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Donne e Scienza. L’informazione che deve cambiare

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Il 7 marzo a Roma un evento organizzato da Donna in Affari e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per parlare del ruolo delle donne nella ricerca e di come dare al pubblico informazioni corrette sulle notizie che riguardano scienza e ambiente

di Daniela Molina, giornalista

Il mondo della scienza è costellato di donne che si sono distinte per le loro ricerche, per le loro scoperte, i loro studi e i tanti successi in ambito internazionale. Attualmente in Italia ci sono scienziate e ricercatrici in grado di esibire curricula decisamente invidiabili, donne che hanno ricevuto per il proprio lavoro importanti riconoscimenti anche all’estero ma di cui il giornalismo “nostrano” parla poco. I rami scientifici sono tanti e piuttosto variegati ma si continuano a tacere gli apporti femminili e spesso a parlare poco – e male – di alcuni precisi ambiti. Eppure in certe occasioni la stampa si getta rapidamente sull’“osso”, ovvero quando i fatti di attualità ne mostrano tutta l’indiscutibile importanza. Prendiamo ad esempio l’arrivo di un terremoto: solo allora ci si rende conto che esiste un ente preposto a studiare e controllare tali fenomeni (esiste persino una specifica App gratuita che chiunque può scaricarsi e utilizzare); un ente che svolge attività di ricerca e di monitoraggio 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale attraverso una rete composta da oltre 300 stazioni sismiche. 
E cosa dire di tzunami, maremoti, eruzioni vulcaniche e tanti altri eventi catastrofici? Eppure in Italia si studiano regolarmente e approfonditamente, anzi: spesso alcuni enti rappresentano un punto di riferimento per il resto del mondo e aiutano a evitare che tali eventi provochino grossi danni. Ma da noi, essendo sottovalutati dalla stampa nazionale, questi nostri “fiori all’occhiello”, questi nostri enti di ricerca restano sconosciuti ai più. Con tutti i danni che ne conseguono.

Trovandosi costretti ad agire in tempi rapidi al momento del bisogno scaturito dagli eventi notiziabili, i giornalisti si trovano alle prese con elementi e termini di cui non conoscono appieno il significato e, convinti che fare un titolo sensazionalistico attiri più lettori, a volte si lasciano prendere la mano e danno informazioni distorte o poco comprensibili che a volte possono causare danni ai lettori. Evitare possibili fraintendimenti da parte del pubblico – ma anche giochi di parole o sensazionalismi dovuti a precise scelte editoriali – deve invece essere uno dei compiti che il giornalista ha, in base alla deontologia professionale, e bisogna tenerne conto onde non minare la credibilità dell’intera categoria. E allora come si deve diffondere una notizia scientifica, soprattutto quando riguarda temi così delicati? La Legge e la deontologia professionale ci vengono in aiuto ma devono essere abbinate a precise conoscenze e competenze che solo gli esperti del settore possono fornire. Per questo Donna in Affari ha pensato di organizzare, con l’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), una intera giornata di formazione e informazione rivolta a tutti coloro i quali si occupano – in un modo o in un altro – di precisi ambiti scientifici. L’evento ha anche il patrocinio dell’Unione Nazionale delle Associazioni Giornalisti Agricoltura, Alimentazione, Ambiente, Territorio, Foreste, Pesca, Energie Rinnovabili.

Il giorno selezionato è significativo: sabato 7 marzo 2015, inserendo simbolicamente questo tra gli eventi che ogni anno vengono realizzati in occasione della ricorrenza della giornata internazionale della donna (8 marzo).
Il titolo dato all’evento è: “Donne e scienza. Come cambia la deontologia dell’informazione”. I lavori si divideranno in due parti: la mattina sarà dedicata agli ambiti scientifici della geofisica e della vulcanologia; il pomeriggio all’Ambiente in generale. Sempre si metteranno in luce gli apporti delle donne che operano in questi settori di ricerca e divulgazione.

Il programma, che dà diritto a ben 9 crediti di formazione permanente continua a chi è iscritto all’Albo dei giornalisti, è allegato in calce all’articolo. L’evento, a partecipazione gratuita, si terrà sabato 7 marzo 2015 presso la Sala delle Conferenze dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in Via di Vigna Murata n. 605 a Roma. I posti sono limitati dunque le nostre lettrici e i nostri lettori interessati a partecipare dovranno prenotare inviando un’e-mail di richiesta a: redazione@donnainaffarit.it. 

L’INGV
Costituito nel 1999, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) raccoglie e valorizza le competenze e le risorse di cinque istituti già operanti nell’ambito delle discipline geofisiche e vulcanologiche: l’Istituto nazionale di geofisica; l’Osservatorio vesuviano; l’Istituto internazionale di vulcanologia; l’Istituto di geochimica dei fluidi; l’Istituto per la ricerca sul rischio sismico. L’Ingv è nato con l’obiettivo di raccogliere in un unico polo le principali realtà scientifiche nazionali nei settori della geofisica e della vulcanologia. Coopera con numerose università e altre istituzioni di ricerca nazionali e internazionali; è attualmente la più grande istituzione europea nel campo della geofisica e vulcanologia e una delle più grandi nel mondo. Le sedi principali si trovano a Roma, Milano, Bologna, Pisa, Napoli, Catania e Palermo. La missione principale dell’Ingv è il monitoraggio dei fenomeni geofisici nelle due componenti fluida e solida del nostro pianeta. All’Ingv è affidata la sorveglianza della sismicità dell’intero territorio nazionale e dell’attività dei vulcani italiani attraverso reti di strumentazione tecnologicamente avanzate, distribuite sul territorio nazionale o concentrate intorno ai vulcani attivi. I segnali acquisiti da tali reti vengono trasmessi in tempo reale alle sale operative di Roma, Napoli e Catania, dove personale specializzato, presente 24 ore su 24, li elabora per ottenere i parametri dell’evento in atto.

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