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Cassa integrazione nel Lazio

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Cassa integrazione nel Lazio

Sono 52mila i lavoratori in cassa integrazione nel Lazio, con Roma e Viterbo in testa, in quanto le città laziali più colpite dalla crisi. Sono i dati relativi a fine 2013 elaborati dalla UIL di Roma e Lazio

A Roma le ore autorizzate di CIG sono aumentate nel mese di dicembre del 75% rispetto a quello di novembre 2013, un aumento del 122,6% rispetto all’anno precedente. A Viterbo l’aumento invece è dell’84% rispetto al mese precedente ma in diminuzione rispetto a dicembre del 2012 (-17%).

 

Nel Lazio si contano 11.529 cassaintegrati nell’arco di un mese, tra novembre e dicembre 2013. 15.575 in più in un anno. A dicembre 2012 infatti i cassaintegrati laziali erano 36.268, ora sono 52.000. “Numeri che purtroppo continuano a crescere” commenta il segretario generale della Uil Lazio, Pierpaolo Bombardieri “e che ci fanno comprendere la gravità di una crisi che, contrariamente a quanto viene ripetuto, non accenna a diminuire. Anzi. Basti pensare alla chiusura delle tante attività commerciali del nostro territorio e alla crisi del settore artigianale, dove la cig in un mese registra un incremento del 65,9%”.

 

Sono quelli dell’artigianato e del commercio i settori più a rischio, con un aumento rispettivamente del 65,9% il primo e del 54,8% il secondo, nell’arco di un solo mese. 

Rispetto al 2012 invece è l’industria il settore più penalizzato, con un’impennata delle ore di cassa integrazione pari al 94%. 

Per la prima volta rimane piuttosto stabile rispetto al 2012 il dato dell’edilizia, dove dal 2010 ad oggi si sono persi circa 50mila lavoratori. In particolare le aziende edili che chiedono di poter usufruire della Cassa Integrazione sono soprattutto quelle delle province, che devono risana lare la propria situazione economica. Purtroppo, affermano gli edili, “quando ciò non è più possibile si passa al licenziamento. Da qui il passo verso il lavoro nero e/o sommerso è breve”. 

 

La UIL fa rilevare poi che il dato che evidenzia come rispetto a dicembre 2012 ci sia stata una diminuzione di lavoratori fruitori della CIG in deroga pari a 6mila unità è solo apparentemente contraddittorio: “è un falso positivo per due motivi: innanzitutto i soldi stanziati per la Cig in deroga sono finiti; inoltre, accedono alla cassa in deroga soprattutto le aziende medio piccole. Quelle che più hanno risentito e risentono della crisi. Molte di queste hanno già chiuso i battenti o comunque licenziato i propri dipendenti che, pertanto, non usufruiscono più della cassa integrazione”. 

 

Il segretario della UIL Lazio lancia l’allarme: “è necessario agire subito. Sia attraverso un congruo stanziamento di risorse per la cassa in deroga di cui si fa ancora molta richiesta per evitare ulteriori chiusure, sia con interventi concreti da parte della Regione per garantire occupazione e combattere la piaga del lavoro nero”.

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