Lavoro

La cooperazione per conciliare tempi di vita e tempi di lavoro

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La cooperazione per conciliare tempi di vita e tempi di lavoro

Com’è cambiata la situazione lavorativa delle donne italiane e la capacità di conciliare la vita professionale con quella famigliare? Le proposte e la storia delle donne italiane raccontate da una mostra

Questo percorso di crescita è stato descritto  attraverso le immagini della mostra inaugurata lo scorso 4 marzo, presso la casa dell’architettura di Roma intitolata “Noi donne cooperattive”  promossa dalla Commissione Pari Opportunità di Legacoop con la collaborazione della rivista “Noi donne” e della Fondazione “Nilde Iotti”.

 


L’esposizione, tutta improntata sulla conquista femminile e sulla tanto agognata parità nel mondo del lavoro, si compone di scatti che raccontano le conquiste ottenute. C’è la donna che lavora nei campi, quella che negli anni ’60 , in concomitanza con il boom economico, si sforza di diventare una buona casalinga, quella che timidamente si affaccia alla conquista della fabbrica come operaia fino ad arrivare al traguardo di manager in gonna.

Le foto proposte impongono delle riflessioni a cui non si sono sottratte le ospiti presenti alla successiva tavola rotonda. 

convegnoLe donne occupate nel settore cooperativo si aggirano attorno al 52%, percentuali che contribuiscono a creare un fatturato di 140 miliardi di euro, con l’8% del Pil Nazionale.   
Non c’è dubbio che nel nostro Paese le lavoratrici, mamme o nonne che siano, debbano confrontarsi con un welfare poco garantista; in queste situazioni si avverte la necessità di offrire dei contributi per superare gli ostacoli e le donne cooperattive sanno benissimo come fornire validi suggerimenti. Lo hanno fatto, in questi anni, con il babysitting e con una serie di servizi di family friendly. 

Si assiste poi, ad un ricorso un po’ più frequente dell’aspettativa e delle coperture retributive durante il periodo della maternità.

“Riconsiderare i tempi di lavoro e di vita”. È questo il commento di Dora  Iacobelli, vicepresidente di Legacoop. Livia Turco, in veste di Presidente della Fondazione Nilde Iotti, si è soffermata, invece, sugli effetti prodotti dalla legge 53 del 2000, normativa a suo avviso poco pubblicizzata e, perciò,  raramente messa in atto.    

Nonostante la poca diffusione, si è potuto constatare che le richieste per il congedo di paternità sono state nel quadrienno precedente pari a 124.065.

Risalto alla manifestazione è stata data dai messaggi inviati dalla senatrice Rita Ghedini e dal Ministro del lavoro Giuliano Poletti.

Nella prima missiva, quella della Ghedini, si è posto l’accento su di un progetto a sostegno della genitorialità; il Ministro Poletti, con la sua nota, in conclusione di serata,  ha sottolineato l’importanza del mondo cooperativo nella creazione di nuovi modelli di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne.


Paola Paolicelli


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