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Regione Liguria, le novità sulla formazione

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Dalla filiera dell’agroalimentare, nuove opportunità di lavoro per i giovani

Un progetto che ha coinvolto enti di formazione del genovesato e del savonese, Università di Genova, Coldiretti e gli enti Parco del Beigua Antola e dell’Aveto. “Cose da beive, cose da mangiä” è l’evento finale, che si è svolto questa mattina nella sala della Trasparenza in piazza De Ferrari, del progetto del Piano di sviluppo settoriale realizzato dalla Fondazione Cif di Genova Borzoli, promosso dalla Regione Liguria. Il Piano ha coinvolto 55 giovani in quattro percorsi formativi articolati su diversi livelli, ma con un denominatore comune: la ricerca e la conoscenza dei prodotti del territorio come opportunità occupazionale.
La collaborazione del Distav-Dipartimento di scienze della terra dell’Università di Genova e di Coldiretti ha consentito la realizzazione di ricerche e analisi dei fabbisogni formativi della filiera agroalimentare ligure, coinvolgendo anche le realtà produttive del territorio, da cui ha preso avvio l’offerta formativa su quattro azioni. Un master universitario di I livello per esperto di biotecnologie dei prodotti alimentari, un corso per operatore agrituristico, un corso da cuoco specializzato nella ristorazione e nella valorizzazione delle produzioni tipiche e biologiche e un corso per esperto in valorizzazione dei prodotti tipici. Al termine dei corsi circa il 40% dei ragazzi hanno ottenuto un contratto di lavoro a tempo indeterminato, altri a tempo determinato e un buon 15% ha deciso di avviare un’attività in proprio nel settore. “Sono dati che dimostrano che dalla conoscenza della ricchezza del nostro territorio i giovani possono trovare un’opportunità seria per costruire il proprio futuro qui, nella nostra bellissima Liguria” ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Edoardo Rixi.

“La formazione dei giovani è strategica per arrivare a promuovere le eccellenze dell’agroalimentare ligure che sono ancora troppo sottostimate e che vorremmo fossero al primo posto nell’offerta anche della ristorazione sul nostro territorio” ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai. “Gli esiti occupazionali del Piano di sviluppo settoriale” ha dichiarato l’assessore regionale alla Formazione Ilaria Cavo “confermano il valore di questo progetto che ha coinvolto un’intera filiera della green economy, una rete importante di enti di formazione e di imprese con un offerta formativa declinata nell’attenzione del territorio e quindi nella sua promozione. Nella prossima programmazione del Fondo sociale europeo terremo sicuramente conto delle iniziative che hanno ottenuto un buon risultato nello sbocco occupazionale dei giovani che li hanno frequentati e delle potenzialità delle filiere green”.
Al progetto, hanno partecipato oltre a Fondazione Cif, altri Enti di formazione: il Villaggio del Ragazzo di San Salvatore di Cogorno, il Laboratorio del Gusto e dell’Ospitalità di Varazze, il CFP Fassicomo di Genova, il CFP alberghiero Lavagna Sviluppo, l’Istituto per i servizi ristorativi Nino Bergese e l’Istituto Bernardo Marsano.

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