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Mille asili nido in mille giorni

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asilo-nidoCosì hanno dichiarato il Presidente Renzi e il Sottosegretario Delrio presentando il progetto “La buona scuola. Facciamo crescere il Paese”. Il Piano per il rinnovamento della scuola prevede che entro maggio 2017 in Italia aumentino gli asili nido

Mille giorni sono il tempo che ci diamo per rendere l’Italia più semplice, più coraggiosa, più competitiva. Dunque, più bella. Così esordisce la presentazione del progetto del Governo sul sito passodopopasso.italia.it. Tra i tanti progetti messi in campo dal Consiglio dei Ministri oggi puntiamo i riflettori sugli asili nido; perché proprio così termina la presentazione del progetto governativo: “L’Italia dei prossimi decenni sarà come la faremo oggi, a cominciare dagli asili nido e dalla scuola”.

 

E per quanto concerne la scuola le linee guida che si dovranno seguire hanno un titolo: “La buona scuola. Facciamo crescere il Paese”. All’interno la riforma del sistema scolastico, l’assunzione dei docenti precari, un nuovo sistema collegato al merito dei docenti e l’apertura di “mille asili nido in mille giorni”, soprattutto nel Sud Italia perché, come ha spiegato lo stesso Renzi, “negli ultimi dati economici c’è un elemento di profonda diversità tra Nord e Sud, che vede ancora di più divaricarsi la forbice. E su questo, per esempio, la logica dei mille asili nido è un elemento molto importante, che caratterizzerà l’azione di governo”.

Sulla scuola dunque il programma è già pronto ma il giudizio sulla sua effettiva realizzazione sarà a maggio 2017, al termine, cioè, dei noti 1.000 giorni. Le famiglie potrebbero interagire con il Governo o con il MIUR durante questo periodo, visto che il Presidente Renzi ha dichiarato la propria intenzione di assumere “un patto con le famiglie per scegliere insieme quali sono i contenuti della scuola”.

Uno dei maggiori sindacati italiani, la UIL, però già dà un primo giudizio, dal momento che considera 1.000 asili nido insufficienti per la richiesta altissima di questo servizio da parte delle famiglie. Maria Pia Mannino, responsabile nazionale Pari opportunità della UIL, ha dichiarato: se l’azione di Governo per i prossimi tre anni si concretizzerà, fosse anche con un po’ meno di mille asili nido, sarebbe la dimostrazione di un avvenuto cambiamento culturale nella politica nostrana e che verso i più piccoli e verso le loro mamme e  i loro papà c’è maggior attenzione. Ma non basta, però, perché calcoli alla mano ancora troppo pochi sarebbero i bambini che potrebbero fruire dei servizi a loro destinati e a cui hanno diritto”.

Il nostro Paese si colloca agli ultimi posti nell’UE per i servizi all’infanzia e per i bambini che riescono ad accedere agli asili nido (solo il 13,5% dei bambini in età) e – tra l’altro – con costi sempre più alti (in genere 450 euro mensili).

Secondo Maria Pia Mannino “se non ci sarà una volontà politica di prendere misure radicali a favore del lavoro e delle famiglie, ci sarà una ripercussione sulle donne ancora per molto tempo in tutti i campi: dall’occupazione all’istruzione alla formazione legata all’occupabilità femminile”.

 

Essendo ancora troppo lontani dagli standard europei e per riempire il gap con il resto d’Europa al riguardo, secondo la UIL “non saranno perciò mille asili nido che risolveranno la situazione di migliaia di lavoratrici italiane e il Presidente del Consiglio dovrà impegnarsi di più in tema di uguaglianza e parità, magari affidando finalmente la delega delle pari opportunità ad una persona che sappia  fare sintesi delle effettive necessità delle donne e delle famiglie che, con molta difficoltà, stanno contrastando una crisi ancora molto lontana dall’essere risolta”.

Probabilmente quindi i 1.000 asili nido in 1.000 giorni saranno ancora troppo pochi, però almeno è un inizio. Certo – ricordiamolo – 1.000 giorni sono quasi 3 anni… lunghi da passare per le famiglie con i genitori che lavorano e i bebè da seguire. (D.M.)

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