Diritti

A Roma il vertice sindacale Europeo

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vertice-sindacati-europeiAl centro dell’incontro il piano approvato dalla Confederazione europea dei sindacati (Ces) intitolato “Un nuovo corso per l’Europa” dedicato a investimenti, crescita sostenibile e occupazione di qualità

di Noemi Roccatani


Ribadire la necessità di un coinvolgimento sempre maggiore delle parti sociali nel processo decisionale a livello nazionale ed europeo, ma anche  lanciare alla presidenza italiana, alla Commissione europea, al presidente Juncker il messaggio che il dialogo sociale e il sistema di relazioni proprio del modello europeo non può essere smantellato e che, anzi, vada rilanciato come una delle chiavi per la ripresa economica e per il rilancio dell’integrazione dei diritti e delle condizioni di lavoro nel continene e riuscire così a creare un futuro più prospero, equo e democratico.

Questi gli obiettivi e i temi al centro del vertice sindacale europeo, ospitato nella sede nazionale della Cgil a Roma lo scorso 6 ottobre.
Tra i temi cardine dell’evento, anche il Piano CesUn nuovo corso per l’Europa”, che prevede investimenti a livello Ue per un valore di 250 miliardi di euro, pari al 2% annuo del Pil dell’Ue per un periodo di 10 anni. Secondo i sindacati, ciò avrà l’effetto aggiuntivo di stimolare gli investimenti privati e promuovere misure di modernizzazione su vasta scala da parte dei privati stessi. Tali investimenti contribuiranno a costruire una solida base industriale, buoni servizi pubblici, sistemi statali funzionanti con politiche di welfare inclusive e strutture innovative per la ricerca e l’istruzione.

“Nel pieno del semestre di presidenza italiana dell’Ue e in vista di importanti appuntamenti europei dedicati al lavoro e alla crescita, il vertice” spiega Fausto Durante, responsabile del Segretariato Europa della Cgil “è stata l’occasione per presentare le proposte del sindacato italiano ed europeo di cambio delle politiche di austerità e rigore. Si parlerà poi di piano straordinario europeo di investimenti per l’occupazione e di rilancio produttivo e industriale dell’Europa, di lotta alla disoccupazione e alle disuguaglianze sociali”.

Il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, in apertura del vertice ha affermato che “Questo summit si è reso necessario perché, nonostante i solleciti, le richieste, le iniziative del sindacato italiano e del sindacato europeo e, immaginiamo, dopo Copenaghen, dei singoli sindacati, dei Paesi europei, nessun cenno di dialogo sociale si è manifestato dalla Presidenza italiana del Semestre. Siamo ormai a metà del Semestre e non si è avuta nessuna possibilità di discutere l’agenda, di quali siano le priorità in tema di occupazione e lavoro”. Susanna Camusso non manca di fare dell’ironia sulla durata dell’incontro a Palazzo Chigi tra il governo Renzi e i sindacati, in agenda il giorno successivo al summit: 60 minuti. “Un’ora sola ti vorrei…il governo sa che i lavoratori si alzano presto e le direzioni iniziano piu’ tardi”.

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