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Commercio e pubblici esercizi: ad Ancona arrivano i contributi regionali a fondo perduto

tazzina

Una boccata d’ossigeno non indifferente per i titolari di bar e ristoranti e per tutti i commercianti che hanno investito per riqualificare la propria attività o che intendono farlo. Essi potranno richiedere, entro il 30 settembre, un contributo a fondo perduto alla regione Marche

di Catiuscia Ceccarelli, giornalista

A promuovere questa opportunità è la CNA di Ancona. “In un momento di così forte difficoltà” fa sapere Andrea Riccardi, responsabile provinciale CNA Commercio e Turismo “deve essere fatto un plauso alle Istituzioni che garantiscono fondi e contributi indirizzati a sostenere le imprese del territorio”.

L’ammontare totale del fondo regionale è di 466.632 euro, sicuramente non sarà un contributo sufficiente ad assecondare le tante richieste che saranno avanzate, ma” come spiega sempre Riccardi “è un segnale e un aiuto per le imprese che rientreranno nel bando pubblico”.

Riccardi, quali sono le aziende che possono partecipare al bando?

“Potranno accedere a questo contributo quelle imprese che dal primo gennaio 2014 hanno investito in ristrutturazioni, manutenzioni straordinarie, ampliamento dei locali, acquisto di attrezzature e di arredi inerenti l’attività di vendita e di somministrazione, oppure quelle imprese che, con preventivi di spesa, intendono farlo nei prossimi mesi”.
Il contributo a fondo perduto è fissato nella misura del 15% della spesa ammissibile che, al netto dell’IVA, non può essere inferiore a 15 mila euro e superiore a 80 mila.

Secondo un recente studio condotto dalla Cna di Ancona, i primi sei mesi dell’anno hanno evidenziato una situazione difficile sul fronte imprese e lavoro. Ad oggi, qual è lo stato di salute del commercio e di altri settori importanti per lo sviluppo economico nella provincia di Ancona?
“Nel capoluogo di Regione le dinamiche dei primi sei mesi dell’anno mostrano una diminuzione di imprese artigianali e commerciali rispetto allo stesso periodo del 2014 (68 imprese in meno). In termini assoluti, il calo delle imprese è particolarmente accentuato nel settore del commercio (-44 imprese), nelle costruzioni (-23 unità) e nel manifatturiero (-13). A registrare numeri positivi sono invece le attività legate all’alloggio e alla ristorazione (+14) e quelle che fanno capo al comparto noleggio e agenzie viaggio (+12)”.

Mettendo a confronto Ancona con il resto della provincia, per quanto riguarda il periodo da gennaio ad agosto, si evince che nel capoluogo le imprese calano dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre nel resto della provincia la percentuale scende al –1%.
Considerando i singoli settori, le costruzioni calano del 2,7% (rispetto ad Ancona dove la riduzione è del 2,4%), il commercio scende dello 0,7% (peggio nel capoluogo dove la diminuzione è dell’1,5%), mentre per il manifatturiero la perdita nel territorio provinciale è meno accentuata rispetto ad Ancona (-1,3% contro il –2,1%).  

Se guardiamo il settore dell’alloggio e della ristorazione, la crescita delle imprese di Ancona è pari al +2,6% (contro un misero +0,4% della provincia) e questo, secondo Andrea Riccardi, fa capire come sia importante “investire sul turismo e sulla promozione di tutte le ricchezze marchigiane,che vanno dal mare all’entroterra, dalla cultura all’enogastronomia”.

I dati evidenziano l’importanza di questo contributo a fondo perduto,  che – come sottolinea lo stesso responsabile provinciale CNA Commercio e Turismo – va ad “aiutare sicuramente le imprese, ma risponde anche alle esigenze di cittadini e di turisti, che vivendo o soggiornando nelle Marche, potranno trovare attività commerciali e pubblici esercizi più belli e all’avanguardia”.

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