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PhD ITalents: 980 imprese pronte ad accogliere dottori di ricerca

ph-talent

Terminato il primo step del progetto con una grande risposta da parte delle aziende al bando congiunto MIUR, Fondazione CRUI e Confindustria. Sono 1.136 i posti di lavoro offerti ai giovani dottori di ricerca

Il progetto PhD ITalents, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e gestito da Fondazione CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), MIUR e Confindustria, ha lo scopo di promuovere nuove forme di placement dei giovani ricercatori. Si tratta di un progetto pilota triennale che intende “avvicinare il mondo accademico e il mondo del lavoro favorendo l’inserimento di dottori di ricerca nelle imprese per lo sviluppo di progetti ad alto impatto innovativo”.

Sulla base del progetto, innanzitutto si sono cercate imprese disposte ad assumere giovani dottori di ricerca in 6 aree di specializzazione scientifica e sono state – come ci si poteva aspettare – queste le tre aree in cui le aziende hanno presentato le loro offerte: ICT (48%), Salute e Scienze della vita (21%), Energia (14%).

Ora tocca ai dottori di ricerca presentare le proprie candidature. Infatti, la prossima fase del progetto prevede l’esame delle proposte pervenute da parte di un panel di esperti che, sulla base dei requisiti e dei criteri previsti dal bando, definirà gli elenchi di offerte di lavoro alle quali i dottori di ricerca potranno candidarsi in occasione del secondo bando, quello destinato a loro.
I dottori di ricerca potranno quindi presentare la propria candidatura per le posizioni lavorative che verranno rese disponibili dalle imprese partecipanti al progetto attraverso una procedura online tramite il sito dedicato phd-talent.it.

Ricordiamo che PhD ITalents è un’iniziativa il cui finanziamento totale è di 16.236.000 euro, di cui 11 milioni stanziati dal Miur attraverso il Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca e il resto da privati. Come progetto pilota, oltre a creare opportunità di impiego per i giovani dottori di ricerca, vuole sviluppare un modello di placement che le aziende possano utilizzare. E infatti la Vicepresidente di Confindustria per R&I (settore Ricerca e Innovazione), Diana Bracco, ha dichiarato al riguardo: “Il progetto PhD ITalents realizza un importante matching che, da un lato, valorizza la fondamentale figura del ricercatore industriale e offre ai giovani talenti l’opportunità di affacciarsi al mondo produttivo restando in Italia; e, dall’altro, consente alle imprese di essere sempre più competitive, proprio puntando su R&I e sui giovani. Continuando a investire su questo modello, da qui al 2020 verranno inseriti circa 500 PhD nella parte più innovativa dell’industria italiana. Un segnale forte del nostro Paese che dimostra di avere fiducia nei giovani e nella loro capacità di fare ricerca”.

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La Ministra Giannini ha espresso soddisfazione per la partecipazione delle aziende al progetto: “l’alta adesione delle aziende al bando PhD ITalents è il segnale di un cambiamento culturale atteso da tempo. Finalmente il dottorato di ricerca non viene più percepito come un titolo che apre le porte alla sola carriera accademica. I nostri dottori di ricerca, per la loro formazione e l’esperienza scientifica altamente qualificata, sono i veri promotori dell’innovazione. Siamo molto soddisfatti per la riuscita della prima parte di questo bando che introduce nuove modalità di impiego per i dottori di ricerca, favorisce la loro occupabilità e soprattutto rappresenta un concreto anello necessario e mancante fra ricerca e innovazione”.

Funziona dunque il dialogo fra imprese e università? A quanto pare sì, come afferma il Presidente della Fondazione CRUI, Angelo Riccaboni: “le cifre che emergono da questa prima fase dimostrano nei fatti che in Italia il dialogo Università-Imprese funziona molto meglio di quanto si creda. Messo nelle condizioni adeguate, il mondo produttivo non esita ad aprire le porte ai giovani ricercatori. Metà del ponte che abbiamo scelto per il logo di PhD ITalents è stato costruito. Ora tocca ai nostri dottori tirare su l’altra metà. E non ho dubbi che la loro risposta sarà carica dello stesso entusiasmo”.

“Le imprese hanno aderito con entusiasmo e fiducia al progetto PhD ITalents mostrando che la domanda di dottori di ricerca nell’industria non manca” ha commentato Ivan Lo Bello, Vicepresidente Confindustria per l’Education. “Adesso abbiamo bisogno dell’offerta: i dottori di ricerca, che si spera risponderanno numerosi, devono sapere che le loro competenze sono le benvenute nelle industrie italiane”.

Che i dottori di ricerca, dunque, si preparino. Il bando uscirà a breve.

(D.M.)

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