Imprenditoria femminile

Agriturismo: giornata nazionale di lancio stagione

L’evento, organizzato da Turismo Verde, punta l’accento sull’anima green del nostro Paese e sul contributo innovatore delle realtà femminili. Intervista a Serena Giudici, coordinatrice nazionale Donne in Campo-Cia: “Le donne dell’agricoltura sono capaci di coltivare l’immaginazione”


di Daria Contrada, giornalista

Tornata nel primo week-end d’estate la Giornata nazionale dell’Agriturismo. Con lo slogan ‘Valori rurali, valori autentici’, Turismo Verde – associazione promossa dalla Confederazione italiana agricoltori, che rappresenta e tutela le imprese agricole – ha lanciato la decima edizione della manifestazione.
Un modo per sottolineare che nell’agriturismo vive “l’anima agricola del nostro Paese”, ma anche per lanciare l’agriturismo verso la stagione più ‘calda’ dell’anno sotto il profilo turistico.

Le aspettative sono alte: dopo una prima metà dell’anno positiva, gli operatori agrituristici contano di registrare un significativo incremento delle presenze, compreso tra i 6,5 e i 7,2 milioni di ospiti, nel periodo luglio-settembre. La speranza per la stagione estiva è di sfondare il muro di 1,5 miliardi di euro di fatturato complessivo. Un risultato a portata di mano, per il settore agrituristico, con quasi 22 mila strutture in tutta Italia e un potenziale di oltre 232 mila posti letto e quasi 424 mila coperti per il ristoro. Senza contare le duemila aziende attive specializzate in attività sociali e didattica agricola o le novemila imprese attrezzate per l’agri-campeggio.

Oltre alla sua funzione primaria di produzione di alimenti, l’agricoltura può anche disegnare il paesaggio, proteggere l’ambiente e il territorio, conservare la biodiversità, gestire in maniera sostenibile le risorse, contribuire alla sopravvivenza socio-economica delle aree rurali, garantire la sicurezza alimentare: in un parola, essere multifunzionale. E l’agriturismo è una componente importante della multifunzionalità: “è merito dei nostri operatori agrituristici aver recuperato edifici storici abbandonati, luoghi e paesaggi e varietà antiche, recuperato ricette, tradizioni ormai quasi sconosciute, ripreso i valori importantissimi della cellula familiare, al di là delle difficoltà e dei grandi sacrifici affrontati” ha spiegato il presidente di Turismo Verde, Giulio Sparascio. “Abbiamo creato capitale sociale”.

La manifestazione ha interessato oltre cinquanta piazze di città e cittadine su tutto il territorio nazionale intercettando oltre 100.000 curiosi e appassionati della vacanza rurale. E per raccontare tutti gli aspetti dell’agricoltura, per la decima edizione dell’evento Turismo Verde ha coinvolto anche le altre realtà della Cia, tra cui Donne in Campo, la principale associazione italiana di imprenditrici e donne dell’agricoltura, che crea ‘reti’ sul territorio rurale, tesse relazioni tra le aziende e costruisce comunità e gruppi locali.

Il bilancio 2015 dell’imprenditoria femminile mostra grande vivacità. Le imprese guidate da donne hanno superato  un milione e 300 mila, con un tasso di crescita del +1,10%, quasi il doppio rispetto all’anno precedente. Se guardiamo al settore agricolo, più di un’azienda su tre (quasi 8 mila agriturismi) è condotta da una donna, dato in costante aumento. Le fattorie didattiche e sociali hanno toccato quota duemila con un boom negli ultimi cinque anni.

Ne abbiamo parlato con la coordinatrice nazionale di Donne in Campo, Serena Giudici.

Come è cambiato il ruolo delle donne in Cia e nell’agricoltura negli ultimi decenni?

I vertici di Cia vedono oggi una significativa presenza femminile anche in ruoli chiave e di massimo livello e questo è un cambiamento positivo che riguarda non solo i ruoli nazionali ma in parte anche le strutture territoriali. È un grande cambiamento le cui conseguenze si manifesteranno per lungo tempo portando innovazione ed equilibrio. Le donne in agricoltura nel nostro paese, entrando a pieno titolo alla guida aziendale, hanno portato in Italia molte innovazioni tra cui, fiore all’occhiello ed eccellenza tutta italiana è l’agriturismo. A questo si aggiungono a pieno titolo le fattorie didattiche, la vendita diretta, il catering agricolo, l’agricoltura sociale, insomma tutte quelle iniziative denominate multifunzionalità che vanno nel senso di aprire la nostra agricoltura e porla al servizio della società e dei cittadini.

Uno studio del Censis ha evidenziato che due aziende di identiche caratteristiche realizzano fatturati diversi in base al sesso e all’età del titolare che la conduce: giovani e donne garantiscono performance di fatturato più elevate. Qual è il valore aggiunto che le donne portano, come agricoltrici e come dirigenti, nel mondo dell’agricoltura? Quali le loro caratteristiche più apprezzabili?
 
Secondo Donne in Campo, che associa agricoltrici in tutte le regioni  da Nord a Sud Italia,  le donne dell’agricoltura sono capaci di coltivare l’immaginazione per ricucire il passato e il futuro, la nostra memoria dei luoghi, storica e agricola, e la visione di un futuro più sostenibile ed a misura d’uomo. E questa facoltà si trasforma in creatività imprenditoriale.

In Italia il gender gap è ancora molto marcato. Quali politiche a suo avviso andrebbero messe in campo per supportare le donne nei tempi di conciliazione tra famiglia e lavoro?
 
Sollevare le donne dal welfare che oggi sono costrette ad esercitare a titolo gratuito per sostenere le reti familiari, libererebbe una grande energia in ogni campo, dall’imprenditoria, al lavoro più in generale e al sapere, in una parola al progresso e allo sviluppo della nostra società.

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