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La buona scuola

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È il nome dato dal Consiglio dei Ministri al Disegno di Legge di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione. Verranno assunti a settembre 100.000 nuovi insegnanti. Le materie di studio vengono rinnovate

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, il 12 marzo, il DdL che riformerà il nostro sistema scolastico e universitario. Il primo traguardo che intende realizzare è quello dell’autonomia scolastica tramite l’assegnazione ai presidi di maggiori strumenti per gestire le risorse, che siano umane, tecnologiche o finanziarie. Per potenziare gli organici, dal prossimo anno scolastico prenderà l’avvio un piano straordinario di assunzioni; lo scopo è quello di “coprire tutte le cattedre vacanti, rispondere alle nuove esigenze didattiche, organizzative e progettuali, potenziare l’offerta formativa, fronteggiare la dispersione scolastica, rendere la scuola più inclusiva, eliminare le supplenze più dannose, anno dopo anno, per la continuità della didattica”. 

Saranno direttamente i presidi a indicare il fabbisogno di docenti e strumenti per attuare i Piani dell’offerta formativa della propria scuola, Piani che saranno d’ora in poi triennali. Naturalmente il dirigente scolastico non sarà una sorta di despota che deciderà su ogni questione da solo: egli dovrà sentire i pareri degli insegnanti, del Consiglio di istituto e delle realtà territoriali. In ogni caso però potrà scegliere da solo la propria “squadra” individuando i nuovi docenti che ritiene più adatti per realizzare i Piani dell’offerta formativa all’interno di appositi albi territoriali costituiti dagli Uffici Scolastici Regionali. Negli albi confluiranno i docenti assunti nel primo anno attraverso il piano straordinario di assunzioni e poi tramite concorsi. Gli incarichi affidati saranno resi pubblici.

Il Piano straordinario di assunzioni 2015/2016

A settembre 2015 dovranno essere assunti più di 100.000 nuovi insegnanti. Questo prevede il Piano straordinario per coprire le cattedre attualmente vacanti e creare l’organico voluto dal dirigente scolastico per la propria scuola. Si parte subito, cioè dal prossimo anno scolastico 2015/2016.
Una volta coperti tutti i posti vacanti e assecondate le richieste dei presidi con questi 100.000 nuovi insegnanti da loro scelti si tornerà ad assumere solo per concorso.
L’organico potrà essere utilizzato in modo flessibile: i presidi hanno il potere di derogare alle regole attuali e potranno fare più classi ma meno numerose. Basta alle “classi pollaio” afferma il Governo in una nota.
I docenti dovranno aggiornare la propria formazione attraverso la partecipazione a corsi, l’acquisto di libri e strumenti digitali, l’ingresso ad eventi culturali. A questo scopo è previsto un Voucher di 500 euro che verrà loro consegnato, si tratta di una “Card per l’aggiornamento”. Naturalmente questo aggiornamento formativo (obbligatorio) deve essere coerente con il Piano triennale dell’offerta formativa della propria scuola, un insegnante di musica insomma non può utilizzare il Voucher per comprare un testo di analisi economica e viceversa, tanto per fare un esempio.
I docenti validi vanno poi valorizzati per creare un clima di meritocrazia che nel nostro Paese è un po’ vacante. Il Governo ha così deciso di stanziare un fondo di 200 milioni di euro per premiare gli insegnanti più meritevoli. Si tratta del “bonus annuale delle eccellenze” e sarà destinato al 5% degli insegnanti di ogni istituto che il dirigente scolastico – sentito il Consiglio di Istituto – riterrà più meritevoli. In questo modo gli insegnanti si sentiranno valorizzati e gratificati per il proprio impegno mentre chi finora si è tenuto in disparte potrà essere stimolato a fare di più per i propri allievi.

“Se i dirigenti saranno formati e selezionati in base alle capacità manageriali e i loro risultati saranno monitorati, il sistema scolastico migliorerà” afferma Fabiano Schivardi, Cattedra Rodolfo Debenedetti in Imprenditorialità alla Bocconi di Milano, riassumendo i risultati di una ricerca.

Le materie da potenziare nella scuola dell’obbligo

Le competenze linguistiche degli studenti italiani devono aumentare e, nello stesso tempo, devono aumentare le competenze linguistiche degli studenti stranieri in Italia. Quindi aumenteranno le ore di studio della lingua italiana per gli stranieri e quelle di inglese per tutti gli studenti. In questo caso la novità starà nell’insegnamento di altre materie generaliste direttamente in lingua inglese. Ci si potrebbe anche trovare a studiare storia o informatica direttamente in lingua inglese.
Le altre materie che si è deciso di potenziare sono: Diritto, Economia, Arte, Musica, Discipline motorie.
Arrivano poi nuove materie, che vanno insegnate con un approccio etico: pensiero computazionale, utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media, ecc. Si tratta di sviluppare le competenze digitali degli studenti educandoli al contempo ai corretti stili di vita.

Le scuole superiori

Flessibilità è la parola d’ordine dei nuovi programmi di studio delle superiori. Ogni scuola potrà scegliere delle materie nuove da attivare a seconda delle esigenze degli studenti.
L’innovazione didattica non può prescindere dal digitale e – soprattutto – dall’alternanza Scuola-lavoro. Nell’ultimo triennio, gli Istituti tecnici e professionali dovranno assicurarne 400 ore e i licei 200 ore. A tal proposito sono già stati stanziati dei fondi e altri 100 milioni di euro saranno a disposizione a partire dal 2016.
Come strumento di contrasto alla dispersione scolastica nonché per orientare i giovani al lavoro, sono stati già stanziati 90 milioni di euro per la creazione di laboratori territoriali aperti tutto il giorno.

“Il DdL prevede un Piano di assunzioni straordinario per tirare una linea definitiva rispetto al passato sul tema del precariato” spiega la Ministra Giannini, alla guida del MIUR. “Stiamo dando alla scuola i docenti di cui ha bisogno per potenziare la sua offerta formativa. Mai più supplenze che fanno male alla didattica: gli studenti avranno la continuità a cui hanno diritto. Torniamo ad assumere solo per concorso, dopo vent’anni di bandi a singhiozzo. Quella di oggi è una giornata storica per l’Italia. Abbiamo elaborato un nuovo modello di scuola in cui i dirigenti scolastici e gli insegnanti avranno gli strumenti per realizzare quell’autonomia che finora è rimasta solo sulla carta e che con questo ddl diventerà un progetto educativo per tutti gli studenti. Il potenziamento dello studio dell’Arte, della Musica, delle materie linguistiche è uno di punti qualificanti del provvedimento che offre una nuova scuola ai nostri ragazzi”.

(D.M.)

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