Made in Italy

Internazionalizzazione: tutto quello che c’è da sapere

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carlo-calendaUn roadshop dell’ICE in tante città italiane per spiegare a imprenditrici e imprenditori come cogliere le opportunità del mercato estero e quali benefici possono arrivare dalle istituzioni alle aziende che fanno export

di Agnese Fedeli

Cos’è e cosa fa precisamente l’Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane? Quanti sono i fondi a disposizione per sostenere il Made in Italy sui mercati esteri? Quali sono i primi passi che una piccola azienda italiana può percorrere se vuole internazionalizzarsi? Di tutti questi interrogativi si è parlato nel corso del più recente appuntamento con il roadshow dell’Ice che si è tenuto ad Abano di Padova il 2 dicembre. 

Il roadshow Ice è un ciclo di eventi in tutta Italia per presentare al tessuto imprenditoriale nazionale le opportunità già in essere offerte dalle istituzioni nazionali che si occupano di internazionalizzazione del Made in Italy. All’incontro ha preso parte anche il Vice Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda.

Tra i punti esposti da Calenda, il cambio di rotta in merito alla promozione delle tipicità e dell’industria italiane: saranno organizzati molti più cicli di “incoming” in Italia, ossia le missioni di imprenditori stranieri che verranno a visitare direttamente i distretti e le aziende italiane, così come si cercherà di investire di più sul comparto della fieristica e del congressuale e meno sul “tasting” di prodotti enogastronomici. Più in generale, il “Piano per il Made in Italy” prevede lo stanziamento di 310 milioni di euro per i prossimi 3 anni.
Importante che le imprese italiane che decidono di investire all’estero si orientino soprattutto su quei mercati che risultano ancora inesplorati. Se qualcuno pensa che non ce ne siano, basta citare gli Stati Uniti: le azioni di promozione del Made in Italy in questi anni è stata effettuata in pochissime città, tra le quali New York, Los Angeles e San Francisco. Restano da esplorare tantissimi stati, come il Texas, il Montana e molti altri.

Fondamentale la formazione in ambito aziendale: per molte imprese è difficile mettere a bilancio il costo di un Export Manager a tempo pieno (si parla di cifre che possono arrivare a toccare i 100/120mila euro all’anno): il Vice Ministro ha fatto presente che esistono percorsi di formazione per “Temporary Export Manager” d’impresa e che, peraltro, il Ministero finanzia le aziende che intendono avvalersi di queste professionalità con 10mila euro.

Il direttore generale dell’ICE, Roberto Luongo, ha parlato del ciclo integrato di attività dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. “ICE intende fornire servizi di assistenza e promozione sempre più mirati” ha detto Luongo “e per questo dobbiamo supportare le nostre imprese anche con una formazione specifica. L’obiettivo è aumentare il numero delle PMI che competono all’estero e incrementare i rispettivi volumi di esportazione: le imprese italiane esportatrici sono già 200mila: sul totale, 180mila imprese hanno un fatturato export inferiore a 750mila euro”. Sono insomma aziende che fronteggiano la crisi, ma sono troppo piccole, che esportano in uno o due Paesi al massimo.
Un tessuto imprenditoriale che può e deve espandersi, anche perché la premialità del mercato estero è, come abbiamo detto, una verità. Durante l’appuntamento padovano è stato mostrato, dati alla mano, lo scenario di una impresa da 10milioni di fatturato e 25 addetti: immaginando che dal 2009 ad oggi non abbia svolto attività all’estero, oggi l’azienda si troverebbe a fronteggiare una perdita di 600mila euro e di 2 addetti; facendo attività internazionali, invece, il giro d’affari sarebbe aumentato di 300mila euro e gli addetti sarebbero oggi 26, dunque uno in più.

Le aziende italiane che reggono dunque sono quelle che esportano. Considerando la regione che ha ospitato questa tappa del Roadshow ICE, nei primi sei mesi del 2014 il Veneto conferma l’andamento favorevole già registrato nel 2013. Il commercio con l’estero della regione si è mostrato più dinamico rispetto alla media nazionale sia nelle esportazioni (+3,2% rispetto al +1,2% dell’Italia) che nelle importazioni (+3,3% rispetto alla contrazione dell’1,5% dell’Italia). A trainare le esportazioni nel primo semestre del 2014 sono stati i principali settori di specializzazione della regione: meccanica (+3,8%), tessili e abbigliamento che, nel complesso, hanno visto un incremento del 5,6%, con rilevante influenza degli articoli in pelle (+9,4%).

Tra le azioni di sostegno al Made in Italy più note ci sono le missioni internazionali imprenditoriali: ne è già stata prevista una in Cile e Colombia dal 19 al 24 aprile 2015, mentre sono in via di definizione – ma in ogni caso nel secondo semestre 2015 altre missioni in Brasile, Angola, Sudafrica ed Etiopia. Per informazioni in merito si può scrivere a madeinitaly@ice.it.
Altri interventi di presentazione e inquadramento sono stati quelli del gruppo assicurativo Sace (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti) e dalla finanziaria Simest (il 76% del suo capitale è detenuto da Cassa Depositi e Prestiti). Tutte le presentazioni dell’appuntamento sono disponibili su st.formazione.ilsole24ore.com/a/roadshowice/Padova/documenti.html

Cuore dell’evento, come in ogni tappa del roadshop, il momento dedicato agli incontri individuali tra imprenditori ed esperti degli enti dedicati all’internazionalizzazione: all’appuntamento padovano gli imprenditori e le imprenditrici partecipanti erano circa 400. Con gli addetti di Ice e delle altre organizzazioni partner, hanno potuto fare un vero e proprio “check-up” della loro capacità e potenzialità di esportare e definire quali passi compiere.

Il roadshow è patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri ed è promosso e sostenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico. Oltre all’ICE-Agenzia, a SACE e a SIMEST, l’evento si avvale della collaborazione di Confindustria, Unioncamere, Rete Imprese Italia e Alleanze delle Cooperative Italiane. Partner locale di questo evento è stata Confindustria Padova.

L’evento veneto è l’undicesimo di un ciclo di incontri in tutta Italia. La prossima data in calendario è già fissata per il 18 dicembre a Perugia.
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