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“Internet delle cose”, l’Università di Perugia mette in campo nuovi corsi di laurea

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L’Università di Perugia, prima in Italia, ha presentato nuovi corsi di laurea dedicati al settore dell’Ingegneria Informatica ed Elettronica (ICT: Information and Communication Technology)

Un settore in rapida evoluzione, con importanti implicazioni sul piano economico e che richiede una adeguata preparazione; da qui la scelta del Dipartimento di Ingegneria dell’Ateneo di Perugia di proporre corsi in linea con lo sviluppo del mercato:
1) corso di primo livello in Ingegneria Informatica ed Elettronica (due i curricula: Informatica ed Elettronica);
2) corso magistrale in Ingegneria Informatica e Robotica (due i curricula: uno in Data Science, l’altro in Advanced Robotics);
3) corso magistrale in Ingegneria Elettronica per Internet of Things (due i curricula: Internet-of-Things e Internet-of-Space).

Si tratta di ambiti strategici a livello internazionale, la cosiddetta “Internet degli oggetti”, o “Internet of Things”, e la cosidetta Scienza dei Dati, o “Data Science”. Le “cose” o “smart-objects”, di dimensioni anche microscopiche, potranno autonomamente interagire tra loro e con le persone, generando una grande mole di dati. L’impatto economico e sociale di questa nuova rivoluzione tecnologica, sarà superiore a quello già osservato negli ultimi cinque anni con la larga diffusione di app e smart-phones, e ne rappresenta la logica evoluzione. A beneficiarne saranno gli individui, le aziende e la società nel suo complesso con applicazioni virtualmente illimitate: smart-city, salute-elettronica, home-automation, controllo-remoto, monitoraggio-ambientale, veicoli e robot autonomi, solo per nominarne alcune. La sfida tecnologica è duplice: creare dispositivi elettronici, anche piccolissimi, energeticamente autonomi, eco-compatibili in grado di raccogliere ed eventualmente trasmettere dati e, contemporaneamente, sviluppare tecnologia informatica (reti, data-base, software, algoritmi di apprendimento e di intelligenza artificiale) in grado di elaborare, immagazzinare, trasferire, analizzare la grande moli di dati (Big Data) generata da questi “smart-objects”, per estrarne l’informazione utile e di supporto alle decisioni, anche strategiche, che ciascuno di noi, o qualunque azienda, deve prendere ogni giorno in qualunque contesto applicativo.

E così c’è stata grande partecipazione, nell’Aula Magna del polo d’Ingegneria, per la presentazione dei corsi nell’ambito dell’incontro “Internet of Things, Big Data e Data Science. Le nuove sfide del settore ICT: la proposta didattica del Dipartimento d’Ingegneria”.
Tanti i giovani presenti, interessati per gli sbocchi professionali che il settore offreattratti anche dall’intervento i rappresentanti di colossi internazionali come Microsoft, Ericsson (rappresentata dall’ Ing. Massimiliano Fratini, laureato all’Università di Perugia), ST Microelectronic (leader mondiale nella produzione di componenti elettronici a semiconduttore), di imprese umbre (Liomatic S.p.A., OMA Foligno S.p.A., Innovactive Engineering S.r.l., Sistematica S.p.A., Angelantoni GROUP), di Confindustria, Ordine degli Ingegneri; dimostrazione del grande interesse che c’è per queste tematiche.

“Puntare su tali corsi è strategico per la nostra università, è una strada che dobbiamo percorrere – ha sottolineato il Rettore Franco Mariconi -. E’ nostro impegno puntare infatti su una didattica di qualità e in settori avanzati, ma che deve essere in linea con le esigenze professionali che cercano i nostri studenti e con quelle legate al mondo delle imprese, che sono alla ricerca di figure preparate per operare e sviluppare questi ambiti. Da parte nostra c’è anche attenzione alle ricadute pratiche delle nuove tecnologie e dell’informatizzazione, utilizzate per fornire ai nostri studenti importanti servizi, dalle aule autogestite all’accesso ai servizi bibliotecari con un’applicazione per smartphone”.

I nuovi corsi sono stati illustrati dai professori Luca Roselli e Walter Didimo e dal professor Paolo Valigi, coordinatore dei corsi di laurea nell’ area dell’Ingegneria dell’Informazione.
“È importante che la nostra nuova proposta didattica sia scaturita da un grande confronto con tutte le parti, a cominciare da università e mondo delle imprese, per mettere a punto curricula in linea con le richieste che vengono dal settore ICT – ha detto il professor Valigi -. I nuovi laureati, infatti, si troveranno a lavorare in settori di punta innovativi, che segneranno il futuro dell’informatica e dell’elettronica, che saranno caratterizzati prospettive notevoli sul piano occupazionale. Da qui la scelta di corsi innovativi e in grado di aprire grandi prospettive per i nostri studenti”.

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