Studi e ricerche

Prospettive di crescita per le Piccole e Medie Imprese

europa-economica

Prospettive di crescita per le Piccole e Medie Imprese

Il 2013 può segnare una svolta per le PMI dell’Unione Europea, e le prime previsioni per il 2014 indicano un’accelerazione dei dati positivi. Ecco tutte le informazioni elaborate dalla Commissione Europea sulle PMI e in particolare su quelle italiane

Le prospettive di crescita sono incoraggianti, dal momento che dopo anni di valori in calo il 2013 segnerà finalmente un primo rialzo, sia dell’occupazione (in media dello 0,3%) sia del valore aggiunto (in media dell’1%). Se questi sono i dati generali, vediamo però la situazione più da vicino per quanto riguarda le PMI italiane.

Le Piccole e Medie Imprese italiane erano state colpite duramente dalla recessione mondiale del 2008-09. In seguito, avevano attraversato un breve periodo di ripresa, che però ha subito un rallentamento lo scorso anno, nel 2012. Ma sono state soprattutto le microimprese – che costituiscono la grande maggioranza delle aziende italiane – ad aver avuto le maggiori difficoltà ad adattarsi. Facciamo parlare i numeri: il valore aggiunto delle PMI si è contratto del 10% tra il 2008 e il 2012, il numero dei dipendenti è sceso del 5% e il numero delle imprese del 2%. Il tessuto imprenditoriale italiano è formato dalle micro e dalle piccole e medie imprese che rappresentano il 95% del totale delle imprese italiane. La recessione economica ha colpito queste ultime, tanto è vero che nelle imprese di grandi dimensioni il valore aggiunto è tornato ai livelli precedenti alla crisi e si è registrato solo un leggero calo del numero dei dipendenti. Fatto che dimostra come le grandi imprese abbiano fornito una migliore prestazione rispetto alle PMI. La causa di questa differente reazione alla crisi sta nel calo della domanda interna: le grandi imprese sono anche quelle che esportano molto e, dal momento che la domanda esterna è sempre forte, sono riuscite a resistere di più e anzi a contrastare la crisi; le micro e piccole imprese si rivolgono invece al mercato interno, la cui domanda è calata e pertanto non hanno potuto contrastare la crisi.

Per aiutarle, da tempo la Governance europea e il Governo italiano hanno avviato una campagna di informazione sui benefici dell’internazionalizzazione della quale ci siamo spesso fatti portavoce. Inoltre, abbiamo messo in evidenza i vari bandi pubblici e i programmi europei che supportano lo sviluppo delle PMI che si vogliono espandere all’estero, che vogliono avviare partenariati con aziende estere, che vogliono aprirsi ai processi di esportazione del Made in Italy. Approfittare delle tante opportunità offerte può rappresentare un modo per uscire dallo stato attuale di crisi finché il clima di fiducia non tornerà a permeare il nostro Paese e la domanda interna a salire.

Secondo le valutazioni della Commissione Europea infatti la situazione è destinata a cambiare e le imprese italiane seguiranno quelle del resto d’Europa. Dopo cinque anni di contesto economico dominato dall’incertezza, nel 2013 si prevede – per la prima volta dal 2008 – un aumento combinato dell’occupazione totale e del valore aggiunto generato dalle PMI dell’Unione Europea. Si tratta di previsioni promettenti, sostenute da diversi segnali positivi.
Lo stesso Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l’Industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani, ha dichiarato: “le nostre iniziative per aiutare le PMI a superare le difficoltà di questo periodo hanno prodotto risultati positivi. Dopo cinque anni di ristagno economico sono lieto di constatare che le PMI stanno per riprendere il percorso della crescita e stanno iniziando ad assumere più personale. Inoltre i nostri indicatori mostrano chiaramente che le PMI potranno crescere ulteriormente nel 2014. Le PMI sono la linfa vitale della nostra economia e ci stanno aiutando ad uscire dalla più grave crisi economica dell’UE negli ultimi 50 anni”.

In Italia, il nostro Governo ha tentato di migliorare le condizioni generali per le PMI italiane, in particolare cercando di rendere la Pubblica Amministrazione più rispondente alle esigenze delle imprese e migliorando le condizioni per le PMI che puntano ad aggregare ed internazionalizzare le proprie attività. Tuttavia, in termini di esportazione e sul mercato unico le prestazioni generali continuano ad attestarsi al di sotto della media UE a livello internazionale.
Il clima di incertezza politica rappresenta un rischio per l’attuazione in tempo utile  delle iniziative annunciate nel 2011 e nel 2012 nel quadro dello “Small Business Act” (Legge sulle piccole imprese, SBA). L’aspetto più importante da monitorare attualmente per l’Italia, spiega la Commissione Europea, è la rapida attuazione di tali misure.
 
Alleghiamo all’articolo la scheda informativa sulla situazione 2013 delle PMI italiane che scende nel dettaglio e offre una panoramica del futuro, con un’analisi dettagliata di vari argomenti che interessano le nostre imprenditrici e i nostri imprenditori.

 

pdf Scarica il documento sulla situazione delle PMI italiane!

Potrebbe interessarti