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Le donne geologo discriminate

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Un’indagine del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Geologi diffusa il 29 gennaio mostra che il 54% delle geologhe è stata vittima di discriminazioni sul posto di lavoro e il 92% ha percepito disuguaglianze di genere

Il sondaggio è stato realizzato dal Consiglio nazionale dei geologi con tutti gli Ordini regionali. “Abbiamo inviato a tutti i nostri iscritti, uomini e donne” spiega Giuseppina Nocera, Presidente della Commissioni Pari opportunità dell’Ordine nazionale, “un questionario da compilare e quanto è emerso è davvero importante non solo per far comprendere lo stato della professione del geologo in Italia ma soprattutto per conoscere gli ostacoli, le problematiche quotidiane del geologo donna, della figura femminile nel panorama della professione”.

La presidente della CPO del Consiglio nazionale accusa apertamente la PA: “non solo abbiamo avuto la conferma di quanto siano pochi i geologi dirigenti nelle Pubbliche Amministrazioni, ma di questi solo il 43% è donna” e aggiunge un chiaro riferimento al problema che ogni donna deve risolvere, quello della conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro: “solo il 18% delle donne che svolgono la libera professione di geologo ha figli, mentre la percentuale sale al 24% tra le donne geologo che hanno un lavoro dipendente”.

Il dato incontrovertibile e che comprova le difficoltà dell’essere geologa oggi è quello relativo alla percezione delle disuguaglianze di genere: ben il 92% delle donne percepisce la disuguaglianza di genere (nel senso che, seppure non l’ha subita personalmente, è stata testimone di questi casi). “L’essere donna e addirittura la maternità sono discriminanti molto forti” continua la Presidente Nocera. “L’87% delle donne ha detto che la propria professione è fortemente condizionata dalla maternità e molte di queste donne hanno dichiarato di potersi dedicare poco alla professione. Dunque, dal sondaggio sembra uscire un quadro chiaro di un Paese dove si pensa poco a una politica per la famiglia, per l’inserimento delle donne nel mondo del lavoro e soprattutto emergerebbe un Paese dove le donne non hanno la possibilità di occupare ruoli dirigenziali”.

Le assunzioni presso l’INGV

In attesa di tempi migliori per le donne, riportiamo un comunicato dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che informa di aver assunto a tempo indeterminato, in data 16 gennaio 2015, 52 ricercatori e tecnologi “per far fronte agli interventi urgenti connessi all’attività di protezione civile, come sorveglianza sismica, vulcanica e manutenzione delle reti strumentali di monitoraggio sull’intero territorio nazionale”.
Il piano assunzioni prevede anche l’immissione in ruolo di ulteriori 148 unità di personale ricercatore, tecnologo e di supporto alla ricerca, in scaglioni annuali di 40 unità, attraverso l’indizione di concorsi pubblici e riservati.
”E’ un passo importante per l’Ingv” afferma il Presidente dell’Istituto, Stefano Gresta, “dopo anni di precariato finalmente 52 lavoratori precari vengono assunti con contratto a tempo indeterminato. Ciò a dimostrazione che il Governo vuole investire sul sistema ricerca e sulla professionalità del nostro capitale umano, riconoscendo il lavoro fondamentale svolto in questi anni dal nostro Ente su temi di importanza rilevante per il Paese. Siamo solo all’inizio. Completare questo piano assunzioni è una priorità assoluta per l’Istituto”.

Un barlume di speranza, quindi, anche per le donne geologo.

(D.M.)

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