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I dati sul lavoro nel 2015

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Dai contratti di apprendistato ai voucher, dalle assunzioni a tempo determinato alle trasformazioni a tempo indeterminato. Diamo un’occhiata a com’è andato il 2015 dal punto di vista del mercato del lavoro sulla base dei dati appena divulgati dall’Osservatorio sul Precariato curato dall’Inps

I datori di lavoro privati hanno assunto di più rispetto all’anno precedente. Nel 2015 sono state assunte 5.408.804 persone (+11% sul 2014 e + 15% sul 2013).

Ad essere aumentati di più sono stati soprattutto i contratti a tempo indeterminato: si tratta di 1,9 milioni di assunzioni a tempo indeterminato che corrispondono a un +47% rispetto al 2014.
Il numero di assunzioni con contratti a tempo determinato è invece rimasto stabile.
Dati positivi anche perché si tratta di nuove assunzioni, dal momento che le cessazioni (ovvero chi è andato in pensione) sono diminuite, seppur solo del 2%.

Sono calate però le assunzioni in apprendistato (-20%). Eppure, dopo questo periodo di formazione, i rapporti vengono trasformati con contratti normali a tempo indeterminato, e in questo caso nel 2015 c’è stato un aumento di questi passaggi del 23%.

Rilevante il dato che in generale dai contratti a tempo determinato si è passato in ben 500.000 casi alle assunzioni a tempo indeterminato. Un aumento di “trasformazioni” quasi del 50% rispetto all’anno precedente.

In virtù di queste dinamiche – spiega l’Inps – la percentuale dei nuovi rapporti di lavoro attivati/variati a tempo indeterminato sul totale dei rapporti attivati/variati è stata del 41% rispetto al 32% del 2014. Per i giovani fino a 29 anni, questa quota è passata dal 24,5% al 33,6%.

Gli effetti sulla consistenza dei rapporti di lavoro

Secondo i dati dell’Osservatorio dell’Inps, a fine 2015 il saldo (ovvero la differenza tra assunzioni e cessazioni) è positivo. Nel 2015, rispetto a fine 2014, si sono aperte 606.000 posizioni lavorative in più. Ciò dovrebbe corrispondere a un analogo incremento degli occupati dipendenti regolari. Se c’è una divergenza tra numero di rapporti di lavoro e numero di occupati è perché ci sono persone che hanno avuto più di un rapporto di lavoro nel periodo osservato.

La crescita delle posizioni di lavoro dipendente è stata trainata dall’incremento dei contratti a tempo indeterminato (+764.000 rispetto a fine 2014). A determinare tale incremento hanno concorso sia le assunzioni che le trasformazioni.

Per quanto riguarda l’insieme delle posizioni di lavoro con contratti diversi dal tempo indeterminato (tempo determinato, intermittente, apprendistato, somministrazione) si registra, sempre nel confronto con la situazione a fine 2014, una modesta contrazione (-158.000 posizioni di lavoro). Tale dinamica risulta dovuta non ad una flessione della complessiva domanda per tipologie contrattuali diverse dai contratti a tempo indeterminato quanto alla crescita delle trasformazioni verso il tempo indeterminato.

La rilevanza dell’esonero contributivo

Sul totale delle attivazioni di posizioni di lavoro con contratto a tempo indeterminato (oltre 2,4 milioni, sommando assunzioni e trasformazioni) quelle che risultano beneficiarie dell’esonero sono pari a 1,44 milioni (61% del totale). Le attivazioni con esonero sono perciò quasi il doppio dell’incremento sul 2014 registrato da assunzioni e trasformazioni in contratti a tempo indeterminato.

Le retribuzioni iniziali dei nuovi rapporti di lavoro

Quanto alla composizione dei nuovi rapporti di lavoro in base alla retribuzione mensile, si registra per le assunzioni a tempo indeterminato una crescita delle retribuzioni intermedie (tra 1.250 e 2.250 euro) con una diminuzione della quota sia di quelle inferiori che di quelle superiori.
Per i contratti a termine si evidenzia un leggero slittamento verso retribuzioni maggiori, con una riduzione della quota di quelle inferiori a 1.500 euro.

I Voucher

Per quanto riguarda i buoni lavoro, nel 2015 risultano venduti 114.921.574 voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento medio nazionale, rispetto al corrispondente periodo del 2014 (69.172.879), pari al 66%. In presenza di un utilizzo corretto dello strumento, se ad ogni voucher corrisponde effettivamente un’ora di lavoro, il volume di ore remunerate dai voucher venduti nel 2015 corrisponde a circa 57.000 unità di lavoro equivalenti

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