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MedFilm Festival: venti anni di dialogo tra culture

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Una grande festa delle culture. A Roma, dal 4 all’11 luglio, l’appuntamento con il MedFilm Festiva lper celebrare, presso la Casa del Cinema ed il Museo MAXXI, il 20° anniversario della sua fondazione e officiare il passaggio del testimone tra la presidenza greca e quella italiana dell’UE

La manifestazione sarà un momento di incontro delle culture che vedrà riuniti i protagonisti storici del MedFilm, la prima manifestazione in Italia dedicata alle cinematografie del Mediterraneo e al dialogo tra i Paesi delle due sponde attraverso il cinema, per conoscere ed apprezzare le diversità come un valore.

“Un programma intenso, per ragioni di budget condensato in 8 giorni di proiezioni” ha sottolineato la direttrice Ginella Vocca, “ che punterà a stabilire contatti diretti con le multiformi realtà che animano il variegato contesto culturale e politico Euro_Mediterraneo”; per festeggiare i suoi 20 anni, MedFilm Festival ospita per la prima volta l’Italia in qualità di Paese Ospite d’Onore. La sezione vanta numeri importanti: 83 tra lungometraggi, cortometraggi e documentari; 50 anteprime nazionali; 35 Paesi rappresentati, 17 ospiti internazionali. Il tutto articolato in tre categorie di concorso, più altre sei sezioni tra cui Med20-Omaggi e le Perle-Vetrina Italia.

I premi

E proprio l’Italia vedrà riconosciuto il premio alla carriera a Mario Martone e al collega, cineasta francese Paul Vecchiali. Il premio Koinè andrà invece a padre Giovanni La Manna presidente del centro Astalli, da sempre impegnato per i diritti dei migranti e l’accoglienza dei rifugiati.

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A presiedere la giuria del Concorso Ufficiale Premio “Amore e Psiche”, la scrittrice Dacia Maraini. Nel suo intervento, durante la presentazione presso la rappresentanza della Commissione e del Parlamento europeo a Roma (vedi il video), parole di stima e gratitudine per il lavoro “culturale” che la manifestazione produce e divulga: “l’identità europea ci viene dalla cultura. La mediterraneità è qualcosa che ci appartiene – dove c’è cinema, cultura non c’è la guerra”.

Oltre a padre La Manna, sono intervenuti il sottosegretario del ministero per i Beni e gli Affari Culturali Francesca Barracciu e l’ambasciatore di Grecia in Italia, Themistoklis Demiris, a sottolineare il passaggio della presidenza dalla Grecia all’Italia, ma anche la valenza politica di parole d’ordine del festival come dialogo e conoscenza reciproca.

Per il film di apertura, il 4 luglio al museo MAXXI di Roma l’Egitto, con l’anteprima europea Factory Girl, del maestro del cinema egiziano Mohamed Khan; dal Marocco (presente con, tra gli altri, “En attendant Pasolini” di Daoud Aoulad-Syad), al Libano (con Stable Unstable di Mahmoud Hojeiji), e poi spingendosi verso nord fino la Romania, Germania e persino Irlanda. In chiusura l’11, sempre al Maxxi, il francese Eastern Boys di Robin Campillo. Titoli, molto diversi per stile e contenuto, che uniscono idealmente le due anime del festival: da un lato il Mediterraneo, ricco di storia, fascino e passioni viscerali; dall’altro l’Europa dell’immigrazione e dell’incontro/scontro tra culture diverse.

Noemi Roccatani

 

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