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Il Milan Manifesto Enterprise 2020 è stato lanciato

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Durante il Convegno Last Call to Europe 2020 tutte le voci, di relatori e partecipanti, si sono unite per ufficializzare la presentazione del Manifesto

di Cristina Mazzani, giornalista

Una standing ovation, nell’Auditorium di Expo affollatissimo, ha salutato il lancio ufficiale del ‘Milan Manifesto Enterprise 2020’ durante il convegno Last Call to Europe 2020, che si è tenuto all’interno della manifestazione internazionale, il 19 giugno.

Il Manifesto sarà presentato in novembre alla Commissione Europea e diventerà la piattaforma di dialogo tra le imprese più avanzate e le istituzioni europee per realizzare insieme una crescita sostenibile e inclusiva. Rappresenta lo strumento per tradurre le parole in azioni, per costruire l’Europa di cui abbiamo bisogno (come sancisce il sotto-titolo del Manifesto stesso), con l’intento, tra l’altro, di realizzare gli obiettivi indicati dalla Strategia ‘Europe 2020’ in questi prossimi cinque anni che ci restano per rispettare la scadenza.

Il Manifesto è stato sottoscritto da Fondazione Sodalitas e dalle 42 Organizzazioni partner di CSR Europe e impegnate ad attuare l’Agenda Europea sulla Sostenibilità nei 28 Paesi dell’Unione, coinvolgendo le 10mila imprese più avanzate del Continente.
Nello specifico, il documento sollecita imprese e governi sul problema Occupazione (in Europa ancora 1 giovane su 5 è senza lavoro, 4 su 10 in Italia); a investire sull’Innovazione, ponendo al centro il Rispetto dei diritti umani. Per affrontare tali tematiche il Manifesto pone l’accento sul potere della collaborazione e sulla capacità di perseguire obiettivi che rispettino valori sociali, etici, ambientali.

“Si tratta di un testo da mettere in pratica” ha affermato dal palcoscenico Stefan Crets, executive director CSR Europe “con particolare riguardo, oltre che all’innovazione, ai problemi giovanili”.
“Bisogna ridisegnare” ha suggerito Celia Moore, director corporate citizenship & corporate affairs Ibm Emea “l’esperienza di studio dei ragazzi, per renderli competitivi, serve un cambio di sistema che consenta loro di accedere al mondo del lavoro con gli strumenti più adeguati”.

A tutte le realtà aziendali, di qualsiasi dimensioni esse siano, si chiede massima trasparenza, l’accelerazione nell’adozione di nuove tecnologie, attenzione all’impatto ecologico e ai benefici apportati alla società dalla propria attività.

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Ai governi viene, invece, richiesto un forte impegno nel favorire la collaborazione su questa tipologia di obiettivi; lo sforzo di trasformare l’Europa in un vero e proprio punto di riferimento per la sostenibilità; la costruzione di una cornice all’interno della quale stimolare l’economia circolare.
Proprio quest’ultima è stata una delle tematiche principali del convegno: un modello di produzione e consumo che vanno di pari passo, evitando sfruttamento eccessivo delle risorse e sprechi di prodotto.
In tale ottica, la CSR è una scelta volontaria e come tale, una volta intrapresa, viene realizzata con maggior decisione di quanto viene invece solo e semplicemente imposto per legge, è tra le convinzioni esposte, dalla voce di Maria Alexiou, chair of the board of director Hellenic Network for CSR, durante la sessione plenaria del convegno.

“Ora più che mai” è l’appello di Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria e di Mapei “c’è bisogno di Europa, di una vera democrazia partecipata che non indebolisce ma che rafforzi. I target posti dall’Unione sono molto interessanti ma non vincolanti. Per esempio, si era detto che le imprese investano il 3% del PIL, ma l’Italia è ferma all’1,5. Dobbiamo dar prova di saper reagire e rispondere alle sfide”.

Dalle parole ai fatti, è stato anche l’imperativo attorno al quale si sono organizzati i 3 workshop paralleli, che sono seguiti alla mattinata di lavori, promossi per approfondire i driver decisivi per la crescita: Growth is Smart, Growth is Sustainable e Growth is inclusive. Gli incontri hanno coinvolto 50 relatori provenienti da tutto il mondo, ponendo a confronto i leader di oltre 40 imprese nazionali e multinazionali per più di 30 Paesi rappresentati.

“Quella di oggi” ha sintetizzato Diana Bracco, presidente di Fondazione Sodalitas “è un’occasione unica per fare il punto su come le imprese possono contribuire ad affrontare le sfide da cui dipende il futuro di tutti i cittadini. L’Europa deve tornare a essere il luogo delle opportunità.
Trovo molto significativo che di queste tematiche si parli nell’agorà planetaria di Expo Milano 2015, la prima Esposizione dedicata al tema della nutrizione e dello sviluppo sostenibile”.

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