COMUNICAZIONE

Un popolo di selfisti

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americo-bazzoffiadi Americo Bazzoffia, Libero docente universitario e consulente in Comunicazione strategica integrata

Le moderne “Polaroid del web” mostrano tanti riflessi e scarse riflessioni. Ecco i risultati di alcuni recenti studi sui “selfie” attraverso telefoni cellulari.
Una delle modalità più originali e peculiari dell’uso contemporaneo dei social networks e degli smart phone di ultima generazione è certamente individuabile nel “sefie”.
Il “selfie” è lo scatto fotografico con cui si ritrae sé stessi, realizzato con uno smartphone tenendolo in mano, per poi tenerne l’immagine ricavata nella memoria nel telefono cellulare oppure per essere veicolata e mostrata ad amici e parenti attraverso i principali social networks. Al di là della definizione, che risulta essere ineluttabilmente giovane e imprecisa e ancora non perfettamente calzante, si può leggere nel selfie il paradigma di una fotografia pronta all’uso, pronipote delle vecchie polaroid istantanee, che ha la funzione di fissare l’attimo di una persona nel momento stesso in cui questa lo sta vivendo. 

L’autoritratto, inteso come “opera” in senso lato è sempre stato una modalità con cui , attraverso la propria immagine riflessa in uno specchio o in un obiettivo, l’autore cerca di compiere una lenta indagine su di sé, giungendo con immenso sforzo a dire “io sono”. Il selfie data la sua natura istantanea non sembra appartenere alla categoria dell’opera dell’autoritratto. Anche se è una immagine riflessa, non è per la maggior parte dei suoi autori una immagine riflettuta, studiata, sofferta. Anzi spesso è frutto di un guizzo istintivo e irrazionale, è il desiderio di un scatto fotografico nel momento in cui si ha l’impressione di trovarsi in una situazione peculiare o di avere un aspetto tale da ottenere riscontri positivi su un social network.
Lo scopo non è un’indagine su di sé, ma l’approvazione, il gradimento – o meglio, ottenere espressioni di approvazione e gradimento attraverso il web. In altri termini, il selfie è una pratica edonistica, narcisistica che può avere risvolti piacevoli, ma spesso è sintomo di insicurezza sociale e di ipervalorizzazioni dell’ “io”.
Allora non stupisce che in un periodo di crisi e di grande incertezza gli italiani, in questa pratica si rivelano un popolo di appassionati di “selfie”, arrivando a scattarne circa 1 milione ogni giorno. A rivelarlo è stata una recente ricerca condotta da Human Highway e commissionata da Samsung secondo la quale sarebbero circa 29 milioni gli autoscatti che mensilmente vengono prodotti per una media di 2,2 a individuo. Il fenomeno è ormai un vero e proprio trend arrivato a coinvolgere oltre il 55% degli Italiani che dichiara di aver scattato un selfie almeno una volta nella vita e, nel 44% dei casi, almeno una volta nell’ultimo mese.

