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“Destinazione Sud”, per un turismo sicuro e integrato

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“Ciaspolata” sulle orme del lupo sulla Sila; arte rupestre e vino Primitivo a Matera, escursioni in bici nel Cilento. Il Sud Italia si attrezza per valorizzare le eccellenze naturalistiche e culturali dei propri territori, grazie alla Rete “Destinazione Sud”, il sistema integrato volto a sviluppare il turismo nel Mezzogiorno 

di Daniela Delli Noci, giornalista

Il marchio omonimo, presentato a Milano il 12 febbraio in occasione della Bit, la Borsa internazionale del turismo, renderà riconoscibili le offerte turistiche riconducibili alla Rete di imprese. Al portale attualmente esistente, realizzato in sette lingue, ne verrà affiancato un altro volto ad attrarre anche i visitatori provenienti dai nuovi mercati delle potenze industriali emergenti.

“Destinazione Sud assicurerà la definitiva destagionalizzazione del turismo meridionale” ha asserito il presidente di Rete Destinazione Sud, Michelangelo Lurgi “e, con un solo interlocutore, si potranno prenotare soggiorno in hotel, trasferimenti, fruizione di itinerari, accesso a musei, biglietti per eventi e spettacoli, ristorazione multiregionale. Il turista potrà pianificare la vacanza in due o più regioni del Sud Italia”.

Il progetto ha una storia che parte dal 2007: costituisce, infatti, l’evoluzione di quello denominato “I Turismi”, che era stato promosso da Fondirigenti, Federturismo-Confindustria e da una serie di associazioni meridionali del sistema Confindustria. Solo da due anni a questa parte, tuttavia, l’iniziativa ha visto un’accelerazione e una concreta realizzazione. “L’obiettivo è valorizzare i territori, creando itinerari tematici in modo da poter vivere un’esperienza turistica al Sud” ha detto Lurgi.

Ulteriori proposte riguardano i parchi letterari della Basilicata, le località campane più conosciute, Pompei, Palinuro, Ascea Marina e Vietri sul Mare, le vacanze eno-rurali nel Tarantino, le pedalate calabre tra aranci e limoni e le esperienze “piccanti” a base di ‘nduja, il caratteristico salame con peperoncino. Ce n’è per tutti i gusti, con la Sila e il Cilento in prima linea.

Spesso si confonde l’offerta di alberghi con quella turistica, ha sottolineato Lurgi, mentre quest’ultima comprende le esperienze legate alla cultura, alla gastronomia, alle tematiche scelte in funzione delle caratteristiche dei territori e delle preferenze degli escursionisti. Partendo dalle principali motivazioni al viaggio – inerenti ad esempio a cultura, religione, gastronomia, avventura, wellness, eventi – sono stati elaborati diversi itinerari nell’ambito delle quattro regioni che attualmente fanno parte della rete: Calabria, Campania, Puglia e Basilicata. Richieste di adesione sono arrivate anche dalla Sicilia e dalla Sardegna, che ancora non fanno parte della rete. Tra le aree locali più attive vi sono Cosenza, Matera, Potenza, Salerno, Taranto, Vibo Valentia.

Prendendo le mosse dalle aziende, il progetto si sviluppa e interagisce con i soggetti, pubblici e privati, responsabili delle politiche territoriali di riferimento: Comuni, Province, Aree metropolitane, Regioni, Camere di commercio, consorzi. In particolare, sono stati stipulati protocolli d’intesa con i sindaci delle località fortemente attrattive da un punto di vista turistico, affinché la valorizzazione dei rispettivi territori sia rispettosa dell’ambiente e venga realizzata in totale sicurezza, condizione, quest’ultima, che può influire in modo preminente sulla scelta di un pacchetto turistico.

La Rete è stata costituita a maggio 2014 e all’atto formale hanno fatto seguito diverse azioni, tra cui la realizzazione di giornate di studio e di confronto con docenti universitari e la predisposizione di progetti per la formazione di figure professionali di alto profilo per la valorizzazione dei territori. La completa attuazione del progetto avverrà nel 2019, anno dedicato a Matera Città della Cultura e prevede una fase preliminare, attualmente in corso, con implementazione della Rete, accordi con amministrazioni pubbliche, stesura del Programma integrato di attuazione, entro dicembre 2015. Nel frattempo sarà avviata una fase progettuale-sperimentale, con ideazione e realizzazione delle attività previste nel programma; saranno intanto avviate le prime azioni di promozione e di commercializzazione (giugno 2015 – febbraio 2016). A quest’ultima farà seguito una fase prettamente sperimentale, che si concluderà a dicembre 2018. A quel punto, il programma diventerà pienamente operativo.

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