Campagna antiviolenza

Femminicidio: alla Camera PdL che tutela figli vittime

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Depositato in Parlamento un provvedimento a sostegno dei familiari in attesa di giustizia

“Garantire maggiore tutela ai figli orfani di un genitore quando sia stato il coniuge a ucciderlo”. E’ questo in estrema sintesi il senso della proposta di legge depositata alla Camera da Roberto Capelli (Centro democratico) e al Senato da Luciano Uras (Sel) per dare un sostegno in più alle vittime di uxoricidio e ai loro familiari in attesa di giustizia.

Un testo snello, di soli 5 articoli, per far sì che “lo Stato stia vicino a chi perde un genitore per omicidio, se ne ritrova un altro in carcere e deve pure combattere per anni nei tribunali per ottenere un risarcimento”, osserva il deputato Capelli. La proposta di legge mira a rafforzare, già nelle prime fasi del processo penale, la tutela dei figli delle vittime di femminicidio, consentendo loro – fino ai 26 anni d’età – l’accesso al gratuito patrocinio a spese dello Stato, che “deve stare al loro fianco e deve aiutarli, deve tutelarli in tutte le sedi civili e penali”. Il provvedimento di propone poi di modificare l’istituto del sequestro conservativo, per rafforzare la tutela degli figli rispetto al loro diritto al risarcimento del danno: “prevediamo che fin dal momento in cui qualcuno viene indagato vengono sospesi dei diritti: quello alla reversibilità e quello all’asse ereditario fino alla sentenza. Soltanto la sentenza dirà se quella sospensione diventa definitiva e se quel diritto va cancellato a favore dei figli”, continua Capelli.

La presidente della Camera, Laura Boldrini, offre il proprio sostegno: “spero che si possa fare questo atto legislativo che è importante ed è anche in coerenza con quanto abbiamo voluto fare sin dall’inizio di questa legislatura che è iniziata con la ratifica della Convenzione di Istanbul che dice che la violenza sulle donne non è un atto privato, ma una violazione dei diritti umani fondamentali”. Non solo, è “importante” che questa proposta di legge sia a prima firma di un uomo: “questo significa che tutti, uomini e donne, dobbiamo essere impegnati in questa battaglia e immagino che possa incontrare un consenso trasversale”, si tratta di “una questione di civiltà”.

(dar)

Qui il testo della Proposta di Legge

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