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Imprese: in Trentino incentivi a giovani e donne

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Buone notizie per chi decide di mettersi in proprio e aprire un’attività in Trentino Alto Adige

Dal 1° marzo riaprono i termini per la presentazione delle domande e la Giunta comunale è già a lavoro per definire i nuovi criteri per accedere al bando: avranno diritto agli incentivi pubblici giovani fino a 35 anni, donne senza limiti di età, disoccupati fuoriusciti dal mercato del lavoro e chi dimostra che veramente è alla prima esperienza come attività imprenditoriale.

“Pensiamo di correggere lo strumento senza scoraggiare le iniziative” ha spiegato Alessandro Olivi, vice presidente e assessore allo Sviluppo economico “per coniugare meglio selettività ed efficacia delle misure. Agiremo nella direzione di disincentivare ogni forma di abuso dell’aiuto pubblico (vedi affitti) premiando maggiormente le vere nuove imprese”. L’obiettivo è quello di “favorire un maggiore ricambio generazionale e nel contempo una vera e propria svolta di carattere culturale, premiando chi davvero non si è mai cimentato con l’attività in proprio e per la prima volta decide di fare un ‘salto’ dal lavoro dipendente
all’imprenditorialità”. Tra le domande ricevute l’anno scorso infatti la Provincia si è accorta della presenza di imprenditori che presentavano una nuova attività per accedere ai contributi dopo averne magari chiusa una due anni prima.

Guardando ai numeri dell’iniziativa, Trentino Sviluppo, che raccoglie le domande, è stata incaricata dalla Provincia di fare un’analisi dei progetti arrivati: su 218 richieste di contributi presentate nel 2015, tutte peraltro accolte dall’ente locale, il 75% ha riguardato donne e giovani, per un aiuto complessivo di circa 10 milioni di euro, pari al 50% delle spese ammesse. Inoltre la maggior parte delle domande, ben 120, ha riguardato il commercio, poi artigianato, turismo, industria, e cooperazione.

Dopo le novità introdotte dalla Giunta, un’impresa avviata da giovani, donne o disoccupati, potrà ottenere un finanziamento fino a 40.000 euro, in relazione ad una spesa massima di euro 80.000 euro, con una percentuale soggetta al finanziamento provinciale pari al 50% della spesa ammessa.

(D.C.)

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