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Rincari pedaggi autostradali

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Rincari pedaggi autostradali

Mentre Confartigianato sollecita il Ministero dei trasporti a definire un meccanismo di adeguamento dei pedaggi legato agli investimenti delle società concessionarie delle tratte autostradali, il Ministro Lupi viene richiamato dalla Camera per rivedere il sistema concessionario autostradale e, in primis, le tariffe

Gli aumenti delle tariffe autostradale dello scorso 1° gennaio sono stati più contenuti rispetto al passato, ma ciò non toglie che gli utenti sono costretti a pagare dei rincari automatici, che non corrispondono alla qualità delle strade che percorrono. Un esempio? L’autostrada del Sole ancora non accetta le “nuove” banconote da 5 euro.

 

“Basta con i rincari automatici. Occorre adeguare le tariffe autostradali agli investimenti effettuati dalle società concessionarie”. Lo richiede la Confartigianato Trasporti al Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi spiegando che “nonostante sia apprezzabile il contenimento di circa 1 punto percentuale degli incrementi medi delle tariffe autostradali, rimandare nei prossimi cinque anni il recupero degli aumenti da corrispondere ai concessionari in base agli automatismi contrattuali, è una politica che non paga. Infatti, le condizioni economiche esistenti al momento della firma dei contratti di concessione sono, dopo anni di recessione, radicalmente cambiate e gli attuali automatismi non reggono”.

 

Il presidente di Confartigianato Trasporti, Amedeo Genedani, aggiunge che “anche la Banca d’Italia e l’Autorità Antitrust hanno ufficialmente rilevato il mancato completamento e i ritardi degli investimenti programmati dalle società delle autostrade e questo è un motivo di revisione degli accordi”.

 

autostradaE non sono solo questi gli organismi pubblici e privati che si sono mostrati contrari a una situazione che pesa sulle tasche degli utenti delle autostrade e in particolare delle imprese che devono utilizzare il trasporto su gomme per le proprie merci. Anche la Camera dei Deputati è intervenuta lo scorso 9 gennaio chiedendo al Ministro Lupi di intervenire urgentemente. Egli ha risposto all’appello dichiarando la propria intenzione di rivedere il sistema concessorio autostradale e, dopo aver parlato con gli onorevoli Ermete Realacci, Michele Meta e il senatore Altero Matteoli (presidenti delle Commissioni parlamentari competenti in materia), ha dato loro la disponibilità a partecipare ai lavori delle loro Commissioni affinché il Parlamento stesso venga coinvolto pienamente nella revisione delle norme che regolano il sistema additato.  In particolare, dovranno essere riviste le tariffe e gli investimenti effettuati dai concessionari; inoltre si dovrà valutare il rapporto con il resto dell’Europa su questo tema e, infine, pensare ad un accorpamento delle concessioni.

A questo proposito il Ministro Lupi è stato chiamato a presentare un’ampia documentazione sulle 23 concessioni oggi in vigore. 

Mentre si avviano dunque le operazioni per rinnovare il sistema, anche Confartigianato Trasporti si rende disponibile a collaborare, sia con il Ministero dei Trasporti sia con le Società autostradali, “per individuare soluzioni utili a contenere tali effetti negativi”. Infatti, sottolina il Presidente Genedani, “i continui rincari dei pedaggi autostradali fanno aumentare il costo di gestione per l’utilizzo dei veicoli commerciali, a discapito degli investimenti in logistica da parte delle imprese di autotrasporto e con inevitabili ricadute sui consumatori finali, deprimendo ancora di più la propensione al consumo delle famiglie”.

Per cominciare il Ministro Lupi ha convocato una riunione con l’associazione delle società concessionarie (Aiscat) che si terrà in data odierna (mercoledì 15 gennaio), con all’ordine del giorno lo studio di forme di abbonamento per autotrasportatori e pendolari. 

Il sottosegretario Rocco Girlanda ha invece convocato per i prossimi giorni una serie di incontri con le associazioni degli autotrasportatori per delineare le linee di utilizzo del fondo di settore (330 milioni di euro), e per il 22 gennaio il tavolo di lavoro sui problemi dell’autotrasporto in Sicilia e Sardegna. 

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