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Viaggi e vacanze degli italiani nel 2013

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Viaggi e vacanze degli italiani nel 2013

Divulgati i dati rilevati dall’Istat relativi ai viaggi – compresi quelli di lavoro – e alle vacanze degli italiani, dati non positivi per le imprese e i lavoratori del settore, dal momento che rispetto all’anno precedente il calo è quasi del 20%

Il trend negativo iniziato nel 2009 prosegue: nel corso degli ultimi cinque anni si sono fatti circa 60 milioni di viaggi in meno e 290 milioni di pernottamenti in meno. Le mete preferite poi sono quelle estere: Spagna e Francia per prime.

 

Gli italiani viaggiano sempre meno: nel 2013 hanno effettuato 63 milioni e 154 mila viaggi con pernottamento contro i 78 milioni e 703mila dell’anno precedente. Si tratta del 19,8% viaggi in meno rispetto al 2012.  Il numero delle notti trascorse fuori casa si è ridotto del 16,8%, passando da 501 milioni e 59mila a 417 milioni e 127mila. Stabile la durata dei viaggi: in media una settimana.

grafico-calo-viaggiA ridursi di più sono state le vacanze brevi, quelle con durata inferiore a quattro pernottamenti: il calo in questo caso è stato del 23,4%, mentre le vacanze lunghe sono calate del 10,2%.

Riguardo ai luoghi più gettonati dagli italiani nel corso del 2013, si è preferita la Spagna per le vacanze lunghe (oltre 4 notti) e la Francia per quelle brevi. Per i viaggi di lavoro, invece, la meta più visitata è rappresentata dalla Germania.

Tra le mete extra-europee per viaggi d’affari gli italiani la più frequentata è rappresentata dagli USA. Ma i viaggi di lavoro hanno subito anch’essi un calo, e piuttosto forte: i viaggi sono calati del 43% e i pernottamenti per motivi di lavoro del 47,5%. Il motivo è naturalmente da ricercarsi nella crisi economica e in quella, conseguente, del mercato del lavoro. Nell’arco del 2013 i viaggi di lavoro si sono quasi dimezzati rispetto all’anno precedente.

 

Il numero dei turisti in Italia nel periodo estivo è calato del 35,3% un calo che riguarda soprattutto le vacanze brevi. Anche il numero di viaggi in Italia è calato, del 27,7%. Fortunatamente restano stabili il numero delle vacanze lunghe che in Italia ha una durata media di 12 notti.

Gli italiani che scelgono di restare nel loro Paese per le vacanze sono il 79,8%, calati del 19,4% ma ciò non significa che preferiscano viaggiare all’estero: infatti anche in quel caso il numero dei viaggiatori si è ridotto, del 21%.

Gli italiani che scelgono una meta europea (nei Paesi UE) per le vacanze brevi diminuiscono del 30,7%, per i viaggi di lavoro del 32,2%. Una flessione del 40,3% si ha nel caso di italiani che decidono di andare nei Paesi extra-UE per vacanze lunghe.

 

 

E si modifica anche lo stile del viaggio: non più case in affitto (-29,2%) ma nemmeno pernottamenti in albergo (-23,9%). I viaggi ora si fanno senza organizzazione preventiva. La vacanza prediletta dagli italiani è quella con prenotazione diretta e all’ultimo momento: si fa così nel 50% dei viaggi da diporto e nel 54,5% dei viaggi di lavoro e nel 52,3% delle vacanze lunghe.

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Alle agenzie di viaggio o ai tour operator ormai ci si rivolge solo il 7,7% dei viaggiatori italiani, un po’ di più per quanto riguarda i viaggi di lavoro, ma solo l’11,4% dei casi. Non prenotano affatto invece per le vacanze brevi il 49,2% degli italiani (e non lo fanno nemmeno per le vacanze lunghe il 40,6%).

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Come mezzo di trasporto il 61,4% dei viaggiatori preferisce l’automobile, seppur con un calo del 18,5%. I viaggi in aereo diminuiscono del 27,4% e restano stabili quelli in treno.

 

Ma da dove proviene il calo dei turisti? La flessione interessa tutte le aree del Paese, ma è più evidente tra i residenti nel Nord, dove la quota dei viaggiatori scende dal 28,3% del 2012 al 23,8% del 2013 (-15,6%). Il numero dei viaggiatori residenti al Centro si riduce del 6,3% (dal 24,9% al 23,2%), mentre quello dei residenti nel Mezzogiorno del 14,1% (dal 15,5% al 13,4%). Il Nord, tuttavia, continua a rappresentare l’area geografica con il maggior numero di viaggi, sia come provenienza (56,8% dei viaggi) sia come destinazione (45,6%), e con il numero dei viaggi pro-capite più elevato (1,3 contro 1,2 nel Centro e 0,6 nel Mezzogiorno). 

Per quanto concerne i viaggi di lavoro, i viaggiatori si riducono nel secondo trimestre in tutte le aree geografiche, con variazioni negative che superano il 50% tra i residenti nel Centro, il 60% tra chi risiede al Nord e raggiungono il 77,2% nel Mezzogiorno. Il Nord, inoltre, perde una consistente quota di viaggiatori per lavoro anche nel periodo ottobre-dicembre (-61%).

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I viaggi comunque, come di consueto, si effettuano di più nel trimestre estivo: in questo periodo, effettua almeno una vacanza il 55% dei bambini fino a 14 anni, il 39,3% dei giovani tra 15 e 24 anni e il 46,3% dei residenti in età compresa tra 25 e 44 anni. La popolazione anziana (over 65) è quella che effettua un numero di viaggi più contenuto, sia nel trimestre estivo (soltanto il 15,8% trascorre almeno una vacanza) sia negli altri periodi dell’anno.