selfie
Il termine selfie è entrato a far parte quindi del nostro vocabolario comune: ben 3 su 4 dei rispondenti ne sanno dare una definizione corretta, associandolo alla parola “autoscatto”. Soltanto il 10% della popolazione, principalmente costituito da over 65, ne ignora il significato.
Il fenomeno è infatti strettamente correlato con l’età: più si è giovani e più si ha l’abitudine di farsi un selfie. Il 36,6% degli under 24 dichiara di farlo appena ne ha l’occasione, il 21,5% della fascia 25-34 lo fa spesso mentre solo un under 35 su quattro non se ne è mai fatto uno.
Nel 75% dei casi, soprattutto tra gli under 25, il selfie viene fatto per essere condiviso, nella maggior parte dei casi utilizzando Facebook e WhatsApp. Nella fascia over 35 invece gli autoscatti sono inviati a parenti e amici tramite mail o utilizzando il Cloud. Lo strumento per eccellenza per scattare e condividere è lo smartphone utilizzato da 2 intervistati su 3, seguito da fotocamera digitale nel 30% dei casi e da tablet nel 20%. La fotocamera frontale è ritenuta dal 54,5% elemento fondamentale per un buon selfie, il flash dal 28,4% e l’autoscatto con ritardo dal 23,5%. Feature fondamentale è anche il display inclinabile, utile per poter controllare l’autoscatto prima di effettuarlo. Seppur di poco, le donne sono risultate essere più esigenti degli uomini in termini di funzionalità e performance del dispositivo e i più giovani si sono rivelati molto amanti dei filtri di colore.
Dunque scattarsi un selfie è ormai diventato un fenomeno sociale, spesso da condividere con qualcuno. Lo scatto in compagnia è infatti il selfie più scattato dagli Italiani che preferiscono ritrarsi prima di tutto assieme agli amici (31,5%) e poi con il proprio partner (27,1%), con la famiglia (20%) o con un animale (14,3%). Soltanto nel 9% dei casi il selfie viene fatto da soli preferendo lo scatto davanti allo specchio e, a sorpresa, è più frequente negli over 55 rispetto ai giovanissimi. La location più gettonata è la casa, teatro del 23,6% degli autoscatti, ma anche lo sfondo panoramico è apprezzato (20,6%). In controtendenza il selfie durante concerti (4,3%) o eventi sportivi (1,9%) che non riscuotono particolare successo. I momenti in cui si scatta sono preferibilmente quelli di svago tra cui le vacanze (22,9%) o le feste con gli amici (14,5%).
Si scatta soprattutto per fermare un momento di gioia (58,6%) o un traguardo importante (12,4%). Sono in pochi gli Italiani che fotografano un momento legato a emozioni tristi: il 5,7% lo fa per ricordare il momento che non vorrebbero rivivere, il 5,3% quello in cui si è sentito solo e il 3,2% l’attimo di malinconia.
Ogni età ha un selfie dei desideri, un personaggio famoso con cui una volta nella vita vorrebbe avere l’opportunità di mettersi in posa e premere il fatidico “click” per mostrare con vanto la foto ad amici e conoscenti. L’88% degli intervistati sa benissimo con chi vorrebbe scattare e in cima ai sogni ci sono il cantante o il gruppo musicale preferito (21,3%), seguito da attore o regista (14,4%), dal personaggio sportivo (14,3%), dal politico (7,8%), dalla star della TV (7,5%), dal personaggio di fantasia (7,1%) o dallo scrittore (5,3%). A scegliere i cantanti sono soprattutto gli under 34 mentre la fascia 55-64 preferisce i politici. Gli indecisi sono invece gli over 64 che nel 41,6% dei casi non saprebbero indicare una preferenza per il selfie dei sogni. Le donne sono affascinate soprattutto da cantanti (25,3%) e attori (17,2%) mentre gli uomini da personaggi sportivi (9%) e politici (10,5%).
Vasco Rossi è risultato in assoluto il compagno preferito per l’autoscatto, conquistando sia uomini che donne, seguito da Luciano Ligabue per i primi e da Laura Pausini per le seconde. Anche in campo cinematografico gli Italiani scelgono le bellezze autoctone: Sabrina Ferilli e Monica Bellucci sono le attrici preferite degli uomini mentre le donne indicano all’unanimità Raul Bova, seguito a distanza dai più internazionali Brad Pitt e Johnny Depp.
In ambito sportivo si ha il dato con la preferenza più marcata: Alessandro del Piero è il calciatore più popolare sia tra gli uomini che tra le donne. Gianluigi Buffon e Mario Balotelli si classificano al secondo e terzo posto per entrambe le categorie. Plebiscito anche tra i politici dove Matteo Renzi convince alla quasi unanimità, distanziando Silvio Berlusconi, Beppe Grillo e Barack Obama.
E se tra le star dello spettacolo gli uomini si rivelano prevedibili incoronando la bellissima Belen Rodriguez, le donne scelgono un più rassicurante e spiritoso Paolo Bonolis, classificatosi curiosamente al secondo posto anche nelle preferenze maschili. I veri intramontabili tra i personaggi di fantasia sono Topolino e Paperino che si aggiudicano pari merito il selfie dei desideri. Peter Pan al terzo posto mentre Batman e Spider-Man quarti a grande distanza.
Anche tra gli scrittori la scelta è tutta italiana: Roberto Saviano e Andrea Camilleri battono Stephen King venendo scelti dalla quasi totalità dei rispondenti.
In cima ai desideri anche Papa Francesco indicato da molti come l’uomo del momento con cui, indipendentemente dall’età o dal genere, si vorrebbe scattare il selfie da non dimenticare.
Attenzione però, la passione per i selfie può rivelarsi pericolosa, come dimostrato da un recente studio commissionato da Ford e condotto su un campione di 7.000 giovani europei (nella fascia di età 18-24), utilizzatori di smartphone, nell’ambito del programma di corsi di guida responsabile Driving Skills For Life. Lo studio che ha preso il via per evidenziare i rischi derivanti dall’utilizzo degli smartphone alla guida, ha rivelato che 1 giovane su 4 ha scattato un ‘selfie’ al volante mentre stava guidando il veicolo, e ben 2 su 4 hanno ammesso di aver più in generale scattato foto in auto con il cellulare. Una pratica che sempre secondo lo studio di Ford comporta una pericolosissima distrazione della durata media di 14 secondi dalla guida. Scattare un selfie è diventata una pratica comune e divertente, ma deve essere una immagine che dimostri sensate riflessioni, e non solo riflessi di luce.

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