Imprenditoria femminile

Pronto Decreto a sostegno nuove imprese

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Buone notizie per giovani e donne, da luglio finanziamenti a tasso zero per le neo-aziende

di Daria Contrada, giornalista

Sostenere la nuova imprenditorialità, in tutto il territorio nazionale, attraverso la creazione di “micro e piccole imprese competitive, a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile” e agevolarne lo sviluppo attraverso “migliori condizioni di accesso al credito”. È quanto si legge nel Regolamento – emanato dal Mise di concerto con il Mef – di attuazione del Decreto Legge 145/2013 (Destinazione Italia), che ha istituito un nuovo regime di incentivi a sostegno delle nuove imprese. Il testo, già firmato dal Ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, è ora sulla scrivania del collega dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e sarà pienamente operativo con ogni probabilità da inizio luglio.

Quali aziende ne beneficeranno? Le imprese costituite in forma societaria, comprese le società cooperative; quelle la cui compagine societaria è composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote di partecipazione, da giovani tra 18 e 35 anni o da donne; le società costituite da non più di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione; quelle di micro e piccola dimensione, secondo la definizione comunitaria (devono avere cioè meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 10 milioni).

Cambiano le regole per la concessione delle agevolazioni: il Decreto legislativo 185/2000, che in precedenza regolamentava la disciplina, cede il passo a una normativa più snella. La concessione è ora disposta “a valere sulle disponibilità del Fondo rotativo per la gestione dei mutui a tasso agevolato depositato presso un conto corrente di tesoreria” intestato all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa (Invitalia), che in quanto soggetto gestore provvederà agli adempimenti tecnici, alla concessione e all’erogazione delle agevolazioni, nonché all’esecuzione di monitoraggi e controlli, anche a campione, sulle iniziative agevolate, al fine di verificare le condizioni per la fruizione e il mantenimento delle agevolazioni, nonché l’attuazione degli interventi finanziati. Le domande andranno presentate a Invitalia, che “nel rispetto dell’ordine cronologico” di ricezione procederà all’assegnazione valutando adeguatezza e coerenza delle competenze possedute dai soci; capacità dell’iniziativa di presidiare gli aspetti del processo tecnico-produttivo e organizzativo; introduzione di soluzioni innovative sotto il profilo organizzativo, produttivo o commerciale; potenzialità del mercato di riferimento, vantaggio competitivo dell’iniziativa proponente e relative strategie di marketing; sostenibilità economica e finanziaria dell’iniziativa.

La vera novità è che le agevolazioni concedibili assumono la forma di finanziamento agevolato per gli investimenti, a un tasso pari a zero, della durata massima di 8 anni e di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile. Il finanziamento “deve essere restituito dall’impresa beneficiaria, senza interessi, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno”.

Saranno agevolabili le iniziative che prevedono programmi di investimento non superiori a 1,5 milioni relativi alla produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli; alla fornitura di servizi, in qualsiasi settore; al commercio e al turismo; alle attività riconducibili anche a più settori “di particolare rilevanza per lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile, riguardanti: la filiera turistico-culturale, intesa come attività finalizzate alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, nonché al miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza; l’innovazione sociale, intesa come produzione di beni e fornitura di servizi che creano nuove relazioni sociali e/o soddisfano nuovi bisogni sociali, anche attraverso soluzioni innovative”.

Le spese ammissibili sono quelle relative all’acquisto di beni materiali e immateriali: il perimetro abbraccia servizi che vanno dal suolo aziendale e dai fabbricati (incluse ristrutturazioni) ai macchinari, ai programmi informatici, a brevetti, licenze e marchi, alla formazione specialistica dei soci e dei dipendenti alle consulenze specialistiche.

Il decreto interministeriale recepisce le indicazioni del Consiglio di Stato, che lo aveva bollato a gennaio stoppandone l’iter, e dalle premesse sembrerebbe pronto per dare un aiuto concreto al treno della ripresa economica, partendo proprio dalle Start-up.

pdf Alleghiamo il Decreto di attuazione.

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