Corsi privati

Formazione terziaria professionalizzante

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Una risposta concreta alla disoccupazione giovanile.Una risorsa per incrementare le opportunità di scelta e diminuire il tasso di abbandono e inoccupazione: il futuro degli ITS

di Francesca Gaggiotti

Gli Istituti tecnici superiori (ITS) costituiscono un segmento di formazione terziaria, non universitaria, e offrono corsi di specializzazione tecnica post diploma creati per quelle aree tecnologiche considerate prioritarie per lo sviluppo economico e la competitività del Paese: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, nuove tecnologie per il Made in Italy, tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e turismo, tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Tali corsi sono realizzati in collaborazione con imprese, università, centri di ricerca scientifica e tecnologica, enti locali e sistema scolastico aprendo così un varco fondamentale e decisivo tra giovani e mondo del lavoro nella consapevolezza dei processi di trasformazione sociale ed economica e delle esigenze del sistema produttivo italiano.

Sul futuro del sistema degli ITS in Italia ci si è interrogati alla Conferenza Nazionale “Il sistema terziario professionalizzante, obiettivi e sviluppo” svoltasi presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Alla conferenza sono intervenuti Gabriele Toccafondi, Sottosegretario all’Istruzione; Cristina Grieco, Assessore per l’Istruzione e la formazione della Regione Toscana e Responsabile del Coordinamento tecnico della IX Commissione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni; Giovanni Biondi, Presidente dell’INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa); Gaetano Manfredi, Presidente della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane); Marco Leonardi, Consigliere economico della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Giovanni Brugnoli, Confindustria Capitale Umano; Giuseppe Tripoli, Segretario Generale di Unioncamere; Stefano Firpo, Direttore Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le Piccole e Medie Imprese del Ministero per lo sviluppo economico; Maurizio Drezzadore, Consigliere del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Gli intervenuti hanno discusso principalmente dell’importanza fondamentale che gli Istituti Tecnici Superiori hanno rappresentato negli ultimi anni nel nostro Paese in quanto validi strumenti di formazione terziaria non universitaria e di come la scuola e il mondo del lavoro dovranno costruire un dialogo costante e costruttivo.

Dal 2010 a oggi sono state costituite 87 Fondazioni ITS e attivati 516 percorsi, di cui 236 sono conclusi. Il totale degli studenti iscritti a percorsi che si sono conclusi è pari a 5.798, i diplomati sono 4.224. Attualmente seguono i percorsi 6.343 studenti e fanno parte delle Fondazioni ITS 1.759 soggetti partner, tra cui: 672 imprese/associazioni di imprese, 348 Istituti Secondari di II grado, 249 agenzie formative, 168 Enti Locali, 81 Dipartimenti universitari, 54 enti di ricerca scientifica e tecnologica, 36 associazioni datoriali, 30 ordini/collegi professionali, 15 camere di commercio, 9 organizzazioni sindacali, 7 istituti di credito, 4 partner stranieri e 86 altri soggetti di diversa natura. Dai dati aggiornati a maggio 2016 emerge che a un anno dal completamento del percorso l’81,1% dei diplomati trova un’occupazione (il 78,3% nel 2015) e il 90,2% di questi (l’86,4% nel 2015) trova un lavoro in un’area coerente con il proprio percorso di studio. La percentuale di occupati più alta si registra nei percorsi della mobilità sostenibile che è del 90,8%.

Importanti le parole del Sottosegretario del Ministero dell’Istruzione, Gabriele Toccafondi, che con il coinvolgimento attivo e diretto di tutti gli stakeholder del settore ha tenuto a sottolineare con determinazione che “Il mondo del lavoro cambia rapidamente le richieste di nuove professioni; le richieste di nuove competenze e di ulteriori conoscenze arrivano dal lavoro. Scuola, ITS e Università devono adeguare la loro offerta. Istruzione e alta formazione sono luogo di conoscenza ma devono essere anche luogo di crescita delle competenze. Nei prossimi 5 anni tra nuove assunzioni e turn over ci sarà bisogno – come ricorda Unioncamere – di 2,5 milioni di posti di lavoro, ma il 75% di questi richiedono competenze e conoscenze qualificate o altamente qualificate. Immaginando le richieste del mondo del lavoro di conoscenze e di competenze come una scala: scuola, ITS e Università rappresentano dei gradini della risposta”.

La dura prova alla quale si deve sottoporre il mondo del lavoro si rispecchia nella costante ricerca di competenze tecniche, richieste che possono essere soddisfatte tramite l’apprendistato e nuovi percorsi professionalizzanti. La “scuola del futuro” deve essere concreta e guardare al mondo del lavoro.

Al termine dei lavori ha così concluso il Sottosegretario Toccafondi: “Se il mondo del lavoro cambia rapidamente, la domanda che ci dobbiamo fare è: sono sufficienti i gradini? sono adeguati? Perché ciò che conta è dare risposte adeguate e veloci al mondo del lavoro ma anche e soprattutto ai ragazzi e alle loro famiglie”.

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