Rispetto al 2012, i giovani-adulti (15-44 anni) viaggiano meno in tutti i trimestri dell’anno e un andamento simile (fa eccezione il terzo trimestre con un dato sostanzialmente stabile) si osserva per gli anziani, che mostrano il calo più consistente nel periodo aprile-giugno (-36,2%). Anche i bambini e i ragazzi (al di sotto dei 14 anni) viaggiano meno a partire dal secondo trimestre e raggiungono il calo più marcato (-40%) alla fine dell’anno.

Anche se la maggior parte dei viaggi si fa in estate, il calo generalizzato ha portato a far sì che nel 2013 meno di 4 persone su 10 abbiano viaggiato. Analizzando il particolare il 38,3% dei residenti italiani fa almeno una vacanza, il 33,2% ne fa almeno una lunga, il 6,8% almeno una breve. 

 

A differenza del resto dell’anno, nel trimestre estivo i soggiorni di durata superiore a 7 notti sono la maggior parte delle vacanze lunghe (50,9%), anche se solo il 23,7% supera le 14 notti. Ciò si verifica nonostante i soggiorni di durata superiore a 7 notti continuino a diminuire (nel 2012 erano il 52,4% delle vacanze lunghe), in particolare quelli che superano le 21 notti (-23,6%).

Abbiamo visto da dove provengono i vacanzieri e i viaggiatori d’affari, vediamo ora dove vanno: nel 2013, il 79,8% dei viaggi ha come destinazione una località italiana, interessando soprattutto il Nord (36,4%), sia per le vacanze (36%), sia per i viaggi di lavoro (40,6%). Soltanto nel caso delle vacanze lunghe il Mezzogiorno (30,6%) mostra una quota di viaggi superiore al Nord (28,9%). 

Rispetto al 2012, prosegue la diminuzione dei viaggi in Italia (-19,4%), che riguarda soprattutto le vacanze brevi (-22,5%) e i viaggi di lavoro (-44,4%). 

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Le vacanze lunghe risultano stabili nel Mezzogiorno e, dopo un biennio in calo, anche nel Nord, aree che, tuttavia, perdono quote di vacanze brevi: -35,5% al Mezzogiorno e -25,5% al Nord. Al contrario, nel Centro le vacanze brevi, dopo la flessione dell’ultimo biennio, risultano stabili e diminuiscono quelle lunghe (-16,6%).   

I viaggi all’estero mostrano una contrazione ancora più marcata (-21,1%), dovuta alla diminuzione delle vacanze brevi e dei viaggi di lavoro nei Paesi dell’UE (-30,7% e -32,2% rispettivamente) e al calo delle vacanze lunghe (-40,3%) al di fuori del territorio europeo.

Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio si confermano le regioni italiane più visitate dai residenti, accogliendo complessivamente il 40,3% dei viaggi interni, con quote comprese tra l’8,8% del Lazio e l’11% della Toscana. 

Per la prima volta, da quando l’indagine rileva dati sulla domanda turistica, entra in graduatoria, subito dopo le prime quattro regioni, la Puglia che, con il 7,2% dei viaggi, supera mete tradizionalmente favorite come il Trentino-Alto Adige e la Sicilia (entrambe con il 6,7%). 

Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio e Puglia sono, inoltre, le cinque mete più frequentate anche per motivi personali, mentre, nel caso dei viaggi di lavoro, il Piemonte, con il 10,1% dei viaggi, anticipa la Toscana (7,4%) e segue il Lazio (17,5%), la Lombardia (15,8%), l’Emilia-Romagna (12%). Tra le mete prescelte per le vacanze lunghe, si distingue di nuovo la Puglia che conquista il primo posto (11,8%).

La Puglia (12,9%), per la prima volta, è la meta italiana preferita per le vacanze lunghe durante il periodo estivo, seguita da Toscana (10,2%), Emilia-Romagna (9,3%), Sicilia (8,6%), Sardegna (7,8%) e Trentino Alto Adige (7,7%). Per le vacanze brevi estive, vengono più frequentemente visitate le regioni del Centro-Nord: il primato va all’Emilia-Romagna (16,6%), seguita da Lombardia, Toscana, Veneto e Trentino-Alto Adige (Prospetto 12). 

Nel 2013, la Puglia è la regione dove più frequentemente si trascorrono le vacanze lunghe anche nel periodo primaverile (14,3%) e rientra tra le regioni più visitate durante il periodo autunnale (5,2% delle vacanze lunghe). 

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L’84,8% dei viaggi all’estero ha come destinazione una meta europea; la quota scende al 79,4% nel caso delle vacanze lunghe e sale all’82,1% per le brevi.

Nel 2013, circa il 12% dei viaggi all’estero ha come destinazione la Francia e, con una quota del tutto simile, la Spagna, confermandosi entrambi i paesi più visitati; seguono la Francia e Spagna rappresentano le destinazioni principali per le vacanze: la Spagna per quelle lunghe (13,1%), la Francia per le vacanze brevi (16,4%). Quest’ultima è anche la meta preferita nei periodi estivo e autunnale (14,8% e 13,1% rispettivamente), mentre la Spagna lo è nel periodo primaverile (11,3%). La Germania, oltre ad accogliere una quota rilevante di vacanze brevi (13%), è il paese più visitato per motivi di affari (24,4%).

Tra le mete extra-europee, gli Stati Uniti sono il paese preferito (4,6% dei viaggi), soprattutto per i viaggi di lavoro (12,4%), ma anche per trascorrere periodi di vacanza (3,6%), specialmente durante i mesi invernali (7%). 

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