decisivo in questo senso perché permetterà di proteggere le nostre frontiere esterne e aiutare quanti rischiano la vita pur di raggiungere le nostre coste”.
Questo nuovo strumento rafforzerà lo scambio di informazioni e la cooperazione a diversi livelli: nazionale, tra gli Stati membri, e tra questi e l’Agenzia per le frontiere dell’Unione Frontex. I nuovi centri nazionali di coordinamento e Frontex si scambieranno immediatamente informazioni su incidenti e pattugliamento.

Come in risposta agli sconvolgimenti di questi giorni all’interno del Parlamento italiano, riguardo alla questione degli immigrati clandestini, la commissaria dice: “tengo a sottolineare che tutte le azioni e le operazioni che gli Stati membri e Frontex svolgono, in ambito Eurosur e non, sono improntate al pieno rispetto dei diritti fondamentali e del principio di non respingimento, oltre che alla stretta osservanza delle disposizioni nazionali e dell’UE in materia di protezione dei dati. Le stesse rigorose garanzie si applicano anche alla cooperazione con Paesi terzi nel quadro di Eurosur”.

Grazie ad Eurosur verranno stabilizzati i flussi di immigrazione e verrà ridotto il numero di immigrati clandestini e irregolari che entrano nell’area di Schengen (non solo attraverso l’Italia); nello stesso tempo – come già dal 2008 la Commissione Europea ha denunciato – proteggerà e salverà la vita degli immigranti che la rischiano in mare, avventurandosi su imbarcazioni insicure a causa di scafisti senza scrupoli interessati esclusivamente al denaro. Eurosur, infine, riuscirà a prevenire alcuni gravi crimini che si attuano ai confini dell’area di Schengen aumentando la sicurezza interna dei suoi Paesi. In che modo? Verranno realizzati dei centri di sorveglianza lungo tutte le coste e i confini dell’area che si scambieranno prontamente le informazioni, realizzando un network di comunicazione protetta tra centri nazionali di coordinamento. La tecnologia di supporto, satellitare, riuscirà a scattare una fotografia della situazione momento per momento e i dati verranno offerti in forma grafica molto rapida da visualizzare in modo che si renda subito evidente cosa sta accadendo a chilometri dalle frontiere degli Stati coinvolti. Le interfacce grafiche presenteranno i dati all’“intelligence” dei centri che li invierà rapidamente a chi di dovere. Si tratterà insomma di un mix di tecnologia locale, sistema di reporting della navigazione, uso dei satelliti, task force umana. Verranno coinvolti nell’operazione: Frontex, l’EU Satellite Centre, l’European Maritime Safety Agency, l’Europol.

Il sistema di sorveglianza verrà applicato agli Stati membri del Sud e dell’Est Europa, nonché a quelli confinanti. Sono interessati da Eurosur: la Bulgaria, la Croazia, Cipro, l’Estonia, la Finlandia, la Francia, la Grecia, l’Ungheria, l’Italia, la Lettonia, la Lituania, Malta, la Polonia, il Portogallo, la Romania, la Slovacchia, la Slovenia e la Spagna ma anche la Norvegia (in relazione al trattato di Schengen che la pone come Stato associato). In queste nazioni il sistema verrà avviato il 2 dicembre 2013, mentre nelle restanti nazioni (come il Belgio, la Germania, l’Olanda e la Svezia) partirà dal 1 dicembre 2014.

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