Opportunità

La Regione Lazio rilancia l’occupazione

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La Regione Lazio rilancia l’occupazione

Non ci limitiamo ad assistere i disoccupati ma forniamo risorse e opportunità reali, in particolare alle fasce sociali più deboli, come i giovani e le donne. Lo spiega l’assessore al Lavoro, Lucia Valenti nel presentare la nuova programmazione 2014-2020

L’obiettivo delle azioni che la Regione Lazio mette in campo per dare una risposta concreta a chi si trova in difficoltà a causa della mancanza di lavoro è quello di offrire opportunità reali di trovarlo. Tramite una serie di progetti che l’assessora e il Presidente Zingaretti elencano.

 

Si parte con il progetto “Garanzia Giovani”, che con fondi europei permetterà ai giovani tra i 15 e i 24 anni di età di accedere al mondo del lavoro mediante offerte tarate sulle proprie attitudini grazie a specifici percorsi di formazione. L’inserimento lavorativo dei giovani avviene entro quattro mesi dalla presa in carico da parte dei Centri per l’impiego. A disposizione, per l’attuazione di questo progetto europeo, ci sono 140 milioni di euro. 

Per quanto concerne le donne, la Regione concederà aiuti alle imprese che implementeranno politiche di conciliazione tra vita quotidiana e lavorativa ad esempio attraverso una maggiore flessibilità negli orari di lavoro. Inoltre, la Regione ha intenzione di sostenere la nascita di nuove micro imprese femminili sia mediante finanziamenti diretti sia mediante servizi di assistenza e tutoraggio personalizzati.

Anche per quanto riguarda il periodo di accesso al lavoro, la Regione ha deciso di stanziare una somma che andrà ai tirocinanti. Le aziende dovranno corrispondere loro, come minimo, 400 euro mensili lorde.

Una delibera particolare permetterà anche l’inserimento lavorativo, la riabilitazione e l’inclusione sociale delle persone svantaggiate: il Lazio e la Liguria sono le sole regioni ad aver approvato una delibera specifica in tal senso.

 

Grave poi il problema di chi ha perso il lavoro e non riesce a trovarne un altro. In questo caso la Regione mette in campo il “contratto di ricollocazione”: un percorso di formazione personalizzato nel quale è inserito anche un supporto per la ricerca della muova occupazione. Vi potranno comunque accedere i lavoratori di ogni età, disoccupati e inoccupati (dunque sia chi ha perso il lavoro sia chi non lo ha mai avuto). 

E per i giovani un’altra opportunità: quella di unire studio e lavoro. Chi ha tra i 18 e i 29 anni potrà acquisire crediti formativi anche attraverso il lavoro qualificato. Potranno approfittarne gli studenti laureandi, dottorandi e specializzandi.

Ricordiamo poi che è sempre attiva – e lo sarà anche per il periodo 2014-2020 – la “Staffetta generazionale”: questo progetto prevede che i lavoratori anziani, prima di andare in pensione (precisamente nei tre anni prima) potranno decidere di fare un orario part-time lasciando che una parte del loro tempo venga dedicata alla formazione di un lavoratore giovane che poi dovrà essere assunto, anche come apprendista. Gli anziani dovranno fare così da tutor ai giovani lavoratori al loro ingresso in azienda.

 

Riguardo alla nuova politica del lavoro sopra menzionata, l’assessora Valente e il Presidente Zingaretti hanno deciso anche di riorganizzare i centri per l’impiego in modo di aiutare, con l’innovazione, la semplificazione e la trasparenza, chi sta cercando lavoro; inoltre, hanno deciso di dar vita alla “Consulta dei lavoratori autonomi”, per dar voce a chi non ha una rappresentanza. Nel Lazio, si conta che ci siano oltre 70mila lavoratori autonomi in queste condizioni.

“Abbiamo voluto concentrare” ha spiegato l’assessora Valente “tutte le nostre energie e le risorse che abbiamo e che arriveranno con la nuova programmazione 2014-2020”. “Finalmente il Lazio” ha aggiunto il presidente Zingaretti “si dota di una politica per il lavoro: mai più tirocini finti o gratuiti. Garanzia giovani, vale a dire sostegno europeo a coloro che escono dalla scuola. Di fronte a tante chiacchiere sui disoccupati abbiamo messo in campo strategie che ci ricordano quanto sia drammatica la condizione di disoccupazione o di espulsione dal mondo del lavoro”.

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